Manutelligence è un consorzio tra aziende che nasce nel contesto di un progetto finanziato dalla Commissione Europea, Horizon 2020. La Commissione ha ribadito il proprio impegno nel dare supporto finanziario alle attività di ricerca e innovazione, con l’intento di invertire la tendenza alla deindustrializzazione e colmare il divario che esiste tra Europa e Stati Uniti nonché con i Paesi emergenti.
Dassault Systèmes, multinazionale francese nelle tecnologie di realtà virtuale, realtà aumentata e 3D immersivo, coordina il consorzio, focalizzando il suo obiettivo allo sviluppo del “prodotto/servizio”, due elementi che nel mercato odierno non possono più prescindere l’uno dall’altro. Questo approccio è particolarmente interessante per l’Italia, in quanto determina la fidelizzazione elevata del consumatore, dal momento dell’acquisto fino alla fine della vita del prodotto, con uno scambio continuo di esperienze tra cliente e produttore grazie all’IoT e al PLM (Product Lifecycle Management) della Piattaforma 3DEXPERIENCE, fulcro della proposta tecnologica della casa francese.
“L’Italia, deve ancora comprendere a fondo che la rivoluzione cui è chiamato il mondo manifatturiero non è solo la digitalizzazione con l’Industry 4.0, ma anche la servitizzazione, con il passaggio dalla logica imprenditoriale di prodotto a quella di servizio, la quale ha spesso una dimensione economica superiore a quella della produzione stessa,” spiega Sergio Terzi, professore in Product Lifecycle Management del Politecnico di Milano. “Ciò richiede l’adozione di tecnologie per la gestione dei processi dell’intero ciclo di vita del prodotto/servizio, perché i servizi collegati al manifatturiero sono estesi a tutta la catena del valore”.
“Il rischio per le nostre PMI è quello di non cogliere questa opportunità,” continua Terzi, “un rischio che si spesso si materializza nella mancanza di competenze e di risorse e nell’ampliamento del gap fra PMI e grandi imprese. Per questo è importantissimo lavorare a un allineamento sinergico fra pubblico e privato, mondo della ricerca, istituzioni e imprenditoria. Con Manutelligence abbiamo cercato di costruire proprio questo tipo di strategia”.
Gli obiettivi di Manutelligence
In qualità di coordinatore, Dassault Systèmes ha organizzato il team di progetto con alcuni partner industriali, accademici e tecnologici e ha delineato specifici scenari che concorrono anche allo sviluppo della propria piattaforma. Tecnicamente, il Consorzio ha l’obiettivo di raccogliere i dati provenienti dalle tecnologie per lo sviluppo prodotto (CAD, CAX, PLM, MES ecc.) e integrarli con l’Internet of Things, per dimostrare che il “prodotto/servizio” si può effettivamente vendere attraverso l’efficientamento e il miglioramento della progettazione e dell’industrializzazione nell’ottica del servizio. Al contempo, i due ambiti, grazie al continuo scambio di dati, innescano un circolo virtuoso tra prodotto e servizio a beneficio del consumatore e dell’industria. Inoltre il progetto ha l’ulteriore obiettivo dell’integrazione con strumenti software di valutazione dell’impatto ambientale e di calcolo del costo globale del prodotto nel suo ciclo di vita, dalla fase concettuale alla fase di dismissione.
“Il progetto Manutelligence nasce dalla consapevolezza della trasformazione dei comportamenti e delle necessità delle persone, con un cambio di passo rispetto al passato. Da qui la necessità di procedere a una progettazione di prodotto-servizio che superi il concetto di offerta di un prodotto al mercato e si indirizzi a proporre un’esperienza nuova e rispondente alle esigenze della persona. Il progetto quindi ha l’obiettivo di sviluppare una piattaforma software che renda possibile questo nuovo approccio progettuale, per cui il design e il manufacturing siano guidati in tempo reale dalle necessità e richieste catturate attraverso l’IoT,” spiega Maurizio Petrucciani, Manutelligence Project Coordinator, Dassault Systemes Italia.
I partner di Manutelligence sono dodici: Ferrari, Meyer Turku, LindBacks e Fundacion CIM per la parte industriale; Politecnico di Milano, SUPSI (Scuola Universitaria Professionale Svizzera Italiana) e BIBA per la parte accademica; Holonix, Balance Technology, D’Appolonia, VTT e la stessa Dassault Systèmes per la parte tecnologica.
Finanziate al 100% dai fondi Horizon 2020 e incoraggiate a produrre brevetti e a generare spin-off e start-up, le aziende partner mettono in gioco le proprie risorse umane e il proprio patrimonio di competenze, che vengono pagati al lordo del costo aziendale incrementato del 25% e percepiscono una quota per coprire le spese di viaggio e l’acquisto dei componenti necessari per il progetto: un’occasione unica per chi vuole investire a costo zero!
In Manutelligence, Dassault Systèmes fornisce l’ossatura della maggior parte delle soluzioni tecnologiche, volte a sostenere la creazione dei prototipi di prodotto/servizio, con risultati decisamente promettenti.
“Manutelligence impatterà significativamente sullo sviluppo dei prodotti e dei relativi servizi nel prossimo futuro, mettendo in comunicazione tutti le parti coinvolte in questo processo, le quali saranno in grado di condividere feedback multidisciplinari che concorrono a costituire una vera e propria ‘intelligenza manufatturiera’, in modo strutturato e continuo, grazie ai migliori strumenti software disponibili sul mercato e forniti dalla nostra Piattaforma 3DEXPERIENCE,” dichiara Guido Porro, Managing Director Italia ed EuroMed di Dassault Systèmes. “L’esempio di Manutelligence è destinato a diventare un punto di riferimento per le aziende che vogliono espandere il loro business, mettendo realmente le richieste del cliente al centro del proprio processo d’innovazione,” conclude Porro.