Lo scorso autunno B&R ha completato la nuova sede di Cesate, alle porte di Milano. Un investimento significativo, come ha spiegato il Managing Director Marzio Grattieri, perché il progetto risale al 2018, ma i problemi di Covid, ai quali è seguito lo shortage della componentistica elettronica, ha rallentato lo sviluppo del progetto. Un progetto che non si arrestato nemmeno di fronte ai problemi del settore dell’edilizia, con la difficoltà nel reperire maestranze e materiali. Così, pochi mesi fa, i lavori sono stati conclusi e il primo febbraio 2023 sono state aperte le porte anche ai giornalisti.
E’ stata l’occasione per scoprire i nuovi ambienti, all’interno dei quali sono stati creati ampi spazi per la formazione e per consentire a partner e clienti di sperimentare le potenzialità delle soluzioni oggi disponibili. Il tutto sfruttando anche un’area demo arricchita da macchine funzionanti, capaci di dimostrare anche l’elevato livello di integrazione raggiunto con le tecnologie di ABB.
Superato lo shortage
Accanto alla curiosità di scoprire la nuova sede, gli aspetti più significativi sono però legati all’offerta di prodotti e tecnologie, soprattutto dopo tre anni in cui abbiamo vissuto, in rapida successione, Covid, shortage dei componenti elettronici ed aumento dei costi energetici. Una situazione che, come spiega Carlo Cuppini – Sales Manager di B&R, ha indotto numerose aziende a ridurre i propri investimenti, anche in seguito alla momentanea contrazione del mercato.
Al contrario di altre realtà, B&R non si è fatta intimorire dalla situazione ed il management ha scelto di continuare ad investire. Lo dimostrano i dati proposti da Cuppini, che raccontano di una realtà in crescita, con il solo problema di non riuscire a soddisfare il mercato: “Negli ultimi dieci anni abbiamo avuto uno sviluppo a doppia cifra, con tassi superiori al mercato. Questo significa che stiamo erodendo quote ai concorrenti. Ma merita di essere evidenziato come, dopo l’attesa flessione dovuta al Covid, alla ripresa abbiamo dovuto affrontare il problema della fornitura dei materiali. Noi di B&R, in particolare, abbiamo registrato un’autentica esplosione degli ordini, ma le vendite sono state in grado di soddisfare tutti i nostri clienti”.
Una situazione apparentemente paradossale, ma causata dalla “mancanza di componentistica elettronica”. Un fenomeno che, secondo Cuppini, è stato ingigantito dal “panico dei mercati e da aziende che hanno cercato di fare stock, pur senza averne una reale necessità”. Da qui la scelta di B&R di affrontare il problema con un approccio decisamente drastico: “Riprogettare i nostri prodotti in funzione dei componenti disponibili sul mercato. Quindi, per ogni prodotto, abbiamo oggi diverse versioni, in funzione dei chip disponibili sul mercato. Riprogettare, però, significa anche rifare tutti i test e le certificazioni. Anche perché, in azienda, non abbiamo mai delegato gli aspetti legati alla qualità ed all’affidabilità, in quanto si tratta di doti che ci vengono unanimemente riconosciute dal mercato”.
Ovviamente, a fronte di un catalogo con 4.000 codici, lo sforzo è stato notevole ed ha sottratto alcune risorse allo sviluppo dei nuovi prodotti. Anche se, come evidenzia lo stesso Cuppini, “non possiamo dimenticare che lo shortage dei chip ha colpito soprattutto le ultime soluzioni proposte sul mercato e la cui produzione non era ancora ottimizzata”.
Una posizione ancora più solida
Aver investito sulla riprogettazione delle soluzioni esistenti, di contro, ha avuto il vantaggio di rendere ancora più solida la posizione di B&R: “Questa situazione ci ha fatto riflettere sul fatto che la mancanza di chip può verificarsi ciclicamente sul mercato e, in considerazione dei nostri numeri, non possiamo farci trovare impreparati. Da qui la scelta di ampliare il magazzino di chip, anche grazie alla capacità di operare sui mercati internazionali insieme ad ABB, ma soprattutto di conservare le diverse versioni dei prodotti, in modo da poter sempre soddisfare le richieste del mercato”.
Proprio nel corso della visita della nuova sede di B&R, Cuppini ha ammesso che, al momento, sussiste ancora un ritardo nel soddisfare tutte le richieste dei clienti: “Il grande sforzo riorganizzativo ci ha portati, oltre a riprogettare i prodotti, anche a duplicare la nostra capacità produttiva con nuovi impianti e nuove linee produttive in Austria. Ad oggi possiamo quindi affermare che lo shortage dei componenti elettronici è per noi un problema che riteniamo superato e contiamo, nei prossimi mesi, di riuscire ad evadere gli ordini ricevuti. Il tutto concretizzando anche una crescita nelle vendite, che ci aspettiamo possa proseguire per l’intero anno”.
La soluzione per produzioni dinamiche
Guardando al futuro, nel corso della visita alla show room allestita all’interno della nuova sede, uno dei prodotti più innovativi continua ad essere Acopos 6D, il sistema di movimentazione intelligente a levitazione magnetica, che permette di creare linee modulari. Si tratta della soluzione ideale per le aziende che mirano ad una produzione di massa, ma con customizzazioni in funzione delle esigenze del cliente. Permette infatti di creare linee estremamente dinamiche e configurabili in funzione delle esigenze, anche grazie alla capacità di operare contemporaneamente su shuttle diversi.
In questo ambito, la continua espansione dell’eCommerce, con l’acquirente desideroso di personalizzare il prodotto che acquista, sta cambiando progressivamente i paradigmi produttivi. E Acopos 6D, grazie alla sua versatilità, permette di realizzare prodotti di massa, ma in modo customizzato. Una funzionalità, unita alla massimizzazione dell’efficienza resa possibile anche dalla capacità di compensare imbardata, rollio e beccheggio, attenta persino alla tutela ambientale. Produrre in funzione delle effettive richieste del mercato e poter riempire sino all’orlo i contenitori di liquidi in movimento permette infatti di limitare gli scarti, riducendo i costi e lo smaltimento dei rifiuti.
Un ulteriore contributo fornito all’innovazione della dinamica multinazionale austriaca.