Si svolgerà il prossimo 20 ottobre, presso il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci, la terza edizione di E2 Forum Milano, mostra convegno dedicata alla mobilità verticale e orizzontale, organizzata da Messe Frankfurt in collaborazione con ANIE AssoAscensori.
Risparmio energetico e sostenibilità ambientale sono ormai temi al centro della strategia di ogni settore, e quello degli smart building non fa eccezione. Un mercato in crescita il cui fatturato, secondo le stime del Politecnico di Milano, raggiunge i 3,6 miliardi di euro.
Secondo Dario Trabucco, professore della Università Iuav di Venezia e presidente del comitato scientifico di E2 Forum Milano, “gli ascensori non sono solo meccanismi di accesso ai piani superiori, come li definisce la normativa tecnica. Sono vere e proprie stanze in movimento, per cui diventano rilevanti non solo la progettazione, ma anche la manutenzione, la continuità del servizio e il comfort.”
L’Italia è da sempre all’avanguardia nel settore Elevator, sia in termini di export che di qualità della componentistica. L’Italia è stato uno dei primi paesi ad iniziare ad installare ascensori, ed è il secondo al mondo per numero di ascensori installati (un milione). Basti pensare che, come ha voluto ricordare Donald Wich – Amministratore Delegato di Messe Frankfurt Italia – nel 1902 il campanile di San Marco crollò proprio mentre si provvedeva a dotarlo di ascensore.
Naturalmente, la prima e più importante funzione di un ascensore è quella di garantire l’accessibilità degli edifici, pubblici e privati, a tutti. Indissolubilmente legato all’edilizia, il settore è cruciale non solo per i nuovi edifici, ma anche per la riqualificazione dell’esistente.
I temi del Forum
Sostenibilità ambientale, sicurezza, accessibilità e innovazione saranno i temi al centro di questa terza edizione di E2 Forum, che vedrà anche il consolidamento della sinergia di ANIE con ANACAM (Associazione Nazionale Imprese di Costruzione e Manutenzione Ascensori).
Angelo Fumagalli, Presidente ANIE, e Andrea Codebò, Presidente ANACAM, si augurano che la collaborazione tra le associazioni di categoria che rappresentano (che insieme coprono il 95% del mercato) possa ottenere risultati importanti anche ai tavoli istituzionali con proposte di innovazione normativa.
Ed è proprio Francesco Burrelli, Presidente ANACI (Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari), ad attaccare la normativa vigente. In primo luogo, Burrelli lamenta un iter di approvazione delle nuove installazioni troppo gravoso, e la mancanza di strumenti di finanziamento adatti a garantire ad anziani e portatori di handicap il diritto all’accessibilità.
Non solo: la maggioranza dei condomini non effettua manutenzione programmata, 2 ascensori su 3 non sono dotati di inverter, e non esiste obbligo di indicare la classe energetica.
“Ogni anno i condomini italiani spendono 80 miliardi per la manutenzione straordinaria e 40 per quella ordinaria. 120 miliardi in tutto, dieci punti di Pil. È quindi evidente che, per far ripartire l’economia, occorre una proposta forte per sburocratizzare il settore e favorire l’introduzione obbligatoria della manutenzione programmata, che da sola potrebbe ridurre di molto i costi di manutenzione degli ascensori condominiali e incentivare le imprese a lavorare in maniera più efficiente ed efficace”, conclude Burrelli.
Infine, la mostra convegno avrà l’obiettivo di rafforzare un’altra collaborazione fondamentale per il settore: quella con il mondo della ricerca accademica.
A sottolineare l’importanza strategica – sia per gli atenei che per le imprese – di questa collaborazione è Raffaella Lione, docente di Architettura Tecnica presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Messina e membro del Comitato Scientifico di E2Forum. “Il nostro lavoro consiste nel preparare i ragazzi al mondo del lavoro. La realtà industriale è in perenne evoluzione: industria e università devono integrarsi e intrecciarsi sempre di più. Le applicazioni industriali delle innovazioni tecnologiche evolvono in maniera così rapida che spesso siamo noi accademici ad attingere alla conoscenza prodotta dall’industria. Si tratta insomma di una strada obbligata, e l’evento di cui stiamo parlando è un grande risultato su questa strada.”