“Abbiamo realizzato quello che era un sogno: un Innovation Lab che soddisfi le esigenze dei clienti”. Massimo Porta, General Manager di Omron Electronics, non ha nascosto la propria soddisfazione durante la presentazione alla stampa del centro di eccellenza per l'automazione realizzata da Omron a Milano.
Una struttura ideata con l'obiettivo, dichiarato, di incrementare il supporto e l'assistenza locale che Omron fornisce ai propri clienti in Italia.
Del resto, come ha spiegato lo stesso Porta, il mondo del manifatturiero vende un crescente utilizzo delle tecnologie di automazione. “Il Piano Industria 4.0 ha spinto le aziende a guardare con crescente attenzione all'utilizzo delle informazioni fornite dagli impianti. Ed ho scoperto, con piacere, che buona parte degli imprenditori italiani cerca un vantaggio competitivo dall'impiego delle nuove tecnologie e non solo uno sgravio fiscale. A queste esigenze, un'azienda leader come Omron non poteva rispondere solo con un catalogo, ma serviva un ambiente in cui dimostrare le nostre capacità. Senza dimenticare che la nostra azienda non guarda solo all'immediato, ma vuole realizzare progetti per i prossimi decenni e attrarre talenti dall'università. Tutto questo può avvenire solo se mettiamo a disposizione di tecnici e clienti un ambiente con le tecnologie pronte per il futuro”.
Da qui l'idea di sviluppare un centro di eccellenza in Italia, che comunicasse concretamente anche il cambio di strategia di Omron: “In passato eravamo identificati come produttori di componenti affidabili per automazione. Poche volte, invece, eravamo presi in considerazione per l'automazione completa. Adesso, complici una serie di acquisizioni e di una progressiva crescita interna, siamo riconosciuti come società che fornisce soluzioni per automatizzare intere fabbriche. Per questo serve e un ambiente tecnologico in cui dimostrare le nostre capacità”.
Dalle esigenze alla realizzazione
Lo stretto rapporto con Oem e utenti finali ha portato a comprendere, in anticipo, le esigenze delle persone e del mercato. Un caso emblematico, come ricorda lo stesso Porta, è quello della serializzazione: negli anni scorsi solo le aziende farmaceutiche investivano in questo ambito. Oggi, al contrario, il mondo del Food & Beverage non può permettersi la conoscenza approssimativa di un lotto, perché un eventuale problema indurrebbe il ritiro dell'intera produzione dagli scaffali, con costi economici e d'immagine devastanti”.
Non meno importante è la trasformazione negli altri ambiti produttivi, dove già si lavora su macchine in grado di ottimizzare il ciclo. Ma, nei prossimi anni, le macchine saranno anche in grado di apprendere, per poi passare al ragionamento induttivo e, forse, alla creatività, sviluppando autonomamente parte del proprio software. Capacità, quest'ultime, ancora relativamente lontane, ma l'automazione è già pervasa da soluzioni di intelligenza artificiale, ovvero macchine in grado di mettere in correlazione dati provenienti da fonti differenti.
Proprio l'intelligenza artificiale impone la disponibilità di adeguate piattaforme di analisi, con risorse che molti scelgono di reperire nel Cloud, con tutti i rischi e i ritardi temporali che questo comporta. Omron ha invece sviluppato una piattaforma PLC dotata di risorse tali da portare l'intelligenza artificiale direttamente a bordo delle macchine. Sviluppando così il concetto di Machine Learning, ovvero macchine che apprendono quello che accade e sanno correggersi in modo autonomo, ottimizzando così il livello di produttività.
Tutto questo si può sperimentare oggi nell'Innovation Lab di Omron. Ma lo stesso Porta è andato oltre, ricordando come il laboratorio sia stato da subito appoggiato dai vertici della multinazionale giapponese e abbia già portato i primi risultati concreti: “Nei mesi scorsi, un nostro importante cliente ha sviluppato una soluzione altamente innovativa per un end user francese. Quest'ultimo non era però sicuro del risultato e si è convinto a sottoscrive l'ordine solo quando il sistema, in versione demo, è stato messo in funzione all'interno del nostro laboratorio. Un successo che dimostra come l'impiego delle nuove tecnologie rappresenti, in primo luogo, un grande vantaggio per gli Oem italiani, che noi vogliamo supportare mettendo a disposizione proprio il nostro laboratorio”.
Come cambia l'automazione
L'innovation Lab di Milano è anche frutto di un nuova filosofia di automazione, fatta propria da Omron. Il compito di illustrarla è toccato a Marco Spimpolo, Regional Marketing Manager dell'azienda: “Il concetto di i-automation nasce dalla nostra filosofia di dare valore alla società e prende spunto dai cambiamenti in atto a tutti i livelli, partendo dalla metamorfosi del mercato e del consumatore, che è sempre più connesso e impaziente, ma che vuole anche essere unico, con prodotti customizzati e di qualità”.
A fronte di questi cambiamenti, anche le aziende manifatturiere si devono adattare e, ha ripreso Spimpolo, Omron possiede tutti i requisiti necessari per supportarle: “A partire dalla qualità, che è parte del nostro Dna, passando attraverso la sostenibilità ambientale e operativa, per arrivare sino all'eccellenza operativa, che permette anche di non sprecare risorse. Tutto questo si traduce nell'eccellenza operativa, resa concreta dalla nostra capacità di supportare le aziende nel produrre velocemente quello che chiede il mercato. E lo facciamo affrontando con successo anche sfide complesse, come la tracciabilità e la produzione con zero errori”.
L'i-Automation è realtà
Il concetto di i-Automation, ovvero innovation-Automation, si basa così su tre principi che possono rendere competitiva la manifattura italiana: integrazione, interattività e intelligenza. Concetti che lo stesso Spimpolo ha saputo sintetizzare in modo efficace: “In primo luogo partiamo dall'integrazione di controllo, sensoristica e analisi, che operano in perfetta armonia, fornendo i dati necessari all'intelligenza artificiale, che li trasforma in informazioni. Quest'ultime sono poi rese interattive, perché è ancora l'uomo a dire alla macchina cosa deve fare, ma anche le macchine devono imparare a dialogare tra loro e a comunicare all'uomo il proprio stato”.
Tutto questo, che a molti sembra ancora fantascienza, è invece possibile e può essere sperimentato, come abbiamo visto, direttamente nell'Innovation Lab di Omron.