Quanto contano quindi le reti di Energia, Trasporti e Telecomunicazioni, il sistema sanitario, i circuiti economico-finanziari, le reti a supporto di Governo, Regioni, enti locali e quelle per la gestione delle emergenze nella crescita economica del nostro Paese? Come possiamo difenderle dalle Cyberwar e dal terrorismo internazionale?
Sono questi alcuni dei temi affrontati nel corso del Selta Challenge 2017, un dibattito tra Istituzioni, politici, imprese, Università ed esperti europei, organizzato da Selta, società tecnologica italiana che opera nell’ambito delle infrastrutture critiche nazionali, aperto con un messaggio del Viceministro delle Infrastrutture e Trasporti Riccardo Nencini, il quale ha sottolineato come “La gestione del rischio e la protezione delle infrastrutture critiche rappresenti un aspetto strategico per il sistema-paese”.
Dal confronto, spiega Gianluca Attura, amministratore delegato di Selta, è emerso un appello comune: “In Italia serve una direzione strategica coordinata dalle Istituzioni sulle Infrastrutture Critiche e una convergenza tecnologica sempre più spinta. Da un lato vanno potenziate vista l’importanza che rivestono nello sviluppo economico dell’Italia, per esempio investendo sulle Smart Grid e le applicazioni Smart City. Dall’altro lato occorre difenderle correttamente perché sono il bersaglio del terrorismo internazionale e il nuovo terreno delle Cyberwar”.
Il 2017 è stato l'anno peggiore
Proprio sul tema della sicurezza è intervenuto Alberto Tripi, presidente di Almaviva e responsabile Cyber Security di Confindustria, ricordando che il 2017 è stato uno dei periodi peggiori di sempre per la sicurezza informatica in Italia. Nel primo semestre, infatti, gli attacchi gravi con un impatto economico, di reputazione e diffusione di dati sensibili, sono stati 571 (+8% sul 2016). Già nel 2016 si era verificato un aumento del 154% di attacchi alle infrastrutture critiche in Italia, con una crescita del 39% nelle attività di spionaggio online e del 30% di blitz criminali, come emerge dal Rapporto Clusit 2016 e 2017.
Dati confermati da Bankitalia secondo cui, nel 2016, nel 46% dei casi le vittime sono state le pmi, ovvero il tessuto economico del Paese.
Per questa ragione Corrado Giustozzi, Head of Cyber Security Team di Selta, ha ricordato come “Il cyberspazio non è un mondo separato, ma un insieme interconnesso di tutti i sistemi e le reti del nostro pianeta. È spesso considerato una terra di nessuno perché manca di confini espliciti; in realtà è una sorta di portale che consente a tutti di proiettare la propria presenza e le proprie attività nel cuore dei sistemi di un'altra nazione senza la necessità di attraversare un vero e proprio confine. Il rapporto costo / beneficio di un attacco informatico è sempre più elevato perché è più facile raggiungere le infrastrutture critiche e sfruttare la debolezza intrinseca di queste”.