Carnia Industrial Park e studio GLP hanno siglato un accordo di collaborazione per stimolare le oltre 200 aziende insediate sul loro territorio sull’importanza di difendere le proprie invenzioni e idee.
Con l’obiettivo di creare le basi di crescita e di sviluppo, le due realtà hanno messo la tutela della proprietà intellettuale al servizio dell’industria promuovendo un incontro dal titolo: “Come la protezione dei marchi, modelli e brevetti favorisce la leadership di mercato”.
In occasione dell’incontro, Danilo Farinelli (a sx), direttore del parco industriale con sede a Tolmezzo (UD), e Davide Petraz (a dx), managing partner dello studio che da 50 anni opera nel campo della tutela della proprietà intellettuale e che fa parte del programma “Big Clients” dell’Ufficio Brevetti Europeo (EPO), hanno posto la manifattura quale leva fondamentale per lo sviluppo.
Come sottolineato, infatti, da Farinelli: «Dove c’è manifattura c’è potenzialmente un brevetto; dove c’è manifattura c’è l’importanza della tutela del marchio. È un ambito attorno al quale in Italia si deve fare ancora molta strada, soprattutto culturale, ma il fatto di aver trovato un partner di caratura internazionale come GLP è un momento di crescita per la nostra realtà».
Nella convinzione che la mission di un parco industriale non sia solamente quella di creare le infrastrutture per uno sviluppo industriale, ma offrire servizi di supporto e indirizzo che sono alla base di una crescita industriale, la sfida è
«passare da una valutazione di quelli che sono gli asset tangibili, quali edifici e macchinari, facilmente quantificabili in termini economici, agli asset intellettuali o il capitale intellettuale di un’azienda. Qui la monetizzazione è più difficile, ma non per questo capitale umano, capitale organizzativo e proprietà intellettuale sono meno importanti per un’azienda», come ricordato da Davide Petraz.
Tuttavia, come ribadito dal managing partner di GLP, qualche elemento di valutazione oggettivo però c’è: «I diritti di proprietà intellettuale consentono di aumentare i profitti di oltre il 20-25%. Inoltre, secondo quanto riportato dall’ICC – la Camera di Commercio internazionale -, a parità di condizioni, un’invenzione brevettata ha un valore economico doppio rispetto a una non brevettata».
Infine, citando lo studio “Intellectual Property Rights and Competitiveness: Challenges for ICT-Producing SMEs”, è stato ricordato come esista anche una correlazione diretta tra la crescita di un’impresa e l’uso dei diritti di proprietà intellettuale.
«Stando ai risultato del sopracitato studio, tra le PMI europee attive nel settore ICT, il 61% di quelle che proteggono i propri asset registra una crescita di fatturato, rispetto al 51% delle PMI senza. Il 49% delle prime aumenta la propria quota di mercato, contro il 39% delle seconde. Inoltre, ben il 42% di quante usano i diritti della proprietà intellettuale mostrano una crescita occupazionale, contro il 22% delle PMI che non li usano. «La tutela del proprio ingegno è un valore aggiunto; una leva di crescita e spesso anche un trampolino di sviluppo», ha concluso Petraz.