Quasi l’80% degli incidenti di sicurezza in ambito industriale sono causati da problematiche interne non volontarie, come errate configurazioni software o protocolli di rete malfunzionanti.
In particolare, chi si occupa di gestire infrastrutture critiche – come utility, società di trasporti, produttori di risorse naturali – assieme alle comunità e alle realtà economiche che serve, si trova non solo ad affrontare la possibilità di danni derivanti da attacchi informatici esterni, ma deve anche considerare la significativa complessità legata alla scala delle proprie operazioni.
“In molti settori differenti, le organizzazioni devono affrontare uno scenario in continua evoluzione, oltre alla pressione sempre maggiore per ridisegnare le proprie strategie di security nell’ottica di una sostenibilità di lungo periodo. Un approccio maggiormente olistico alla sicurezza diventa necessario per proteggersi sia dagli attacchi mirati provenienti dall’esterno che dall’errore umano che può verificarsi internamente”, spiega Filippo Monticelli, Country Manager di Fortinet Italia. “Risolvere le problematiche di sicurezza dei sistemi di controllo industriale (ICS) richiede una soluzione in grado di unire il meglio delle funzionalità di sicurezza di rete OT con una comprensione profonda di processi e protocolli ICS.”
Le macchine e la tecnologia utilizzate per gestire e mettere in funzione centrali idroelettriche, stabilimenti petroliferi e altre infrastrutture non sono state progettate per essere connesse a reti remote o pubbliche. Il fatto che tali sistemi fossero isolati con un accesso fisico spesso limitato, ha portato di fatto a non considerate la sicurezza informatica come una priorità assoluta.
Più connessi… più insicuri
“Con l’avvento della cosiddetta Industria 4.0, questi ambienti sono ora interconnessi. La proliferazione degli standard aperti e l’utilizzo di hardware e software standard incrementa ulteriormente la loro vulnerabilità. Ciò significa che i sistemi di controllo industriale (Industrial Control Systems – ICS) presentano ora una più ampia superficie di attacco”, aggiunge Filippo Monticelli.
Sebbene le aziende non possano prevedere ogni minaccia, devono focalizzarsi su ciò che possono controllare. Fortinet ha recentemente definito 10 linee guida per aiutare le aziende a valutare le vulnerabilità della propria tecnologia operativa (OT):
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Identificare le risorse critiche da proteggere è un primo step fondamentale
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Definire protocolli per la gestione dei permessi o per l’accesso ai controlli – Gran parte dei sistemi erano in precedenza isolati. Ora che IT e OT sono interconnesse, devono tenere il passo delle best practice di sicurezza OT. Inoltre, determinare i privilegi appropriati per gli utenti autorizzati è tanto importante quanto bloccare accessi non autorizzati.
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Aggiornare regolarmente i sistemi operativi hardware e software – Alcuni sistemi operativi software e hardware sono antecedenti al concetto stesso di cyber-sicurezza. Le organizzazioni devono assicurarsi che siano comunque compatibili con le moderne difese di base, quali anti-virus e tecnologie di scansione.
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Occuparsi con regolarità di aggiornamenti e patch – Molte attività non possono permettersi interruzioni e costi associati alle patch, ma il continuo rinvio degli aggiornamenti causadi falle di sicurezza più ampie.
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Identificare dispositivi di telemetria non protetti e dotati di indirizzo IP come sensori e manometri – I dati su questi device possono essere manipolati, compromettendo la sicurezza e l’affidabilità di tutto il sistema.
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Adottare best practice in tema di coding – L’utilizzo di software integrato e spesso personalizzato, scritto dedicando poca attenzione alle tecniche di sicurezza raccomandate, lascia i sistemi OT scoperti a possibili attacchi.
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Seguire procedure standard per il logging degli eventi – Le organizzazioni che stabiliscono un processo per segnalare ed effettuare report sugli eventi di sistema possono usare questi dati per rilevare le irregolarità e implementare misure di sicurezza.
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Tenere sotto controllo produzione delle componenti e supply chain – Senza monitoraggio e governance appropriati, gli apparati potrebbero risultare compromessi ancor prima di essere installati.
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Implementare un’efficace segmentazione di rete – Molte organizzazioni non hanno ancora suddiviso le proprie reti in segmenti funzionali (sebbene risultino totalmente interconnesse). Senza un’opportuna segmentazione, dati e applicazioni infetti possono passare da un segmento all’altro, e i criminali che riescono a violare le difese perimetrali sono in grado di muoversi in incognita su tutta la rete.
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Definire un piano di operational recovery – Nel malaugurato evento di disastro, ogni organizzazione necessita di procedure documentate per valutare i danni, riparare macchine e sistemi, e ripristinare le operazioni. Esercitazioni abituali consentono agli operatori di effettuare il ripristino rapidamente e in modo efficiente quando necessario.