La viceministro allo sviluppo economico, Teresa Bellanova nel corso della sessione chiave dei lavori del G7 energia che si sono chiusi a Kitakyushu, in Giappone ha detto: “Le reti energetiche sono sempre più digitalizzate e il numero di attacchi informatici aumenta di pari passo. Noi vogliamo che per il G7 il tema diventi un impegno trasversale al fine di tutelare la nostra sicurezza energetica anche nello spazio informatico”. La cybersicurezza è anche uno dei temi centrali della Dichiarazione finale del vertice.
“Oggi siamo in grado di richiedere all’Agenzia internazionale per l’energia e alle nostre agenzie specializzate un lavoro di analisi sullo stato dell’arte. È fortemente sentita e va promossa la necessità di una stretta cooperazione per mettere a fattor comune le conoscenze tecniche, le migliori pratiche e le informazioni con l’obiettivo di fronteggiare in modo sempre più consapevole e coordinato i rischi e gli attacchi di natura informatica – ha aggiunto la Viceministro, intervenendo sul tema insieme al Segretario di Stato americano, Ernest Moniz-. Crediamo che la condivisione delle informazioni possa migliorare i meccanismi di prevenzione e di risposta ad attacchi di natura informatica. In tale ottica proponiamo che una stretta collaborazione tra i Centri nazionali di pronta risposta ad attacchi informatici (CERT) dei Paesi del G7 rappresenti un importante obiettivo di cooperazione conseguibile a breve termine”.
La Viceministro Teresa Bellanova ha confermato l’impegno dell’Italia sulla Mission innovation, ovvero raddoppiare gli investimenti pubblici in attività di ricerca e sviluppo delle tecnologie pulite, così come previsto dagli accordi della Cop21 di Parigi, impegno sottoscritto anche nella Dichiarazione finale del G7 energia, al pari di quelli per la facilitazione degli investimenti per l’energia sicura e sostenibile e per le infrastrutture di qualità. “L’efficienza energetica è una misura vincente del sistema energetico globale – ha detto la Viceministro- spesso chiamata il primo carburante, perché permette di migliorare simultaneamente la competitività, riducendo i consumi e quindi i costi, di aumentare la sicurezza energetica, la sostenibilità ambientale e la transizione verso un’economia de-carbonizzata nonché la crescita economica e l’occupazione del settore”.
Combustibili fossili e energia nucleare
Nella Dichiarazione i sette Paesi si impegnano inoltre ad eliminare i sussidi inefficienti ai combustibili fossili e chiedono garanzie per più elevati standard di sicurezza per chi ancora utilizza l’energia nucleare.
Bellanova ha avuto incontri bilaterali con i ministri di Giappone, Canada e Regno Unito in cui le parti hanno rafforzato gli impegni reciproci in campo energetico.
“Il ruolo del gas naturale nel mix energetico globale è in aumento sia come quota sul totale che come strumento di transizione verso la decarbonizzazione dell’economia, facilitando il raggiungimento degli obiettivi approvati alla COP21 di Parigi”, ha detto la viceministro allo Sviluppo economico, Teresa Bellanova nella sessione dedicata alla “Sicurezza gas naturale e supporto all’Ucraina”, del G7. “Maggiori infrastrutture che offrono una maggiore disponibilità di gas naturale liquefatto consentono ulteriori vantaggi: diversificazione dell’approvvigionamento, più sicurezza della fornitura, trend dei prezzi del gas più competitivi e sviluppo delle industrie nazionali anche nelle filiere del trasporto marittimo e del trasporto pesante su gomma, con notevoli e positivi risvolti ambientali ed economici”, ha detto ancora la Viceministro.
Quanto all’Ucraina la Viceministro ha detto che l’Italia riserva “un’attenzione particolare alle implicazioni della sicurezza energetica derivante dalla crisi russo-ucraina e alle misure che le autorità ucraine devono prendere per implementare le riforme energetiche richieste dalla comunità internazionale”. “Noi abbiamo proposto – ha concluso Teresa Bellanova- che si stabilisca una cooperazione fra il gestore della rete gas ucraina ed i gestori delle reti gas europei e non, al fine di sviluppare standard comuni e efficienti per la gestione della rete ucraina. L’Italia potrà quindi attivarsi, d’intesa con l’Unione europea, per portare avanti questa iniziativa”.