Nel corso dell’assemblea di Confcommercio, il ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio ha tenuto un lungo discorso, anche all’indomani del richiamo proveniente dell’UE, che ha toccato alcuni dei temi più importanti per le aziende manifatturiere italiane: la recente figura dell’Innovation Manager e le novità del Piano Industria 4.0.
Industria 4.0 guarda alle Pmi
Proprio partendo dagli aspetti legati al Piano Industria 4.0, Di Maio ha ricordato di aver “cercato di riparametrare sulle piccole e medie imprese. Abbiamo abbassato i tetti in modo tale che le grandissime o le grandi non assorbissero tutte le risorse che avevamo a disposizione. Infatti da quest’anno quegli strumenti potranno essere utilizzati da più di quel 4% di imprese italiane che aveva assorbito tutta Impresa 4.0 nei primi mesi della sua esistenza. Però dobbiamo anche dirci che sull’innovazione noi dobbiamo vincere una sfida. Abbiamo il 99% di imprese in media di 15 dipendenti. Questo significa che se vogliamo accogliere la sfida dell’Innovazione dobbiamo permettere alle imprese di innovare accedendo a delle risorse che non hanno nei bilanci dell’azienda o nell’organico”.
Voucher o Innovation Manager?
Una premessa necessaria per ricordare la pubblicazione, seppur con notevole ritardo, del decreto relativo all’Innovation Manager. A questo proposito, pur definendolo Voucher Manager, anziché innovation Manager, Di Maio ha spiegato che “innovazione non significa soltanto acquistare un macchinario, ma significa una nuova filosofia di impresa. Per farlo abbiamo inserito due nuovi strumenti nella legge di bilancio e stiamo aspettando solo l’approvazione della Corte dei Conti. Il Voucher (Innovation ndr.) Manager che è sostanzialmente uno sgravio di 40.000 euro all’anno a tutte le imprese che assumeranno un manager del digitale nella propria piccola impresa (il 50% di quello che costerà, o che decideranno di far costare l’assunzione il manager del digitale) perché alle nostre imprese serve un regista che gli consente oggi di affrontare le nuove sfide tecnologiche senza snaturare l’eccellenza che è fatta dal Made in Italy e dal lavoro manuale dei nostri artigiani e delle persone che producono quei prodotti o di coloro che vendono quei prodotti con grande talento e grande capacità commerciali”.
Un miliardo per restare in Italia
Replicando a chi sottolinea la fuga di tanti giovani di talento verso l’estero, Di Maio ha infine ricordato l’itituzione di un nuovo strumento, che nascerà nel mese di giugno: “Il fondo Nazionale dell’Innovazione, da un miliardo di euro, presso Cassa Depositi e Prestiti, che finanzia le start up. Noi eravamo eravamo l’unico paese europeo a non avere un fondo Nazionale sull’Innovazione. In realtà avevamo fondi sparsi in tutti gli enti dello Stato li abbiamo messi insieme in una sola voce”.
L’intero intervento di Di Maio a Confcommercio è disponibile a questo link.