La presentazione di SPS Italia 2018, in calendario a Parma dal 22 al 24 maggio, ha offerto l'occasione per le associazioni di categoria chiamate a supportare i propri associati a fronte di un mercato e di una modalità di produzione che stanno cambiando ad una velocità mai vista negli anni scorsi. Una situazione che impone nuove sfide agli imprenditori, spesso disorientati da Industry 4.0. Anche perché, come spiega Michele Viscardi di AidAM, “le macchine per l'assemblaggio dei componenti sono sempre più customizzate. La rivoluzione industriale non è solo un fatto tecnologico, ma impone un cambiamento delle imprese, in quanto le fabbriche sono sempre più interconnesse ed entrano a far parte di un ecosistema”. Una situazione che ha suggerito ad AidAM di portare a SPS una mostra reale delle proprie macchine customizzate, per dimostrare concretamente come funzionano le tecnologie proposte dai vendor di automazione.
Le tecnologie, però, non possono prescindere dalle persone e, soprattutto, dalla carenze di persone con adeguate competenze. Da qui la scelta di AidAM di siglare un accordo per il Miur per poter entrare negli istituti tecnici secondari, proponendo una formazione orientata concretamente all'automazione industriale e andando oltre l'apprendimento delle sono tecnologie di base. L'ingresso di nuove persone in azienda, secondo lo stesso Viscardi, sarà inoltre alla base di un nuovo business model, che si sta rapidamente affermando, con i produttori di macchine e impianti industriali chiamati a proporre le proprie soluzioni, anche quando customizzate, con un'offerta realmente pay per use.
Investimenti preventivi
Un'esigenza condivisa anche da Domenico Di Monte di Assofluid, secondo il quale “gli investimenti sulle persone vanno fatti in ottica preventiva. Anche in considerazione del fatto che si parla molto di tecnologie abilitanti, ma il vero fattore abilitante per le tecnologie è sempre l'uomo. Per questo occorre far crescere anche le competenze delle persone che già sono in azienda”.
Ma Di Monte va oltre, ricordando che la formazione “non viene fatta solo in aula o con il training on the job, ma tutte le opportunità sono fattori di crescita. Quindi anche la fiera è un'occasione di formazione. In particolare nell'area Know-How 4.0 noi cerchiamo di codificare la competenza per operare nel nostro ambito. Per questo, insieme a Cetop, abbiamo definito le competenze richieste agli operatori del settore e le caratteristiche degli enti di formazione accreditati. Noi di Assofluid stiamo certificando istituti aperti a collaborare con noi, ma investiamo anche sulla formazione interna alle aziende. Così, dopo gli aspetti legati alla codifica della formazione, adesso siamo completando un testo sulla pneumatica. Si tratta di un'opera significativa in quanto, sotto la guida di un docente, ogni azienda ha contribuito per la parte in cui vanta specifiche competenze”.
Oltre alla tecnologia, anche il modello di Business deve cambiare. Per questa ragione, ha spiegato Di Monte, “stiamo incontrando i principali player dei nostri clienti per capire lo stato dell'arte del loro settore e per aiutarli. Inoltre abbiamo predisposto un osservatorio per analizzare i settori specifici e per capire lo stato dell'arte dei singoli ambiti”. Un'attività che, nel 2017 si è focalizzata sulle macchine per assemblaggio, mentre quest'anno l'attenzione sarà puntata sulle macchine per la carta.
Chi non innova, rischia…
In questo confronto è interessante anche la posizione di Anima, espressa da Alessandro Durante, che rappresenta le aziende clienti degli espositori di SPS: “Noi abbiamo dati molto positivi: fatturato e export i crescita di circa il 3%. Ma è interessante soprattutto la crescita del 13% registrata dagli investimenti che, negli anni scorsi, erano invece fermi a +1%. Quindi il settore sta diventando molto dinamico anche a fronte del fatto che, in molti Paesi in cui esportiamo è necessario essere più competitivi rispetto al passato. A fronte di questa situazione noi, come associazione, siamo chiamati a supportare le nostre aziende nel fare investimenti, aiutandole a compiere le scelte giuste. Perché chi non innova, tra qualche anno ne pagherà le conseguenze”.