Di IoT si parla da alcuni anni. Ma le applicazioni concrete, soprattutto nella gestione degli edifici, sono ancora limitate. Questo anche perché i leader della Building Automation non hanno ancora scommesso in questo ambito.
Una svolta determinante, in questo settore, arriva però da BTicino, che ha scelto di investire in modo significativo nell’Internet degli oggetti. L’azienda, parte del gruppo Legrand, ha infatti presentato una concreata strategia di sviluppo nell’IoT e, per farlo, ha creato il brand Eliot, che nasce proprio dalla fusione dei termini ELettricità (in cui BTicino è leader riconosciuto) e IoT. Proprio le nuove tecnologie aprono i sistemi a interoperare tra loro, con la possibilità di dialogo affidata ad un collegamento a livello superiore, che va oltre i singoli protocolli di comunicazione.
Una strategia in cui l’Italia riveste un ruolo fondamentale, sia per il valore del brand sul mercato, sia per la competenza maturata dei centri di ricerca e sviluppo nazionali. Anche per questa ragione la maggior parte dei 750 progettisti di tecnologie elettroniche del Gruppo Legrand si trovano proprio nel nostro Paese.
Paolo Perino, presidente di BTicino, presentando la strategia dell’azienda ha rimarcato come Mc Kinsey stimi che, entro un decennio, l’IoT potrebbe arrivare a fatturare 11 miliardi di euro all’anno. Moltissimi saranno indirizzati al mondo industriale, ma sta crescendo l’interesse per gli edifici e le abitazioni, dove la possibilità di far dialogare gli oggetti porta a una maggiore sicurezza, ma anche a una sensibile riduzione dei consumi energetici. Aspetti cui gli italiani sono molto sensibili e sui quali hanno già investito, anche non sempre i sistemi in commercio sono in grado di dialogare tra loro.
Un unico denominatore
Ma cosa fanno, davvero, gli oggetti connessi negli edifici? Perino, su questo argomento, è determinato: “Possono cambiare le abitudini d’uso e cambiare il modo di agire a livello professionale e personale”. Certo nell’ambito professionale l’investimento nell’IoT è più facilmente misurabile a livello economico, sfruttando anche modelli di analisi che rivelano Roi decisamente ridotti. Più complesso, invece, quantificare i risparmi nell’ambito domestico, dove i consumi sono influenzati da numerosi fattori, non sempre facilmente analizzabili. Ma le persone chiedono sempre maggiore sicurezza, oltre a un crescente comfort, all’interno delle proprie case. E, in questo processo, proprio l’IoT può fornire risposte tangibili.
Le opportunità di dialogo tra i sistemi, all’interno di un edificio, sono innumerevoli e, spesso, il principale ostacolo è imputabile proprio ai limiti della tecnologia. Ma grazie all’IoT e, in particolare ai nuovi prodotti equipaggiati da Eliot, tutto è connesso e connettibile: dal centralino che avverte i proprietari di cosa sta accadendo all’interno di un’abitazione, al sistema in grado di monitorare lo stato dell’illuminazione di emergenza, prevenendo così la necessità di controlli periodici. Il tutto passando attraverso qualunque oggetto elettrico ed elettronico presente in un edificio.
Per questa ragione, oltre al vasto catalogo BTicino, la capacità di dialogo di Eliot si estende sino agli elettrodomestici, che possono così comunicare tra loro e con il proprietario.
Tutti questi oggetti hanno un aspetto in comune: la necessità di un’alimentazione elettrica, che diventa quindi il fattore abilitante dell’intero sistema e sulla quale BTicino vanta competenze uniche nel nostro Paese e riconosciute a livello internazionale. Del resto, come spiega Perino, in passato i singoli impianti degli edifici erano mondi chiusi, che non dialogavano con l’esterno e raramente lo facevano tra loro. “Le nuove tecnologie permettono invece di interoperare attraverso svariati protocolli. Quello che abbiamo fatto è stabilire un collegamento a livello superiore, permettendo ai sistemi di dialogare tra loro, anche se, ad un livello più basso, ognuno continua a lavorare con il proprio protocollo”.
La storia e il futuro
In Italia, da sempre, BTicino ed elettricità rappresentano un binomio imprescindibile. Al punto che, come ha spiegato l’amministratore delegato e direttore commerciale Franco Villani, vantiamo oggi un fatturato pari a 720 milioni, il 36% del quale proviene dall’export. Un risultato frutto del patrimonio maturato all’interno dei centri di eccellenza nazionali.
Numeri e competenze che hanno portato BTicino a sviluppare i prodotti Eliot, nella loro forma attuale, al termine di un lungo percorso evolutivo, che è sfociato nell’IoT solo quando la tecnologia è stata ritenuta adeguatamente matura ed affidabile. Poiché il brand leader di settore vuole continuare ad essere il punto di riferimento, così come lo fu negli Anni ’80, quando la serie Living ruppe schemi ormai consolidati, o quando introdusse l’elettronica nei prodotti elettrici. Ma anche la domotica dell’ultimo decennio, che ha visto l’affermazione di MyHome, è profondamente cambiata e BTicino l’ha saputa interpretare acquisendo anche le competenze di numerose aziende specializzate.
Certo, ha confermato lo stesso Villani, l’IoT crescerà soprattutto nell’ambito industriale. “Ma la mia fiducia in questa nuova strategia deriva soprattutto dal fatto che il rapporto sui consumi stilato da Coop evidenzia come gli italiani siano attenti, in primo luogo, alla propria abitazione. Si sono infatti dichiarati pronti ad adottare le nuove soluzioni, nella propria casa, per aumentare il comfort e la sicurezza. Due ambiti per i quali Eliot offre le risposte più adeguate”. Anche perché, in mancanza di un’autentica ripresa dell’edilizia, sono previsti significativi interventi di ammodernamento delle abitazioni e, quindi, assisteremo a un un significativo potenziamento degli impianti.
Perché connettersi?
In ogni abitazione esistono decine di oggetti potenzialmente connessi. E anche le aziende consumer propongono una serie di soluzioni che, però,mancano spesso dell’affidabilità peculiare di un’azienda davvero specializzata nell’ambito elettrico.
Davide Colombo, responsabile marketing dell’area domotica, evidenzia inoltre alcuni concetti chiave per BTicino: semplicità, democratizzazione e personalizzazione.
Andando per ordine, il concetto di semplicità è raccontato da qualunque Vendor. Ma BTicino conosce davvero installatori e utenti, al punto da aver sviluppato un sistema in grado, ad esempio, di gestire i cronotermostati con un tablet o uno smartphone. E questo è oggi a disposizione di tutti, a fronte di prezzi accessibili. Il tutto arricchito da software di personalizzazione che permettono di gestire una serie di servizi in modo semplice e intuitivo.