Il mercato del packaging sta vivendo una fase di significativa trasformazione. A fronte di un fatturato europeo che Smithers Pira stima in 214 miliardi nel 2023 (contro il 195 del 2018), i produttori sono chiamati a rinnovare la propria offerta. Infatti sono sempre più richiesti gli imballaggi ecosostenibili, ma anche le confezioni che riflettono i moderni stili di vita e quelle adatte all’e-commerce.
Il tutto in uno scenario competitivo globale, che obbliga i costruttori italiani a guardare con sempre maggiore attenzione ai mercati esteri. Un’attenzione che, per le aziende più dinamiche, non è mai venuta meno, ma che deve essere supportata da investimenti in Ricerca e Sviluppo e attraverso una crescente visibilità nelle fiere di settore. Attività che, per le medie aziende italiane, assorbono spesso percentuali significative del fatturato.
Nacque così, nel 2013, Processing & Packaging – The High-Tech Italian Way, con l’idea di mettere a fattore una serie di risorse per aumentare la propria competitività sui mercati nazionali e internazionali. Da quella prima esperienza ha preso corpo PACKPACT, la rete di aziende leader nella filiera di processo e imballaggio, che propone al mercato l’accesso a soluzioni complete, flessibili e all’avanguardia, garantite dall’eccellenza tecnologica made in Italy. Un’iniziativa alla quale hanno aderito Ronchi Mario – filling&capping; Cama Group – secondary packaging; Ilpra – trysealing, thermoformingformfill and seal; Universal Pack – stick pack & sachetfill and seal; Makro – labelling; Tosa Group – wrapping; Clevertech – palletizing.
Realtà che hanno in comune, oltre al mercato di riferimento e alla reciproca complementarietà, il fatto di essere aziende private, solide dal punto di vista finanziario, con un export superiore al 50% ed una forte propensione all’innovazione.
In mille per un packaging d’eccezione
È nata così la prima Rete d’Imprese Italiane nei Settori Packaging & Processing, il cui fatturato totale, nel 2018, ha raggiunto i 300 milioni di euro, dato su cui l’export ha inciso per l’85%. Il tutto a fronte di 1.050 dipendenti, il cui numero è cresciuto del 20% negli ultimi due anni. Un risultato frutto anche di attività promozionali congiunte, che hanno permesso di raddoppiare il numero delle partecipazioni alle fiere di settore.
Annalisa Bellante, presidente di PACKPACT e CEO di Cama Group, presentando l’iniziativa ha sottolineato come “il progetto di rete vuole andare ben oltre una semplice promozione congiunta, ma punta ad una condivisione di esperienze aziendali, che si traduce in un confronto continuo su argomenti sia strategico organizzativi, che fortemente operativi, che vanno al di là delle importanti sinergie commerciali e di progetto! Un confronto tra imprenditori moderni, che gestiscono aziende con un alto grado d’innovazione tecnologica che trovano nel confronto e nella condivisione d’informazioni e di esperienze la chiave di crescita e di successo di questo nostro apprezzato made in Italy”.
Un impegno ben sintetizzato dal neologismo “PACKPACT”, frutto della sintesi più immediata degli elementi fondanti: il settore (PACK) e la rete di imprese (PACT), ben sintetizzati dal payoff “your partner in advanced processing & packaging “. Il figurativo prescelto, infine, ricorda lo stilema della catena genetica, dove gli elementi costituenti sono contraddistinti da un unico e forte DNA: la bandiera del made in Italy.
“Cama è entrata a far parte della rete d’imprese – ha sottolineato Bellante – proprio con lo scopo di creare un format di aggregazione innovativo, indipendente dalle logiche delle associazioni di categoria, con l’intento di creare realmente sinergie di promozione e di stimolare l’innovazione di settore e l’internazionalizzazione e quindi la capacità competitiva delle aziende”.
La voce dei protagonisti
Oltre alle parole di Bellante, in occasione della presentazione alla stampa presso la sede di Confindustria a Lecco, Gianmario Ronchi, CEO di Ronchi Mario, ha ricordato come, nel proprio settore, “ciascuna delle aziende parte della rete gode già di una eccellente reputazione internazionale, per le elevate capacità tecnologiche e per flessibilità produttiva. Presentarsi con un portafoglio di soluzioni tecnologiche integrate, con una forza commerciale potenziata dal network e che utilizza le fiere di settore come strumento principale di promozione ci ha permesso, in soli due anni, di consolidare la nostra presenza e, soprattutto, di esplorare i nuovi canali commerciali ed entrare come leader nei nuovi mercati”.
Una visibilità riconosciuta anche da Enrico Reggiani, CFO di Clevertech: “Abbiamo ottenuto una maggiore visibilità sui mercati esteri, in particolare sul mercato Asiatico e Sud Est Asiatico, grazie all’incremento della partecipazione a fiere ed eventi, da diversi anni. A seguito di questa crescita, l’azienda ha implementato del 30% i nuovi ingressi nei reparti Sales e Project Management”.
Decisamente soddisfatto anche Massimo Manzotti, Managing Director di Makro Labelling: “L’ingresso nel network di aziende si sposa perfettamente con la nostra idea di fare rete rappresentando ed esportando l’eccellenza tecnologica made in Italy in tutto il mondo, proponendo soluzioni tecnologiche integrate ed innovate, orientate alla fornitura di linee complete per i buyer internazionali e offrendo alle aziende partecipanti la possibilità̀ di crescere e competere sul mercato globale”.
Anche chi è nel gruppo da poco tempo, però, sta già apprezzando i vantaggi offerti dall’operare in rete. È il caso di Serena Tosa, Amministratore Delegato di Tosa Group: “L’entrare in relazione con le altre aziende della rete ha agito come stimolo per aprire gli orizzonti della nostra realtà e scoprire nuovi approcci, punti di vista e opportunità sui mercati. Avere la possibilità di confrontarsi e collaborare con altre aziende che operano sullo scacchiere internazionale e dominano determinate logiche ed arene competitive è una grande ricchezza, che ci sta portando ad aprire nuovi canali ed allargare la nostra vision. Il presentarsi, inoltre, come sistema, per i potenziali clienti ci da un altro valore aggiunto, perché massimizza l’impatto delle aziende e valorizza il know-how di squadra”.
Un risultato frutto del fatto che le singole aziende non sono concorrenti tra loro e, quindi, possono supportarsi a vicenda, come ricorda Marco Nardini, Sales Director di Universal Pack: “Le aziende della Rete sono tra loro complementari. La condivisione, inoltre, di valori e di un codice etico contribuiscono al miglioramento dei servizi offerti da ogni singola azienda, alzando ulteriormente l’asticella della qualità del made in Italy. L’esperienza di Rete ha permesso a noi di Universal Pack di rafforzare la presenza in mercati esteri strategici e in aree dove non eravamo ancora presenti in maniera strutturata”.
Tutte premesse che inducono Maurizio Bertocco, Amministratore Delegato di Ilpra, a guadare al futuro con rinnovato ottimismo: “Siamo convinti che la sinergia creatasi con i partner aderenti alla rete renderà possibile una più solida strategia di mercato, offrendo un importante valore aggiunto ai nostri clienti: l’opportunità di avere un unico interlocutore per la fornitura di linee complete”.
Pronti a accogliere (pochi) nuovi membri
Accanto ai commenti positivi, nel rispetto dello spirito imprenditoriale, tutte le aziende guardano con attenzione proprio agli aspetti concreti e alla crescita di PACKPACT. Bellante ha così ricordato come, grazie a questa iniziativa, si siano già concretizzati una serie di progetti che hanno visto più aziende proporsi insieme per realizzare linee di imballaggio complete. Un’opportunità che piace molto ai clienti finali, che possono così avere un unico interlocutore, alle cui spalle operano una serie di aziende specializzate. Un’offerta che, nel prossimo futuro, potrebbe ampliarsi con l’ingresso di nuove realtà. Bellante ha però ricordato: “anche se avremo nuovi ingressi, la rete non supererà le 12 aziende partecipanti, sia per evitare competizioni interne, sia per la selezione in ingresso, che fissa una serie di criteri ben definiti e fondamentali per noi”.