A fronte di un’economia mondiale il cui andamento evidenzia un segno positivo, ma nella quale le economie avanzate (Europa e America) presentano tassi molto limitati, la produzione industriale globale ha registarto nel 2015 una riduzione nella variazione annua. Nonostante ciò il mercato dell’Automazione Industriale (così come quello dell’ICT) ha visto uno scorso anno di crescita e le prospettive sono molto positive anche per i prossimi a venire. Ad affermarlo è Giuliano Busetto, Presidente di ANIE Automazione in occasione di SPS 2016 presendo i dati relativi alle aziende facenti parte l’Associazione (80% del mercato)
Nel 2015 il giro d’affari del comparto in Italia ha toccato i 4 miliardi e 126 milioni, con una crescita del 7,1% rispetto ad un 2014 altrettanto positivo (3,6% rispetto al 2013). Azionamenti elettrici, PLC e Riduttori fissi rappresentano la parte principale del mercato. Tra i drives crescono di più i servo (+10,9%) degli a.c (+3,7%). I/O Remoti (+19,1%) hanno evidenziato invece un andamento decisamente migliore dei Locali (-1,7%). Molto bene i PC industriali (+15,9%), così come gli SCADA (+6,5%) e la parte HMI (-1,7%).
Guardando i primi 10 settori di destinazione dei componenti e sistemi per l’Automazione di fabbrica in Italia si nota che l’alimentare è quello maggiormente prolifico (14%), seguito dal packaging (11%), meccanica (9%), Metallurgia e Siderurgia (7%), Logistica e Material Handling (5%), Plastica e Gomma (4%), Automotive (4%), Carta (3%), Legno (3%) ed Altri (37%). Se si fa invece riferimento ai canali di vendita il 57% del fatturato deriva dagli OEM grazie ad un significativo contributo delle esportazioni indirette, mentre il 17% da sistemisti e quadristi e il 18% dai distributori.
L’automazione di fabbrica per aree geografiche italiane nel 2015 (distribuzione % del fatturato interno)
I principali mercati di sbocco dell’industria italiana dell’Automazione manifatturiera e di processo nel 2015 ( distribuzione % del fatturato globale)