In occasione della sua presenza in Italia per il World Manufacturing Forum, Jordan Brandt – Technology Futurist di Autodesk – ha illustrato la propria visione del futuro del manifatturiero. Con la ‘nuova rivoluzione industriale’ alle porte il mercato sta subendo un cambiamento radicale, col manufacturing, appunto, che si avvicina sempre più al consumatore.
In un panorama molto differente rispetto al passato, dunque, le piccole imprese e le startup hanno una grossa occasione per rendersi competitive, sfruttando un consistente ‘lip frog’ (come è stato definito da Brandt) nei processi produttivi, che grazie alle nuove tecnologie permette un notevole risparmio di costi e tempi. L’IoT, ad esempio, in ambito manufacturing sta agevolando un passaggio di consegne in termini di business model; e come spesso succede in seguito ad un cambiamento di tale portata, i ‘nuovi’ – le startup, quindi – si adatteranno con più facilità rispetto ai ‘vecchi’ – imprese già esistenti e con una posizione maggiormente consolidata sul mercato. Un altro vantaggio, dunque, per le nuove aziende.
Tecnoligie quali stampa 3D, o “Additive Manufacturing” – come viene più spesso chiamata in ambito professionale -, consentono inoltre ad ogni Paese di produrre in casa propria, con una conseguente maggiore differenziazione di prodotti sul mercato. Questo anche grazie al cloud, a detta di Brandt il fattore che più sta rivoluzionando l’industria manifatturiera, con la sua centralità come piattaforma diffusa per la collaborazione nella progettazione dei prodotti.
Un’altra ‘topic area’, infine, è data dal design: lo sviluppo delle ‘forme’ passerà alle macchine, uniche in grado di utilizzare logiche progettuali, quali ad esempio quelle dei settori automotive e aerospaziale – con stringenti vincoli dovuti principalmente al peso delle strutture-, talmente complesse da superare limiti imposti dalle capacità umane. “In futuro gli uomini progetteranno il sistema che le macchine useranno per progettare i prodotti”, conclude Brandt.