In un mondo dove l’Internet of Things rappresenta da una parte un’elevata opportunità per le imprese e al contempo una sfida da affrontare con successo, l’arrivo di oltre 10 miliardi di dispositivi sul mercato nel giro di pochi anni pone sicuramente la necessità di sistemi flessibili e un più efficace sfruttamento delle competenze.
Per questo motivo è nato SIMATIC IOT2020, un gateway di ultima generazione risultato dalla collaborazione tra Siemens e RS proprio per porre fine ad un gap tra il mondo delle università e maker rispetto a quello industriale, amplificando così le potenzialità offerte dall’Internet of Things.
“Studenti, appassionati e maker utilizzano tipicamente software open source come Arduino mentre a livello industriale le logiche sono differenti a causa dell’obbligo di certificazioni e dell’uso dei protocolli necessari per operare nel settore. Anche il linguaggio di programmazione a livello industriale è differente da quello utilizzato dai progettisti: questo crea un salto i due mondi che può rallentare il processo innovativo – ha spiegato Paolo Carnovale, Head of Product Marketing Industrial di RS Components – Il nuovo prodotto funge invece da ponte tra maker/studenti e l’industria garantendo sia la flessibilità delle piattaforme open source che la sicurezza e le regole del mondo industriale”.
SIMATIC IOT2020 permette infatti di recuperare, elaborare, analizzare e trasmettere dati a qualsiasi dispositivo grazie a connessione Ethernet, alle USB e micro SD. Inoltre il prodotto è compatibile con software open source come IDE di Arduino e Yocto Linux e sfrutta linguaggi di programmazione come Java, C++ e JSON. È prevista anche la comunicazione con ulteriori hardware o sensori tramite Modbus, PROFINET o altri protocolli, oltre che il collegamento diretto a soluzioni cloud tramite MQTT e AMQP. In aggiunta alle interfacce on-board, IOT2020 è espandibile con gli shield di Arduino e mediante una porta PCIe on-board.
I progettisti del futuro possono così realizzare applicazioni utilizzando i sistemi open source per poi trasformarle in vere e proprie applicazioni IOT industriali, mentre i maker possono certificare il loro lavoro e renderlo facilmente commerciabile.
Ne è esempio il prototipo realizzato da Massimo Temporelli, founder di TheFabLab e presentato nel corso di Make Faire Roma (foto in anteprima dell’articolo). Si tratta di una piccola catena di produzione industriale basata sul braccio robotico Igus: grazie all’IoT2020 diversi sensori misurano il cambio delle condizioni ambientali, andando così a modificare l’operato del braccio meccanico.
“Il nuovo gateway non vuole però sostituire la programmazione classica o i plc, ma semplicemente aumentare la flessibilità che sarà essenziale per l’Internet of Things” ha aggiunto Carnovale.
Al fine di favore la sua diffusione negli istituti scolastici e tra i maker, SIMATIC IOT2020 sarà disponibile ad un prezzo di 89 dollari senza costi di licenza. Esiste un’altra versione potenziata del prodotto, chiamato SIMATIC IOT2040 che si rivolge maggiormente al mondo industriale poichè si interfaccia direttamente con i software industriali e robotici, senza far riferimento all’Ide di Arduino.