Ottimo 2018 per il mercato dell’automazione industriale che in Italia cresce del 7,1%, con un giro d’affari di 5.322 milioni di euro. Si tratta del sesto risultato positivo per il settore che ha registrato un’espansione ad un tasso aggregato annuo anch’esso del 7%, rispetto al solo +2% per il manifatturiero.
“Il bilancio per il mercato dell’automazione industriale poteva essere ancora più positivo, ma gli ultimi mesi del 2018 sono stati condizionati da un’elevata incertezza a livello macroeconomico con le tensioni USA-Cina e con le crisi mediorientali e libiche che hanno influenzato l’export. A livello interno invece, l’insicurezza politica, ma soprattutto la non certezza della proroga legata agli incentivi per l’industria 4.0 (fortunatamente concessa) hanno rallentato gli investimenti” ha spiegato Fabrizio Scovenna, presidente di ANIE Automazione.
Per quanto riguarda i trend dei principali segmenti tecnologici che hanno influenzato la crescita del settore dell’automazione industriale si evidenziano il networking e il wirelles industriale, i PLC, i riduttori fissi e gli HMI IPC Scada, non a caso tutti coinvolti dal Piano Calenda.
Facendo invece riferimento alla distribuzione percentuale del fatturato in Italia, si osserva che a guidare è la Lombardia (29%), seguita dall’Emilia Romagna (24%), Triveneto (21%), Piemonte-Liguria (11,5%) e la Toscana (6%). Male il centro, malissimo il Sud.
Per quanto riguarda invece l’export (cresciuto del 4,2%) il maggiore partner commerciale è l’Unione europea (49%) seguito dall’America (13%) e dall’Asia Occidentale.
Mercato automazione industriale: previsioni 2019-2020
Grazie anche al prolungamento degli incentivi del Piano Industria 4.0 le prospettive 2019 e 2020 per il mercato dell’automazione industriale sono positive.
Tra i fattori critici di successo per il prossimo biennio, secondo Fabrizio Scovenna, bisogna considerare:
- Lo sviluppo dell’intelligenza artificiale che però deve essere antropocentrica, quindi al servizio dell’uomo e di uno sviluppo etico e sostenibile dell’umanità
- L’avvento del 5G, capace di abilitare ulteriormente tecnologie quali l’IoT, blockchain, pagamenti digitali, agrifood e big data, tutti basati sullo scambio di dati nella rete internet
- La necessità di sviluppare competenze per far fronte alla crescente complessità introdotta dalle tecnologie e da un mercato sempre più concorrenziale