Il 75% dei costi operativi relativi ad un edificio sono imputabili alla propria gestione piuttosto che alle risorse necessarie per la sua realizzazione. Questo implica la necessità di tecnologie di ultima generazione in grado di efficientare i sistemi sia per quanto riguarda la climatizzazione, l’illuminazione, le schermature solari, gli impianti elettrici che la sicurezza. Il tutto attraverso un’unica architettura capace di interagire con tutti questi elementi così da garantire i vantaggi dell’integrazione e dell’interoperabilità.
Ci sia avvia così verso il concetto di Smart Building o più semplicemente di Edifici Intelligenti, veri e propri ecosistemi come ospedali, scuole, aeroporti o stazioni, che sfruttano la connettività e l’aggregazione dei dati per risolvere diversi problemi operativi, permettendo così alle imprese di reagire rapidamente a possibili incidenti, migliorare l’esperienza degli utenti, massimizzare la redditività operativa e rispettare le legislazioni (sicurezza, safety, sostenibilità ambientale e standard di settore).
Se fino all’anno scorso si trattava di un settore molto di nicchia, oggi lo Smart Bulding evidenzia un’interessante crescita. Nei prossimi anni però si assisterà ad una vera e propria impennata grazie all’invasione dell’Internet of Things: basti pensare che il mercato degli edifici intelligenti passerà dagli attuali 7 miliardi di dollari ai 17,4 miliardi entro il 2019 con un tasso di crescita annuale composito del 22,6%.
“Come ormai capita in molti settori, nello smart bulding la ricerca dei maggiori benefici sono da attribuire al software adottato: l’hardware è infatti considerato quasi come una commodity, un elemento dato per “scontato”; a fare la differenza sono invece le piattaforme applicative che possono gestire al meglio i vari sistemi.” Ad affermarlo è Fabio Bruschi, direttore generale per l'Italia di Honeywell Building Solutions, secondo cui le imprese sono alla ricerca di una piattaforma aperta , scalabile ed espandibile, ma allo stesso tempo affidabile nel tempo grazie ad aggiornamenti testati.
Proprio con questi obiettivi è stata rilasciata EBI R500, la nuova release di Enterprise Building Integrator, il rinnovato sistema per la gestione degli edifici targato Honeywell che consente ai facility manager di migliorare l’efficienza operativa degli strutture, nonché di velocizzare il processo decisionale e la soddisfazione di utenti e gestori. Questo perché il software offre una visione unificata in real time di tutto quello che sta succedendo nell’edificio, integrando le informazioni con il mondo del business e le applicazioni di terze parti.
Diverse sono le novità apportate con il lancio del nuovo software:
- realizzazione di una App mobile che consente di accedere alla gestione del Building e dai dati da remoto, oltre che ricevere Alert di eventuali problemi
- miglioramenti delle performance grazie ad un incremento del 200% della quantità di dati gestiti
- maggiore scalabilità
- nuova interfaccia utente
- integrazioni facilitate
- sicurezza ottimizzata per beni e persone
- compatibilità con Windows 2012 Server
Sono già diverse le aziende che hanno deciso di affidarsi a EBI ottenendo interessanti risultati. Tra questi il Fiona Stanley Hospital, struttura sanitaria australiana che ha integrato oltre 65 sistemi (l’80% non Honeywell) ottenendo una maggiore efficienza operativa, una riduzione dei costi di manutenzione, così come un aumento della sicurezza e una migliore esperienza dei pazienti. Caso diverso è quello della Polat Tower, torre turca alta 152 metri dove 1500 persone sono state salvate grazie ai sistemi di rilevazione anticendio integrati.
“Grazie allo Smart Bulding le organizzazioni possono creare profitto dalla gestione intelligente delle strutture: la sede infatti non deve essere considerata come una mera voce di costo, ma rappresentare un’opportunità di business. Gli edifici si trasformano così in asset strategici – ha concluso Bruschi.