Oggi il rischio legato ai prodotti e al loro richiamo dal mercato è uno dei pericoli più gravi per le aziende. Lo sottolinea “Product Recall: Managing The Impact of the New Risk Landscape”, il nuovo rapporto di Allianz Global Corporate & Specialty (AGCS), secondo cui l’aumento significativo dell’esposizione al ritiro dei prodotti nel corso dell’ultimo decennio ha portato a un potenziale di perdite maggiori e più complesse che mai.
Condotto analizzando 367 richieste di indennizzo di prodotti assicurativi provenienti da 28 Paesi in 12 settori industriali tra il 2012 e la prima metà del 2017, il rapporto evidenzia come il prodotto difettoso o il lavoro errato sono la causa principale delle richieste di indennizzo, seguito dalla contaminazione del prodotto.
Non solo.
Sulla base dell’analisi dei risarcimenti derivanti dai richiami di prodotti, il settore automobilistico risulta il più colpito, seguito da quello del Food and Beverage e dal settore IT/elettronica, mentre il costo medio di un incidente significativo risulta superiore a 12 milioni di dollari, circa 10,5 milioni di euro, anche se i costi dei più grandi sinistri superano di gran lunga questo importo.
Da qui la constatazione di come i prodotti difettosi non solo rappresentano un grave rischio per la sicurezza dei consumatori, ma possono anche causare un notevole danno finanziario alle imprese responsabili.
Basti pensare che, secondo l’analisi degli indennizzi del settore assicurativo di AGCS, gli incidenti legati ai prodotti hanno causato negli ultimi cinque anni perdite in risarcimenti assicurativi per oltre due miliardi di dollari, rendendo questo tipo di incidente la principale causa di indennizzo da responsabilità civile. Gli indennizzi dovuti al richiamo di prodotti sono un fattore determinante, insieme a quelli per la responsabilità dei prodotti.
Crescono i fattori di richiamo dei prodotti difettosi
A guardare i richiami di prodotti aumentati costantemente nell’ultimo decennio, ci si rende conto che una serie di fattori hanno inciso pesantemente sul fenomeno. Tra questi, una regolamentazione più stringente e sanzioni più severe, l’aumento delle grandi multinazionali e supply chain globali complesse, la crescente consapevolezza dei consumatori, l’impatto delle pressioni economiche nella ricerca e sviluppo (R&S) e nella produzione, e persino la crescita dei social media.
I richiami industria per industria
A pesare sui richiami nell’industria automobilistica concorrono fattori quali un’ingegneria più complessa, tempi ridotti di collaudo del prodotto, esternalizzazione della R&S e crescenti pressioni sul contenimento dei costi.
Inoltre, sono in molti a sostenere che lo spostamento tecnologico dell’industria automobilistica verso la mobilità elettrica e autonoma creerà ulteriori rischi di richiamo: uno tra i più importanti riguarda airbag difettosi, e dovrebbe portare al richiamo di circa 60-70 milioni di unità coinvolgendo almeno 19 produttori in tutto il mondo. I costi sono stati stimati intorno ai 25 miliardi di dollari a dimostrazione che il crescente “Ripple Effect” che colpisce il settore automobilistico riguarda anche altri settori industriali.
Basti pensare che, nel settore Food and beverage il costo medio di un richiamo significativo è di quasi 9,5 milioni di dollari e che gli allergeni non dichiarati, anche a causa di etichettatura errata, o patogeni sono un problema importante, così come la contaminazione da vetro, plastica e parti metalliche.
La manomissione dolosa e i casi di estorsione costituiscono, inoltre, una minaccia crescente, così come la crescita della “frode alimentare”, che è diventata una questione importante, con conseguenti danni alla reputazione e gravi perdite, come si è visto nello scandalo della carne equina in Europa quattro anni fa.
Tuttavia, la crescente regolamentazione in materia di sicurezza e sensibilizzazione dei consumatori fa sì che l’attività di richiamo continui ad aumentare mentre i progressi nei test sui prodotti, come la tecnologia di sequenziamento del genoma, renderanno più facile per le autorità di regolamentazione e i produttori rintracciare in futuro i prodotti contaminati, salvando così vite umane.
Social media punto di svolta per il richiamo dei prodotti
A loro volta, anche i richiami informatici possono diventare una realtà crescente. Gli hacker potrebbero sabotare o contaminare un prodotto controllando i macchinari negli impianti di produzione automatizzati.
In tal senso, quello informatico è attualmente un rischio sottovalutato: tecnologie innovative ma non testate come l’intelligenza artificiale e le nanotecnologie potrebbero anche trasformare il rischio di richiamo, mentre i social media possono essere un modo rapido ed efficace per comunicare con i clienti, ma possono anche esasperare il rischio di richiamo se non sono gestiti nel modo corretto.
In tal senso, la gestione della crisi pre-evento deve diventare parte del DNA aziendale.