Quali sono gli incidenti più comuni all’interno delle fabbriche? A questa domanda ha risposto Allianz, che ha analizzato 100mila sinistri denunciati dai propri assicurati, rivelando quali sono le cause principali dei danni a terzi per le aziende: prodotti con difetti di produzione/costruzione, collisioni ed errore umano.
Come noto, infatti, un prodotto difettoso può essere soggetto a richiami in tutto il mondo. Così come un errore umano può provocare un importante incidente marittimo, mentre un attacco informatico può essere la causa del furto di dati.
Secondo il rapporto, che si basa sull’analisi dei sinistri, le cause principali di danni a terzi per le aziende a livello mondiale sono i difetti di produzione o di costruzione (23% del valore di tutti gli indennizzi), le collisioni (22%) e gli errori umani (19%). In Italia, dal punto di vista del numero dei sinistri, gli incidenti per scivolamenti / cadute / caduta di oggetti (16%) e i difetti di produzione / costruzione (15%) sono le cause principali dei danni a terzi per le aziende.
Meno incidenti, ma crescono i danni a terzi
Se le richieste di indennizzo “abituali” come quelle per scivolamenti e cadute accidentali o per infortuni sul lavoro sono diminuite grazie a normative sulla sicurezza più rigide e ad una migliore gestione del rischio, il Rapporto afferma che cresce nel mondo la possibilità di danni a terzi più dispendiosi, in particolare per quanto riguarda il richiamo di prodotti a livello mondiale, la responsabilità aziendale, gli incidenti informatici ed ambientali. Inoltre, le nuove esposizioni di responsabilità per le aziende emergeranno da tecnologie disruptive e dai più complessi modelli di business della crescente “sharing economy”.
“I danni da responsabilità civile sono ingenti e possono variare da incidenti piccoli e banali a disastri gravi, ma in ogni caso provocano danni o lesioni a terzi – ha sottolineato Alexander Mack, Membro del Board di AGCS e Chief Claims Officer – Il panorama di rischio per le aziende si trasforma continuamente e i rischi di responsabilità civile crescono a livello mondiale. Le nuove tecnologie come l’Internet delle cose (IoT), la guida autonoma o la stampa 3D creeranno nuovi
scenari di responsabilità per le aziende in quasi ogni settore”.
Cosa causa i danni?
Analizzando le 100mila richieste di indennizzo, è emerso come l’80% dei sinistri derivi da dieci cause. Una classifica che vede, ai primi cinque posti:
- Difetti di costruzione/produzione (23%)
- Collisione /scontro (22%)
- Errore umano (19%)
- Danno accidentale/naturale (6%)
- Scivolamenti/cadute/caduta di oggetti (6%)
La conseguenza di un difetto di produzione/costruzione è la causa principale di sinistro, e rappresenta quasi un quarto del valore di tutti gli indennizzi (23%). Il sinistro medio costa alle aziende una somma superiore a 260mila euro e l’elemento più gravoso è rappresentato dal costo del richiamo di prodotti. “Il numero di richiami è cresciuto in modo costante, assieme ad una maggiore attenzione alla sicurezza dei prodotti e dei luoghi di lavoro e a normative più dinamiche“, afferma Larry Crotser, Head of AGCS Chief Claims Office, Nord America.
I progressi significativi nella sicurezza automobilistica e aerea possono aver ridotto negli ultimi anni il numero di collisioni e scontri. Tuttavia questi rappresentano ancora una delle cause principali di danni a terzi, ovvero oltre un quinto del valore di tutti i sinistri (22%), oltre a generare la maggior parte delle richieste di indennizzo.
L’errore umano (19%) è la terza causa principale di sinistro, provocato da quegli incidenti che danno luogo a sinistri importanti, come incidenti aerei e marittimi o infortuni dei dipendenti.
In questa classifica è interessante analizzare anche le principali cause di danni a terzi che, in Italia, è così suddivisa:
- Scivolamenti/cadute/caduta di oggetti
- Difetti di costruzione/produzione
- Danno accidentale/naturale
- Negligenza e scarsa manutenzione
- Collisione /scontro
I grandi sinistri diventano sempre più comuni
Secondo il rapporto, i sinistri che superano 1 miliardo di dollari, stanno diventano più comuni e non sono più limitati agli USA e all’Europa, e dal momento che i legislatori stanno diventando più rigidi, le supply chain sono più complesse e le controversie e gli indennizzi in “stile americano” si stanno diffondendo in tutto il mondo.
Gli USA continuano ad essere il più grande mercato assicurativo che genera non solo il numero maggiore di richieste di indennizzo, ma anche molti tra i più importanti sinistri.
“Tuttavia, notiamo la tendenza ad avere maggiori richieste di indennizzo al di fuori degli USA a causa della crescente consapevolezza, in Asia ed Europa, delle possibilità di risarcimento e dei diritti dei consumatori“, afferma Peter Oenning, Global Head of Liability Claims, AGCS. Se le class action da parte di consumatori e investitori rimangono ancora una questione statunitense, oggi, un numero crescente di Paesi, ammette le azioni collettive.
Inoltre le aziende estere, sono sempre più citate in giudizio negli USA.
Senza trascurare il fatto che gli assicuratori stanno assistendo ad un notevole aumento dei sinistri di responsabilità civile ambientale in particolare nei settori di estrazione mineraria e delle imprese di costruzione, in America Latina ed Asia.
Le analisi dimostrano che il danno ambientale medio costa alle aziende oltre 2,3 milioni di euro anche se i costi si moltiplicano di molto nei disastri importanti.
La tecnologia provoca danni
Nel futuro, la digitalizzazione e l’uso crescente delle nuove tecnologie potrebbero condurre ad una trasformazione ulteriore nel panorama delle responsabilità.
Nel complesso, si prevede che la frequenza dei sinistri diminuisca poiché le nuove tendenze – quali la guida autonoma – migliorano la sicurezza nelle strade. Tuttavia, la tecnologia porterà con sé nuovi rischi come un aumento di quelli informatici, di responsabilità e richiamo prodotti. I processi di automazione potrebbero portare ad un aumento della responsabilità prodotti per i produttori di macchinari e i fornitori di software.
Le nuove leggi sulla protezione dei dati riguardo all’uso scorretto o alla violazione dei dati aumenteranno la responsabilità informatica per le aziende; ciò potrebbe dare luogo a importanti multe e sanzioni, particolarmente in Europa a partire dal 2018, ma anche altrove.
Anche la crescente “shared economy” apre nuovi scenari di responsabilità. “Ad esempio, un incidente stradale che coinvolge un veicolo in car-sharing potrebbe impattare anche sul produttore del veicolo, il fornitore del software e l’operatore del parco auto, ma anche sui terzi coinvolti nell’incidente. Questo renderebbe le responsabilità potenzialmente più difficili da individuare e i sinistri necessiterebbero di un’analisi più complessa” spiega Oenning.
Uno scenario di incidente di questo tipo richiede una gestione del sinistro che comprenda i sensori e gli algoritmi per determinarne la causa. Considerato che le richieste di indennizzo diventano sempre più complesse e tecniche, investire sulla competenza ed esperienza dei liquidatori diventa sempre più importante.