E se il telefono fosse in grado di farvi trovare un posto tranquillo dove studiare o lavorare? E se la musica diffusa in un locale fosse proprio quella che vi piace di più? Stiamo parlando di Ambient Intelligence, ovvero ambienti resi “intelligenti” grazie alla capacità dei device presenti in essi di registrare la presenza delle persone al loro interno e di rispondervi in maniera adeguata. L’elevato grado di sofisticatezza con cui sono progettati hardware e software di questi device e la possibilità di connetterli fra loro fa sì che ambienti interi (edifici, case, città, etc.) acquistino capacità finora di appannaggio esclusivo del cervello umano: i sensori contenuti all’interno di questi oggetti consentono di registrare un enorme flusso di dati e di utilizzarli per ottenere un ambiente più sicuro, user–friendly e con un elevato grado di comfort.
“Ambient Intelligence Student Showcase 2015”, organizzato dal Dipartimento di Automatica e Informatica e da TreataBit, programma di supporto per startup digitali dell’Incubatore di imprese innovative del Politecnico I3P, è una mini-fiera aperta a studenti e professionisti interessati che si svolgerà il 29 settembre dalle ore 17.00 alle ore 19.00, presso il Politecnico di Torino
Un’occasione per assistere alla dimostrazione dei prototipi ideati, e per i ragazzi, un’opportunità per entrare in contatto con le aziende. Sarà l’occasione per presentare soluzioni innovative proposte in questo settore dagli studenti del Politecnico di Torino. Sono 70, infatti, i ragazzi che hanno preso parte al corso di Ambient Intelligence, giunto alla seconda edizione, tenuto dal professor Fulvio Corno, dall’ingegner Luigi De Russis e dall’ingegner Dario Bonino. I ragazzi hanno imparato come progettare (dall’ideazione alla realizzazione) sistemi di intelligenza ambientale, integrando quindi tecnologie di sviluppo software (server, web, desktop, mobile), dispositivi di tipo Internet of Things (IoT), come dispositivi domotici, beacon, smartwatch, sensori, luci, e nodi di elaborazione basati su piattaforme Raspberry Pi e Arduino.
Gli ambienti utilizzati dai ragazzi per i loro prototipi? Quelli che conoscono meglio: aule, bar, biblioteche e cortili del Politecnico. Perché è proprio dalle esigenze vissute qui ogni giorno che nascono idee per rendere l’ambiente più intelligente. Ad esempio, per andare incontro a chi, come loro, spesso cerca un’aula tranquilla in cui studiare nasce MarcoPoli, sistema in grado di localizzare su una mappa gli spazi disponibili, indicando anche il livello di affollamento e di rumore, uniti a dati sulla luminosità e la temperatura. Per i ritardatari c’è NeverLate, che utilizza gli smartwatch per avvisare gli studenti dell’inizio di una nuova lezione. Ai più distratti, poi, la Ambient Intelligence viene incontro grazie a TrackDown, in grado di localizzare oggetti di valore all’interno del Politecnico grazie a un sistema di antenne e rilevatori. Ma sono molti altri i prototipi in mostra, in grado di farci viaggiare in un futuro sempre più vicino, in cui ambienti digitalizzati si adattano sempre di più e in modo naturale alle esigenze delle persone.
Per iscriversi all’evento: http://www.treatabit.com/article/ambient-intelligence-students-showcase-2015