Con l’evoluzione dell’Internet of Things, le aziende si stanno preparando per offrire sempre più servizi ai propri clienti. Un esempio è l’incremento di servizi di manutenzione che sfruttano l’accesso remoto ai sistemi aziendali per consultare dati di impianto, impartire comandi o riconoscere allarmi. Contestualmente aumentano però anche i cyber attacchi e le attività di hacking in ambito industriale, e la necessità per le aziende di dotarsi di sistemi sempre più sicuri e protetti.
Proprio come accade già nelle applicazioni più sensibili dal punto di vista della sicurezza, come ad esempio l’home banking, da oggi per accedere al servizio VPN Endian bisognerà non soltanto inserire una user name e una password, ma anche un codice univoco generato da un dispositivo noto precedentemente autorizzato.
Il meccanismo è semplice: all’inserimento di user name e password, che seguono la tradizionale logica di autorizzazione secondo il principio della “memorizzazione” di una chiave di accesso da parte dell’utente, si aggiunge un ulteriore step per il quale è richiesto anche il possesso di uno strumento dedicato, come un’applicazione o un token fisico che genera una password unica.
L’utilizzo della nuova implementazione, disponibile per tutti gli appliance UTM e per Connect Switchboard, si rivela particolarmente interessante per tutte quelle applicazioni che richiedano uno standard di sicurezza molto elevato e che gestiscono informazioni delicate, come linee di produzione e attività di manutenzione di servizi critici.