Si è tenuta a Barcellona l’edizione 2016 del World Manufacturing Forum, un tavolo di confronto unico tra le grandi potenze sui principali temi macroeconomici legati al mondo industriale, manifatturiero e dell’innovazione.
L’esclusivo evento di portata globale, ideato dal professore del Politecnico di Milano Marco Taisch e voluto e supportato dalla Commissione Europea , organizzato dal Politecnico di Milano e IMS (Intelligent Manufacturing Systems). L'evento ha riunito nella città spagnola i più importanti esponenti mondiali del mondo politico, industriale, accademico e di business per discutere in maniera cooperativa le linee guida e direttive necessarie per delineare le politiche industriali del futuro.
Il manifatturiero è ormai riconosciuto come una delle leve fondamentali per lo sviluppo economico di un Paese industrializzato. Si parla in maniera massiva di digitalizzazione ma è solo attraverso un sapiente uso dell’innovazione, applicata ai processi produttivi, che può nascere la vera eccellenza in grado di alimentare in maniera virtuosa l’intero ecosistema economico.
Nasce il circular manufacturing
Molti e rilevanti i temi discussi: a partire dal panel di apertura volutamente incentrato sul tema della Quarta Rivoluzione Industriale – che ha visto la partecipazione di influenti esponenti del mondo politico e industriale globale – passando poi al dibattito sul circular manufacturing – il concetto della circular economy applicata al mercato produttivo per l’ottimizzazione delle risorse – all’approfondimento sulla digitalizzazione dell’industria e le opportunità che le nuove tecnologie offrono in particolare alle PMI, fino a temi più avanguardistici come l’automazione cognitiva e la convergenza tra il mondo fisico e virtuale, con l’idea della fabbrica aumentata per cui l’efficienza e i risultati derivano da un uso sempre più sapiente delle informazioni e dalla perfetta integrazione tra uomo e macchina.
Protagonisti chiave del confronto saranno i top manager delle più influenti realtà internazionali – quali ad esempio PTC, IBM, COMAU, Schneider Electric, Siemens AG, Bosch, McKinsey – e i rappresentanti della Commissione Europea.
Un appuntamento per 500
L’appuntamento, con oltre 500 ospiti e più di 25 speaker in rappresentanza di oltre 40 nazioni, ha visto anche l’Italia sarà tra i protagonisti, con la presenza del presidente di Regione Lombardia, Roberto Maroni, e di Alberto Ribolla, presidente di Confindustria Lombardia, che hanno portato a Barcellona l’esperienza della Lombardia, regione più manifatturiera d’Italia (secondo Paese manifatturiero d’Europa dopo la Germania), dando testimonianza dell’eccellenza rappresentata dal sistema produttivo lombardo.
“Il settore manifatturiero è la colonna portante delle principali economie globali e poter essere protagonisti attivi nel disegnare le linee guida dell’innovazione futura ci riempie di entusiasmo. Sviluppo è sinonimo di innovazione ma anche di educazione ed è con il supporto di tutti che si possono innescare processi evolutivi sostanziali. Oggi il manifatturiero rappresenta una delle leve fondamentali per lo sviluppo futuro nei Paesi industrializzati, ma è necessario guidare questo percorso attraverso uno sforzo congiunto affinché si possa davvero beneficiare di quella che chiamiamo Fabbrica 4.0” dichiara Marco Taisch, ideatore e Scientific Chairman del World Manufacturing Forum e Professore di Operations Management e Advanced and Sustainable Manufacturing presso il Politecnico di Milano – Manufacturing Group. “Solo una politica di sistema che unisca le istituzioni, il mondo industriale e il comparto accademico e della ricerca può innescare un processo di reale evoluzione e innovazione. Il supporto della Commissione Europea, di IMS, del Politecnico di Milano e di primari nomi del business internazionale sono la conferma che qualcosa si sta muovendo in maniera strutturata e concreta” conclude Taisch.
“Siamo nel pieno di cambiamenti epocali, di trasformazioni che stanno già avendo impatto sulle nostre imprese con un effetto stravolgente sul sistema produttivo e sulla società. Questi cambiamenti richiedono un salto culturale di tutto il sistema manifatturiero italiano che dovrà concentrarsi in particolare su tre linee: un nuovo rapporto con la finanza, un capitale umano qualificato e un nuovo rapporto con la tecnologia. Tutto questa avrà necessariamente impatto sulla dimensione delle aziende, che avranno la necessità di crescere dimensionalmente” dichiara il presidente di Confindustria Lombardia Alberto Ribolla.
“Il manifatturiero rappresenta da sempre un driver della crescita mondiale, un tema strategico per il futuro e per il benessere socio-economico delle nostre società. Confindustria Lombardia – aggiunge Alberto Ribolla – ha dedicato al manifatturiero il proprio Piano strategico #Lombardia2030 individuando una strategia e una vision affinché l’intero sistema industriale e istituzionale lombardo sia preparato per affrontare il nuovo scenario competitivo globale, partendo dal presupposto l’evoluzione del manifatturiero sarà un’evoluzione inclusiva dalla quale dipenderà anche lo sviluppo di altri settori” conclude Ribolla.