ATS – Advanced Technology Solutions ha celebrato i 30 anni di attività con un confronto a cui hanno preso parte alcuni dei protagonisti dell’innovazione. Un dibattito condotto da Carlo Alberto Carnevale Maffè (Professor of Strategy presso l’Università Bocconi di Milano – School of Management) che ha stimolato le riflessioni di Ciro Pietroluongo (General Manager MTS | Euronext – in collegamento da remoto), Paolo Cederle (Head of Financial Services Continental Europe | NTT Data), Paolo Gianturco (Senior Partner Deloitte Consulting) e Clelia Tosi (Head of Fintech District), per capire come l’AI impatterà sull’organizzazione del lavoro.
Parlando degli effetti dell’intelligenza artificiale, Paolo Cederle ha ricordato che siamo di fronte a un periodo affascinante in cui usare l’AI non sarà per sostituire il lavoro umano ma per inventare un modo nuovo di fare le cose. Non bisogna limitarsi a migliorare le performance di oggi: è necessario ripensare in modo completamente nuovo i rapporti di lavoro nelle
aziende del futuro.
Paolo Gianturco le banche oggi sono assalite da innumerevoli sollecitazioni tecnologiche, c’è molta curiosità ma si fa ancora fatica a portare le soluzioni AI in produzione.
In generale è emerso come l’utilizzo di AI può determinare sempre più le
scelte di investimento delle banche e del lavoro. E questo obbligherà al rinnovamento.
L’innovazione dell’infrastruttura tecnologica della nostra società passa
attraverso un processo di digitalizzazione estrema e assoluta che modificherà l’organizzazione aziendale, il modo di lavorare e, ancora più in profondità, i processi produttivi (front-office, middle-office, back-office). I settori più sensibili a questa radicale trasformazione saranno quello finanziario e assicurativo, quello industriale (automotive, chimico-farmaceutico, elettronico, alimentare) e quello sanitario per l’assistenza da remoto.
In questo quadro si inserisce anche la voce di Clelia Tosi, che dal suo
osservatorio vede un potenziale tecnologico ancora poco sfruttato nel rapporto tra Fintech italiane e Corporate, anche nell’ambito dell’Intelligenza Artificiale. I margini di miglioramento sono visibili ed è indispensabile accelerare sull’innovazione nel mondo del lavoro.
“L’AI non sarà per sostituire il lavoro umano ma per inventare un modo nuovo di fare le cose”