Turck Banner Italia, tra i principali fornitori di sensoristica, illuminatori e segnalatori industriali, sistemi bus e sicurezza, celebra oggi i primi vent’anni in Italia. “L’azienda è nata esattamente oggi vent’anni fa – racconta Giuliano Collodel, managing director di Turck Banner Italia dal settembre 2018 – anche se la filiale italiana della Hans Turck GmbH venne fondata 5 anni prima, per la precisione il 16 luglio del 1996.”
La Turck Italia era una piccolissima filiale composta da tre dipendenti che si occupava principalmente della distribuzione alle agenzie della produzione della tedesca Turck.
“Mi piace ricordare che una componente del nostro nocciolo storico, Tiziana Fortuna, è ancora con noi, ed è la testimone diretta di una crescita che negli ultimi tre anni è stata dirompente” prosegue Collodel.
Anno 2001, nasce Turck Banner Italia
Nel 2001 la statunitense Banner Engineering, in cooperazione da tempo con la tedesca Hans Turck, decide di entrare nel capitale sociale della filiale italiana, che cambia denominazione e diventa Turck Banner Italia. Il personale della neonata joint venture paritetica tedesco-americana restava poco numeroso e l’attività continuava ad essere rivolta soprattutto alla fornitura di componentistica alle agenzie di vendita. La strategia era sostanzialmente di presidio conservativo del mercato italiano.
Nel 2007 Turck Banner Italia trasloca. Restando sempre a Bareggio, si muove dalla sede di via Adamello in via San Domenico, che ancora oggi, seppur con un layout completamente diverso, ospita sia gli uffici sia il magazzino dell’azienda.
All’epoca l’azienda si era più strutturata con qualche figura commerciale, ma continuava a perseguire la strategia conservativa degli inizi mantenendo sul mercato italiano le agenzie territoriali quali interlocutori principali.
E’ nel 2018 che gli azionisti decidono per un vero e proprio cambio di passo. Turck Banner Italia era si cresciuta in quanto a forza lavoro e fatturato ma con percentuali di crescita molto basse e con un approccio al mercato decisamente conservativo.
Gli azionisti tedeschi e americani mirano ad una presenza dell’azienda sul mercato più intensa e più aggressiva. L’obiettivo è crescere in fatturato, in quota di mercato, in notorietà e reputazione.
La svolta firmata Collodel
A guidare questa importante sfida viene chiamato Giuliano Collodel che aveva maturato considerevoli esperienze tecniche, tecnologiche e manageriali in rilevanti multinazionali.
Il profilo dell’azienda cambia radicalmente e in soli tre anni Collodel mette a segno una serie di risultati degni di nota.
Il numero dei collaboratori di Turck Banner Italia è oggi di trenta persone, è operativa una struttura commerciale interna che segue la clientela su tutto il territorio nazionale non soltanto vendendo prodotti ma sviluppando soluzioni e affiancandola condividendo l’esperienza, la capacità e la profonda conoscenza non soltanto del prodotto, ma anche del settore applicativo.
Oggi Turck Banner Italia si presenta sul mercato forte di una struttura articolata con responsabilità definite. Il mercato nazionale, ora capillarmente presidiato, ha iniziato ad apprezzare il livello qualitativo e la tecnologia del portafoglio di Turck Banner Italia.
I Sales Manager Vincent Ciminello e Fabio Seghedoni, i Business Development Manager delle aree produttive Lighting, Sensori, Sistemi, Safety e i Key Account Manager settoriali Logistica e Automotive affrontano il mercato italiano con soluzioni tecnologiche e innovazioni sviluppate per ottimizzare i processi produttivi di Industry 4.0.
Fatturato triplicato in tre anni
“Quando sono entrato in questa società l’obiettivo era quello di triplicare il fatturato in tre anni. Ci siamo riusciti e l’obiettivo per i prossimi tre/cinque anni resta il medesimo. Per farlo, l’innovazione tecnologica e l’alta qualità dei prodotti che siamo in grado di offrire ai nostri clienti sono i punti fermi della nostra strategia. Ma in questo contesto, la mia parola d’ordine è comunicazione. Bisogna lavorare compatti ed uniti perché l’intera azienda è un team che si aiuta a vicenda. La comunicazione coinvolge tutte le aree operative compreso il management, che oltre a comunicare ha l’importante funzione dell’ascolto. La nostra è una squadra di 30 persone e vale la pena investire parte del nostro tempo in sessioni, dove l’esperienza di ciascuno di noi è un piccolo tassello del puzzle che porta al risultato finale. È molto importante, a mio avviso, ascoltare il feedback di chi lavora a stretto contatto con il cliente finale, perché riesce a percepire piccoli dettagli che fanno la differenza. Il team di Turck Banner Italia è il nostro asset più importante. I tecnici che discutono con i commerciali, che a loro volta parlano con la business unit che dialoga con il management. Un grande lavoro di squadra dove la comunicazione e la trasparenza sono protagoniste. E tutto questo si riflette positivamente sul rapporto con il cliente. E il mercato questo sta cominciando a riconoscercelo. E del riconoscimento del mercato parleremo più approfonditamente quando festeggeremo il trentennale” conclude Collodel.