Una viabilità che ci informa in tempo reale sul suo stato di salute, su quello dei suoi ponti e persino dei mezzi che la percorrono. Per garantirci un viaggio sicuro e confortevole, praticamente senza incognite, grazie ad un monitoraggio costante e altamente tecnologico reso possibile dalla presenza di sensori, totem, droni in grado di fornire dati aggiornati alla centrale operativa e, da qui, agli utenti.
In pratica, una strada intelligente con cui poter dialogare. Un Grande Fratello che, questa volta, non ci spia, ma ci assiste per viaggiare in sicurezza.
Non è un’utopia, ma una realtà collaudata con successo: il progetto risponde al nome di “e-Roads” ed è frutto della lungimiranza e delle capacità tecnologiche d’avanguardia di Concessioni Autostradali Venete, società per azioni partecipata al 50% da Anas e, per l’altro 50%, dalla Regione Veneto. A presentarlo, in un articolato webinar promosso dal Consiglio nazionale degli ingegneri, è stata la mente che, più di ogni altra, questo progetto lo ha partorito, l’ing. Ugo Dibennardo, amministratore delegato di Cav, che ha permesso, per ora ad una parte del Paese, di muovere un primo, fondamentale, passo nella mobilità del futuro.
La strada è tecnologia per Autostrade Venete
«Il concetto di infrastruttura è cambiato – spiega Dibennardo –. La strada non è più solo bitume, asfalto. È soprattutto tecnologia. Che dispone di dati, informazioni, elementi utili a garantirne un utilizzo secondo gli standard più elevati in termini di sicurezza, comfort e sostenibilità. Il progetto “e-Roads” realizza, dunque, la digitalizzazione dell’infrastruttura rappresentando la prima evoluzione della “smart road”, la strada intelligente, secondo le funzionalità previste dai piani nazionali ed europei e in linea con l’omonimo decreto, il n.70 del 28 febbraio 2018, del ministero delle Infrastrutture e della Mobilità».
Monitoraggio del traffico, rilevazione e localizzazione dei cantieri, delle colonnine di energia elettrica, degli incidenti, gestione automatica del contromano per un’interazione costante tra veicolo e infrastruttura con tecnologie 4.0: tutto questo è “e-Roads”.
Una rivoluzione, già in atto nel Nordest, del concetto stesso di mobilità. Al centro di un vivace incontro, moderato dal direttore di Giornalistitalia.it, Carlo Parisi, con la regia dell’ing. Alessandro Astorino, coordinatore del Comitato italiano per l’Ingegneria dell’informazione, che ha visto protagonisti, accanto a Dibennardo, il “padrone di casa”, l’ing. Armando Zambrano, presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri, l’ing. Angelo Valsecchi, dell’Associazione Italia per l’Ingegneria del traffico e dei trasporti e segretario del Cni, il presidente dell’Associazione Logistica, industria e commercio, Amedeo Teti.
L’auspicio è che, dal passante di Mestre e dalle altre due esperienze pilota dei Mondiali di sci di Cortina 2021 e del 104° Giro d’Italia – monitoraggio e scambio dati attraverso una “situation room” in cui confluiscono le informazioni provenienti da vari gestori, inviate, quindi, agli utenti rigorosamente in tempo reale – il modello messo a punto da Cav possa essere replicato, con altrettanto successo, nel resto del Paese. Approdando – è il desiderio del presidente Zambrano – ad «una centrale operativa unica, un unico cervello che monitori, raccolga, elabori e diffonda dati e informazioni di pubblica utilità in ogni angolo del Paese».
Opportunità sulla quale l’ing. Dibennardo e, con lui, il direttore di Concessioni Autostradali Venete, l’ing. Sabato Fusco, non hanno dubbi: «La strada digitale è il futuro – spiegano pressoché all’unisono – al pari di una mobilità realmente connessa, che rappresenta per Cav il prossimo passo da compiere. Diffondere il più possibile la conoscenza dello stato di salute di una strada, un’autostrada, un ponte, una galleria: questo è l’obiettivo del nostro progetto, che rappresenta un “work in progress” a cui il Comitato tecnico scientifico, in cui abbiamo radunato le migliori teste con la forza di partner a livello internazionale, continua ad apportare migliorie per rendere sempre più funzionale e tangibile la nostra visione».
Ovvero la messa a punto di un ulteriore e più esteso progetto di guida e mobilità assistita, esportabile anche all’estero – fanno notare gli ingegneri –, che ci consentirà non solo di spostarci e viaggiare nel migliore dei modi, procedendo sicuri e godendo del paesaggio circostante in un’ottica assolutamente green, ma anche di scegliere con tempestività quale mezzo utilizzare per muoverci da un punto A ad un punto B. Ottimizzando tempo, risorse, salute. E l’occasione è già qui, con “e-Roads” a fare da apripista all’abbattimento di ogni barriera.
Un approfondimento su queste tematiche è in programma nel corso di un webinar in programma il 18 maggio alle 14.00 a questo link.