I robot sostituiranno gli umani? Per ora è solo un'ipotesi, spesso più fantomatica che reale, in quanto la realtà vedrà una sempre maggiore collaborazione. E, così come dai telai meccanici all'automazione industriale è cambiato il modo di produrre, alle stesso modo i robot porteranno un progressivo adeguamento del sistema manifatturiero.
In attesa che la tecnologia risponda alle esigenze produttive, i politici si stanno “portando avanti”, inventando una nuova tassa da applicare ai robot.
É il caso di Mady Delvaux, che ha presentato una mozione sulla “personalità elettronica” dei robot. L'europarlamentare, proveniente dal partito operaio socialista del Lussemburgo ed ex insegnante di latino e francese, ha formalizzato la propria proposta in 22 pagine. Un lungo documento, che racconta di come i robot sostituiranno gli operatori umani in moltissimi casi. Ma ricco anche di un riferimenti fantascientifici e immaginari, che vanno da Frankenstein a Pigmalione, passando attraverso il Golem di Praga. Il tutto completato da dati, dei quali non viene citata la fonte, secondo cui la crescita dei robot è stata del 17% all'anno tra il 2010 e il 2014, per poi passare al 29%.
Una situazione che ha portato anche a “triplicare il numero di brevetti relativi ai robot nell'ultima decade”. Una crescita sicuramente significativa, si potrebbe osservare, anche se i dati forniti dalla Delvaux, essendo solo percentuali, non illustrano il fatto che dieci anni fa solo pochi robot fossero attivi nel mondo, così come non viene specificato a quale tipologia di robot si faccia davvero riferimento.
Quanti uomini sostituisce un robot?
Al di là delle considerazioni tecnologiche, del resto l'europarlamentare in questione vanta anche nove mesi di iscrizione alla facoltà di ingegneria di Metz, stupisce il fatto che si vogliano considerare i robot alla stregua di una persona e, quindi, applicare la medesima tassazione.
Viene infatti suggerito di applicare una tassa i cui introiti saranno destinati al sistema previdenziale privato dei lavoratori umani. In pratica cittadino o ogni azienda che impieghi degli automi dovrà segnalarli formalmente, specificando quanti lavoratori vengono sostituiti da una simile apparecchiatura e, quindi, qual è il risparmio in termini di contributi.
Ma il documento prosegue chiarendo che, nel caso in cui un robot dotato di intelligenza artificiale violi una delle leggi di Asimov, sarà chiamato a risponderne legalmente.
Uno specifico registro, infine, traccerebbe l’identità di tutti i lavoratori artificiali in Europa, che ovviamente saranno anche soggetti ad obbligo di copertura assicurativa.
Permettete una battuta
Senza voler mancare di rispetto all'eurodeputato, i robot in prigione mi sembra siano già stati “teorizzati” da George Lucas in Star Wars. Quanto ai contributi previdenziali per i robot, invece, l'idea appare… interessante. Ma nel documento non viene specificato se, alla fine della vita lavorativa, anche i robot avranno diritto alla pensione e se saranno legittimati a scioperare. Ma per questi dettagli aspettiamo la prossima mozione…