“Con l’acquisizione di Adept Technologies abbiamo una piattaforma completa che governa l’intera fabbrica” . Massimo Porta, direttore generale di Omron Electronics, parla con entusiasmo della piattaforma i-automation, sviluppata per raggiungere l’obiettivo della fabbrica intelligente, interattiva e integrata. Sottolineando, in particolare, che l’integrazione sarà il futuro: “Noi avevamo già soluzioni tecnologiche in questo ambito, ma ci mancava ancora la parte di interattività, in cui Adept Technology spiccava con mobile robot e intelligent robot”.
L’obiettivo di Omron, del resto, è molto chiaro: essere tra le poche società sul mercato capaci di dominare tutte le tecnologie, in virtù di laboratori in grado di operare nell’ambito della sensoristica, del motion, della visione, della robotica e, più in generale, dell’intera automazione. Il tutto attraverso ingenti investimenti in ricerca e sviluppo, “che ci hanno portati ad essere pronti per affrontare la sfida dell’Industry 4.0”.
Una sfida che, ha spiegato Porta, parte dal campo e dal monitoraggio completo della fabbrica, perché solo attraverso adeguate reti di sensori è possibile realizzare la corretta acquisizione dei dati dal campo. Perché “senza informazioni sicure, l’Industry 4.0 non serve a nulla”.
Il robot diventa mobile
In questo scenario, il mobile robot è applicabile potenzialmente ovunque: dagli ospedali agli uffici, anche se Omron è fortemente indirizzata al mondo industriale e, con i nuovi robot, mira soprattutto al settore della logistica. Anche tra i costruttori di macchine, inoltre, i robot in grado di muoversi autonomamente stanno rivoluzionando la creazione delle linee di produzione, che divengono estremamente flessibili, in quanto non più vincolate alle linee di trasporto, che introducono rigidità e devono essere riconfigurare anche a fronte di un semplice cambio formato. Al contrario, con una topologia basata su isole di lavoro, autonome e servite da robot, qualunque cambiamento di produzione può essere realizzato in tempo reale, poiché i trasporti sono affidati proprio ai robot.
Un obiettivo al quale, da anni, mirano anche gli AGV, ovvero i veicoli a guida autonoma, che patiscono una serie di limitazioni dovute alla necessità di seguire sempre un percorso predefinito.
Si chiama LD e cambierà la robotica
Proprio un mobile robot è al centro del completamento della strategia di Omron. Il nuovo robot LD, infatti, rappresenta l’evoluzione di decenni di ricerche condotte da Adept Technologies, che avevano portato sul mercato un prodotto apprezzato come Lynx.
Forti di questa esperienza e dell’integrazione con le soluzioni Omron, i nuovi robot offrono a Omron, ha spiegato Porta, un vantaggio tecnologico di almeno due anni rispetto a concorrenti. I nuovi LD, infatti, sono in grado di muoversi da un punto all’altro senza seguire una traiettoria predefinita, ma identificando di volta in volta il percorso ideale in funzione di eventuali ostacoli presenti. Questo offre una flessibilità assoluta, permettendo di utilizzare tali macchine in funzione delle esigenze più svariate e senza la necessità di riconfigurare il sistema a fronte di ogni modifica.
Il tutto nel rispetto delle più rigide norme di sicurezza.
Per ottenere un simile risultato, i robot LD, che possono trasportare da 60 a 90 kg, sono dotati di un laser frontale 2D, che effettua la scansione continua a 20 cm da terra, oltre che di sensori a ultrasuoni, paraurti ammortizzati con sensori e una coppia di sensori posteriori per le manovre in retromarcia. Il tutto completabile da sensori laterali per individuare eventuali ostacoli sospesi.
Ma il cuore del sistema si trova nel sistema di elaborazione che, come ha spiegato il Key Account robotics Marco Mina, è in grado di gestire sino a 2.500 parametri. Una caratteristica, unica nel suo genere, che lo rende adatto a qualunque ambiente: “Numerosi concorrenti fanno le stesse cose su percorsi semplici, ma noi siamo in grado di operare anche in ambienti molto complessi. Al punto che i robot LD possono dialogare tra loro e con il sistema di gestione, per formare flotte che possono essere composte anche da 100 veicoli che si muovono contemporaneamente, senza scontrarsi e con una propria intelligenza a bordo”.
Facile da configurare
Per ottenere questi risultati è sufficiente condurre, in occasione della prima accensione, il robot attraverso gli spazi in cui dovrà operare, lasciando che i sensori acquisiscano lo stato dell’ambiente e, in automatico, disegnino una mappa degli spazi che compare sul Pc del supervisore.
Da qui, con semplici comandi grafici, è possibile definire il punto di partenza e di arrivo di ogni singolo robot, lasciando poi alla macchina la possibilità di spostarsi senza urtare nuovi ostacoli che dovessero presentarsi. Il sistema, infatti, ricalcola in tempo reale eventuali percorsi alternativi, portando a termine la propria missione senza nessun ulteriore intervento degli operatori.
Una soluzione che, come ha sintetizzato lo stesso Porta, è destinata a rivoluzionare l’intero settore, con l’unico limite indotto dalla fantasia umane nell’identificare le possibili applicazioni.