WannaCry è ancora attivo e stavolta ha colpito Boeing. La notizia arriva direttamente dall'azienda, al punto che sul “Seattle Times” è apparsa una nota di Mike VanderWel, ingegnere capo del dipartimento per la produzione di aerei commerciali, che ha chiesto supporto a tutto gli esperti per contrastare gli effetti del cryptolocker.
Secondo le prime informazioni, l'infezione di WannaCry è penetrata nei sistemi informativi a North Charleston e da lì si sta diffondendo progressivamente. Sembra, infatti, che abbia già interferito con bracci robotici di assemblaggio e si teme che possa raggiungere anche le aree in cui sono concentrate le altre attività di test e produzione
Linda Mills, portavoce di Boeing, ha ridimensionato la situazione. “Le notizie sui problemi provocati dal malware sono esagerate e inaccurate”. Secondo Mills, infatti, il centro per le operazioni di cybersecurity di Boeing ha rivelato una “limitata intrusione” del malware in un ristretto numero di sistemi. Una situazione che, quindi, non dovrebbe danneggiare la produzione o interferire sui tempi di consegna.
Al di là degli effetti su Boeing, stupisce il fatto che, a quasi un anno dalla sua comparsa, WannaCry sia ancora in grado di causare problemi alle linee di produzione.