L’avvento dell’Internet of Things industriale (IIoT) mette a disposizione delle aziende una quantità di dati senza precedenti. I sensori, così come tutti i prodotti connessi, forniscono dati durante la progettazione, i test, la produzione e l’utilizzo sul campo. Tutti questi dati, però, assumono valore solo quando diventano informazioni utili per sviluppare prodotti che soddisfino i consumatori, migliorando il modo in cui tali prodotti vengono progettati, fabbricati e gestiti.
Un dato per ogni mercato
Non possiamo però generalizzare l’utilizzo dei dati, in quanto ogni settore ha esigenze specifiche e spesso molto diverse. Chi opera in ambito automobilistico, ad esempio, deve gestire processi di produzione snelli, oltre a sincronizzare le operazioni e ridurre gli inventari. Per le aziende di questo settore, inoltre, le operazioni devono essere monitorate in tempo reale, sia per rispettare i tempi di consegna, sia per soddisfare gli stringenti requisiti di qualità.
Ben diverse sono le esigenze di chi si occupa di impiantistica industriale, alla continua ricerca di soluzioni per accedere a nuovi mercati e nuovi clienti.
Ogni settore ha il proprio gemello
In questo scenario, il white paper gratuito “The power of data in action” approfondisce proprio le tematiche specifiche, a partire dal concetto di modello virtuale 3D. Uno strumento eccezionale, nell’ambito della digitalizzazione, perché semplifica le operazioni industriali. Una piattaforma adeguata, infatti, permette di creare una copia virtuale identica all’originale, attraverso la quale “toccare con mano” tutte le caratteristiche: dalla resistenza agli urti all’ergonomia, passando attraverso le fasi di assemblaggio e di industrializzazione. Il tutto riducendo costi e tempi di produzione.
Ma come scegliere la piattaforma ideale per ogni settore? Il white paper mette in evidenza, con esempi concreti, la corretta applicazione in ogni settore specifico. Nell’automotive, ad esempio, il modello deve essere accessibile all’intera catena di aziende coinvolte nella realizzazione di un veicolo. Ciò permette ad ogni attore di operare sui propri elementi specifici, pur rimando all’interno del progetto generale, con modifiche immediatamente condivise con gli altri progettisti, anche se si trovano a migliaia di chilometri di distanza.
Ma esempi altrettanto significativi vengono illustrati nell’ambito della movimentazione di merci e persone, così come nel sempre affascinante settore aerospaziale.
Colpisce, però, soprattutto la spinta che la digitalizzazione può fornire al mondo sanitario. I produttori di dispositivi medici, in particolare, sono chiamati a mettere in campo una grande flessibilità, che in un ambito industriale non può prescindere da un’adeguata catena logistica. Un’esigenza soddisfatta proprio dalla digitalizzazione dei processi, che ha ottimizzato la progettazione e la configurazione dei processi produttivi, oltre al flusso di lavoro. Ma ha investito anche i contratti e al definizione dei requisiti, che possono essere condivisi sin dalla fase pre-contrattuale.
Come sarà il futuro?
Il prossimo futuro sarà fatto da fabbriche intelligenti, in grado di collegare macchine, progettisti e clienti. Saper sfruttare i dati, quindi, sarà la chiave del successo. Anche perché permetterà di evitare errori che portano a ritardi nelle consegne e aumento dei costi, con tutte le ripercussioni bene note ai manager aziendali. Siete pronti ad affrontare questa sfida?
Per aiutarvi, noi vi proponiamo la lettura del white paper gratuito “The power of data in action” e vi aspettiamo il 1° luglio per il webinar “La tua azienda è pronta alla sfida della Digital Continuity?”