Una “task-force” di settore tra l’industria italiana e tedesca per lo sviluppo del packaging sostenibile. È l’impegno concordato tra Acimga, associazione di Confindustria che rappresenta i produttori di macchine per l’industria grafica, cartotecnica, cartaria, di trasformazione e affini, e VDMA, associazione dell’industria meccanica tedesca (con 3200 soci, la più grande associazione industriale d’Europa), che si sono incontrati in occasione di Future Factory, evento organizzato in questi giorni a Milano da Acimga con il supporto di ITA – Italian Trade Agency, che ha radunato l’intera filiera del printing, del converting e del packaging.
Italia e Germania collaborano
L’incontro si è svolto nel contesto degli accordi bilaterali sottoscritti tra il Ministero degli Affari Esteri italiano, rappresentato a Future Factory dal sottosegretario Manlio Di Stefano, e il Ministero dell’Economia e dell’Ambiente tedesco, che hanno individuato nelle due associazioni i partner di un percorso di cooperazione tra i poli fieristici di Italia e Germania. «L’accordo ha preso il via lo scorso aprile da Drupa Digital, principale manifestazione tedesca dedicata alle macchine per la stampa – spiega Andrea Briganti, direttore generale di Acimga – Future Factory a Milano è stata la seconda tappa di questo percorso, che intende favorire un più stretto dialogo tra i due paesi sul piano dell’attività fieristica e della promozione a livello globale delle tecnologie per stampa, converting e packaging. Un settore in cui Italia e Germania sono due tra i primi tre produttori al mondo, con una quota di mercato complessiva di oltre il 30% a livello globale e di quasi il 40% a livello europeo: le nostre imprese detengono una leadership che ci responsabilizza rispetto alle nuove sfide della sostenibilità legate, in particolare, alle tecnologie per il packaging, su cui oggi si concentra oltre il 90% della produzione delle imprese associate ad Acimga».
Acimga attenta ai mercati internazionali
«Le sfide che dobbiamo affrontare sono sostanziali, perché investono una nuova sensibilità da parte del consumatore finale, che oggi premia le scelte sostenibili – afferma Markus Heering, managing director di VDMA, ospite di Future Factory – Dobbiamo promuovere una cultura a livello internazionale, che coinvolga tutta la catena produttiva del packaging, dai fornitori di materie prime, ai produttori di macchine, dai brand owner, ai consumatori finali. Solo se saremo in grado di sviluppare una collaborazione a livello globale, potremo implementare il paradigma della sostenibilità e renderlo un fattore di profitto per le imprese del settore».
Proprio nell’ottica di creare le condizioni culturali favorevoli a un cambio di paradigma, il programma di Future Factory ha coinvolto circa trenta relatori, rappresentanti i diversi attori della community del settore (produttori di tecnologia, trasformatori/stampatori, influencer, brand owner) e ospiti internazionali di rilievo, tra cui Alec Ross, Distinguished Visiting Professor presso la Bologna Business School e consulente senior per l’innovazione del Segretario di Stato durante l’amministrazione Obama, Nouriel Roubini, professore di Economia presso la Stern School of Business della New York University e CEO della società di consulenza macroeconomica globale Roubini Macro Associates, Bertrand Badré, già CEO della Banca Mondiale, CFO del gruppo Société Générale e Crédit Agricole nonchè fondatore di Blue Like an Orange Sustainable Capital, che hanno fornito alcune riflessioni sul
contesto economico globale, sull’innovazione tecnologica, sui nuovi trend di investimento dei mercati finanziari e sul futuro delle organizzazioni aziendali.
«Future Factory è la tappa di un percorso che conduce a Print4All, la fiera di settore che si terrà dal 3 al 6 maggio 2022 – prosegue Briganti – Per Acimga si tratta di un percorso rivolto all’internazionalizzazione delle nostre imprese, che mediamente esportano oltre il 60% del proprio fatturato: l’obiettivo è fornire non solo occasioni di promozione sui singoli mercati, ma anche contenuti che ci permettano di confrontarci nella maniera più efficace con gli scenari globali. Dopo un anno condizionato dall’emergenza Covid, siamo finalmente tornati a organizzare un evento in presenza: l’attività fieristica rappresenta un insostituibile abilitatore di business e di networking e una condizione indispensabile per la ripartenza del nostro settore».