Quando la digitalizzazione incontra l’agricoltura biologica grazie ai fondi PSR regionali: di questo si parlerà venerdì 9 settembre all’interno del convegno “Biocereals 4.0 – Agricoltura di precisione e digitalizzazione: nuovi scenari per la gestione della filiera dei seminativi biologici” presso l’expo Sana di Bologna all’interno della sala Notturno. Il convegno è organizzato dall’Università Politecnica delle Marche nell’ambito del PSR Marche 2014/2020, relativo al sostegno per la costituzione e la gestione dei gruppi operativi del PEI per la produttività e sostenibilità dell’agricoltura.
Il progetto vede come ente capofila la Montebello Cooperativa Agrobiologica ed è stato realizzato grazie alla partecipazione dell’Università Politecnica delle Marche in qualità di partner scientifico e di Apra – Var in qualità di partner tecnologico.
“La ricerca scientifica offre nuove soluzioni”, afferma il Rettore Prof. Gian Luca Gregori, “per realizzare una transizione verso un sistema agroalimentare sostenibile dal punto di vista economico, ambientale e sociale. Va in questa direzione il nuovo corso di laurea in Sistemi Agricoli Innovativi nella sede di Ascoli Piceno, che mira a formare laureati con una preparazione interdisciplinare, in grado di gestire la complessità delle attività agricole con un approccio orientato a processi produttivi innovativi e sostenibili”.
“Il progetto ha l’obiettivo di favorire la digitalizzazione attraverso le moderne tecnologie dell’agricoltura di precisione (AP) per sviluppare la filiera biologica con lo scopo di migliorare la sostenibilità economica e ambientale delle produzioni, assicurando al contempo le esigenze del consumatore in termini di sicurezza e affidabilità”, dichiara Pierfrancesco Fattori, Presidente della Cooperativa Montebello. “In questo contesto si inserisce il Decision Support System (DSS), una tecnologia previsionale che permette di compiere interventi mirati migliorando la resa delle coltivazioni e le condizioni di lavoro”.
“Biocereals 4.0 intende fornire un’opportunità concreta di innovazione per tutte le realtà agricole biologiche della Regione Marche”, conclude Francesco Torriani, “garantendo numerosi vantaggi lungo tutta la filiera produttiva: dal miglioramento della sostenibilità economica e ambientale, alla tracciabilità e rintracciabilità delle produzioni provenienti dai seminativi della nostra regione, in particolare cereali”.
Il seminario sarà introdotto da Pierfrancesco Fattori, Presidente di Montebello Cooperativa Agrobiologica, e Giovanni Battista Girolomoni, Presidente della Gino Girolomoni Cooperativa Agricola; insieme a Edoardo Cuoco (IFOAM-EU) si parlerà di ‘Digitale e tecnologia 4.0: il futuro dell’agricoltura biologica Europea‘, mentre l’intervento ‘Il ruolo della digitalizzazione nella gestione delle filiere cerealicole biologiche‘ sarà a cura di Raffaele Zanoli e Francesco Solfanelli (Univpm).
Gianluca Regoli di Apra (Vargroup company) tratterà ‘Il progetto Biocereals 4.0, la tecnologia al servizio della filiera cerealicola biologica marchigiana‘ ed infine Adriano Mancini di Univpm parlerà dell’intelligenza artificiale per il monitoraggio delle colture cerealicole biologiche. Parola quindi al Coordinatore del Settore Biologico (Alleanza delle Cooperative Italiane Agroalimentare) Francesco Torriani che tratterà ‘La Politica Agricola Comune a sostegno della transizione ecologica e digitale del sistema agricolo biologico‘.
Il convegno, moderato dal giornalista di New Business Media Lorenzo Tosi, si concluderà con l’intervento di Andrea Bordoni del Servizio Agricoltura della Regione Marche.
Sull’aspetto tecnico interviene Francesco Solfanelli del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali dell’Univpm: “Grazie a sensori installati nel terreno, capannine agrometeorologiche, indici satellitari e droni, la tecnologia del Decision Support System (DSS) può monitorare l’intero andamento biologico colturale, consigliando l’agricoltore con le migliori strategie operative al fine di diminuire gli input, quindi i costi, e aumentare gli output, ovvero le rese. Il segreto per ottenere questo risultato consiste nell’avere una visione olistica del complesso ambiente-suolo-coltura”.