L’esplorazione dello spazio da sempre affascina l’uomo ma, allo stesso tempo, lo porta a confrontarsi con una realtà fisica completamente diversa da quella presente sulla Terra e, quindi, rende impossibile la sperimentazione pratica delle condizioni di missili e apparecchiature spaziali. Ogni missione, quindi, impone ingenti investimenti economici, con la consapevolezza di non poter rimediare a eventuali errori progettuali. Anche per questa ragione, l’industria aerospaziale è una delle più attente all’impiego dei moderni strumenti di simulazione.
Per questa ragione il missile Atlas V, progettato e realizzato da Ula – United Launch Alliance per portare nello spazio un satellite di comunicazione della US Navy, è stato sviluppato utilizzando l’analisi ingegneristica e il software di simulazione basato sul sistema Siemens Plm. Una partnership, quella tra le sue aziende, che conferma il successo della missione che portò il Rover Mars sul Marte.
“Il software è diventato indispensabile per l’esplorazione dello spazio, e con questo nuovo lancio abbiamo assistito a un passo importante verso nuove scoperte”, ha spiegato Helmuth Ludwig, Executive Vice President, Digital Enterprise Realization di Siemens. “Siemens è orgogliosa della partnership con Ula e siamo onorati di essere un fornitore di software tecnologicamente avanzato per voli e lanci nello spazio come questi.”
Ula è la società con più esperienza nei servizi per il settore spaziale. Fornisce accesso allo spazio, in maniera affidabile ed economicamente efficiente, sia per il Dipartimento della Difesa, per il National Reconnaissance Office, per la Nasa e per altri diversi clienti.
Successi al 100%
Ula ha completato un piano di lungo termine per l’integrazione del software Teamcenter di Siemens nelle proprie operazioni di sviluppo e gestione del ciclo di vita dei propri missili, Delta IV e Atlas V. L’ultimo lancio, dello scorso 20 gennaio, è stato il 92° consecutivo realizzato da Ula con successo, da quando l’azienda ha iniziato ad operare nel mese di dicembre 2006. “La percentuale di successo del 100% ci rende molto orgogliosi e Siemens contribuisce in maniera sostanziale a questo successo”, ha affermato Tory Bruno, Presidente e Ceo di Ula. “La partnership tecnologica con Siemens ci permetterà in futuro di ridurre in maniera significativa i costi, di risparmiare risorse e al tempo stesso di migliorare il processo e l’affidabilità dei prodotti, verso una maggiore produzione e un più alto numero di lanci.” Scopo della collaborazione tra Ula e Siemens è lo sviluppo di un sistema di gestione Plm completamente integrato, in grado di collegare e integrare i dati di progettazione con gli utenti e i sistemi di tutta l’azienda. Ula ha implementato, in un unico sistema integrato, la capacità di sviluppare e gestire i requisiti delle missioni e Icd (interface control documents) in modo da garantire una gestione interattiva e un elevato livello di controllo a circuito chiuso per gli ingegneri delle missioni.
Siemens e Ula stanno attualmente sviluppando un sistema multi-CAD (computeraided design) e un sistema di gestione della configurazione che consentirà una progettazione model based e un moderno approccio allo sviluppo di nuovi Ngls (next generation launch system) per i missili Ula. Così come il settore dell’industria aerospaziale è in continua evoluzione, lo è allo stesso modo anche il settore dell’ingegneria e della produzione. Nell’industria spaziale di oggi, ancora affamata di scoperte, il software Plm di Siemens è un potente strumento in grado di garantire un’innovazione efficace, di aumentare l’efficienza, ridurre i costi e contribuire al successo delle missioni.
In qualità di partner tecnologico, Siemens può contare su numerose collaborazioni, con Ula, con il Jet Propulsion Laboratory della Nasa e con Dream Chaser della Sierra Nevada Corporation. Questi partner sono in continua espansione e il ruolo di Siemens diventa sempre più prezioso per le future esplorazioni dello spazio.