Zadi Group, produttore di componenti elettromeccanici per il settore automotive, agricolo e industriale, da sempre attendo alle evoluzioni IT e pronto ad affrontare le sfide ineludibili di Internet of Things, ha scelto di affidarsi a Solair nell’ambito di un processo di aggiornamento dei software di supporto alla propria attività.
Gestione dei dati ingegneristici, preventivazione, condivisione di documenti e informazioni lungo tutta la catena di design e produzione avranno luogo, per tutte le funzioni aziendali e anche per interlocutori esterni, all’interno di un’unica piattaforma. Quest’ultima integra, all’interno dello stesso ambiente, funzionalità tradizionali di PLM e features innovative di IoT.
Una scelta pienamente coerente con il DNA di Zadi che ha fatto delle tecnologie innovative la propria sfida principale e che si prepara, oggi, per affrontare domani le sfide ineludibili di Internet of Things.
Tre, in estrema sintesi, i vantaggi di questa scelta:
– integrazione: tutte le aziende del Gruppo e tutti gli utenti, seppur con livelli di accesso diversi, vertono su una singola piattaform: si facilita così la gestione interdisciplinare di dati e informazioni.
– semplificazione: vengono abbandonati singoli tool non comunicanti presenti nelle varie divisioni: ci si libera così delle inefficienze legate all’uso di sistemi differenti e si snelliscono le comunicazioni all’interno e all’esterno dell’azienda, anche grazie all’accesso alla piattaforma da dispositivi mobile.
– visione: si accorciano le distanze dai prodotti di nuova generazione; la medesima piattaforma supporta infatti funzionalità IoT per il design e la gestione di fanali e serrature intelligenti.
Svincolata dall’eredità dei vecchi sistemi client server, a favore di una soluzione in cloud, Zadi Group si avvia dunque verso un percorso di forte innovazione.
“Siamo particolarmente orgogliosi di poter supportare con la nostra piattaforma un’azienda che da sempre esprime l’eccellenza italiana nel mondo”, afferma Tom Davis, CEO di Solair.
“L’innovazione non si può fermare, mai” dichiara Renato Bruno, CEO di ZADI, ECIE, CEVLAB. “Per questo abbiamo scelto uno strumento di classe enterprise e che, in più, ci proietta nel futuro: un futuro di oggetti connessi.”