La strada da percorrere verso un mercato più circolare è ancora lunga ma non impossibile. Grazie alle nuove tecnologie digitali è possibile trovare più facilmente aziende che possano riutilizzare le proprie apparecchiature usate. Questo permette di dare una seconda vita a componenti elettriche ed elettroniche a fine vita che altrimenti sarebbero state considerate rifiuti nonostante l’ottimo stato in cui spesso si trovano. Applicare la medesima pratica virtuosa di economia circolare per i RAEE industriali è altrettanto importante data la loro composizione. Infatti, i rifiuti elettrici ed elettronici contengono numerose materie prime preziose, il cui approvvigionamento è critico, come cobalto, palladio o litio le quali se non smaltite correttamente comportano ingenti danni all’ambiente e alla salute umana. Esistono diversi marketplace online che stimolano l’incontro tra aziende di diversi settori industriali, favorendo la circolarità delle risorse. Tra questi, Cyrkl offre la possibilità di scambiarsi apparecchiature elettroniche facilmente grazie all’uso di algoritmi e notifiche personalizzate, preferendo sempre la strategia più in alto nella gerarchia dei rifiuti.
Come la Galileo Network e NeaKosmo si sono incontrate: la simbiosi industriale tramite Cyrkl
Come succede a molte altre aziende la Galileo Network, società informatica e di consulenza, decide di rinnovare il materiale informatico aziendale di circa 70 dipendenti. Con l’acquisto di tecnologie più innovative bisogna sempre fare i conti con lo smaltimento delle precedenti. In questo caso si trattava di circa 20 monitor, 30 computer e 20 stampanti. Una notevole quantità di apparecchi a fine vita contenenti risorse importanti di cui la Galileo Network non avrebbe saputo il futuro riciclo e/o riutilizzo se avesse proceduto verso il canonico smaltimento statale. Inoltre, procedendo in tal modo, la loro rimozione sarebbe stata un costo non indifferente. Per questi motivi, la Galileo Network ha deciso di ricercare una soluzione alternativa più in linea con i loro obiettivi economici e ambientali. Pubblicando un annuncio sul marketplace, l’azienda è stata contattata da un partner di Cyrkl: NeaKosmo, iniziativa di Forfirm Circular Economy, che ridefinisce le pratiche di gestione a fine vita di apparecchiature elettroniche da ufficio e personali.
NeaKosmo individua il percorso di valorizzazione più adatto a ciascun apparecchio, scegliendo tra:
- ricondizionamento e rivendita;
- estrazione dei componenti elettronici ancora funzionanti e loro upcycling in nuovi prodotti;
- recupero delle materie prime (metalli, plastica e minerali rari/preziosi).
La connessione tra le due società ha dato vita ad un esempio di simbiosi industriale. La Galileo Network ha ricevuto un prezzo di acquisto positivo trasformando un costo in un guadagno e, allo stesso tempo, ha diminuito il suo impatto ambientale.
Andrea Gelfi, CEO di Galileo Network descrive Cyrkl così: “Con Cyrkl ci siamo trovati molto bene e scoprire che da ciò che riteniamo un rifiuto da smaltire sia possibile creare nuovo valore, ci è parso molto bello. Un esempio virtuoso di economia circolare che incontra la volontà di Galileo Network di migliorare sempre di più la propria strategia di sostenibilità ambientale“.
Sulla stessa scia, anche Elena Benedetti, Chief Innovation Officer di NeaKosmo, che dichiara: “Il servizio di Cyrkl ci ha permesso di individuare dei prodotti di nostro interesse in maniera semplice e rapida. Le operazioni di offerta e contatto con il venditore sono state veloci e il materiale arrivato da noi rispecchiava quanto descritto”.
L’Italia non è in grado di gestire in modo efficiente la raccolta RAEE
Secondo Statista entro il 2030 il mondo produrrà 75 milioni di tonnellate metriche di rifiuti elettronici (RAEE), che sono quindi considerati il flusso di rifiuti in più rapida crescita al mondo. Nonostante la tecnologia progredisca e con essa la possibilità di allungare il ciclo di vita dei prodotti, quest’ultimo sta diminuendo. Inoltre le apparecchiature elettroniche sono sempre più economiche incentivando il loro consumo.
Secondo i target fissati dall’Unione Europea l’Italia dovrebbe essere in grado di raccogliere circa il 65% dell’immesso sul mercato negli ultimi tre anni che si traduce in una somma di circa 700.000 tonnellate di rifiuti elettrici o elettronici. Al momento ne raccogliamo poco più della metà, una cifra intorno ai 400.000.
Se in Italia riuscissimo a riciclarne il 70-75% ridurremo dell’11% le importazioni dalla Cina, evitando l’immissione nell’atmosfera di quasi 1 milione di tonnellate di CO2 con un conseguente beneficio sociale per le comunità quantificabile in 208 milioni di euro.