Ripartono i “Dialoghi sulla Sostenibilità” di “Restart in Green” per offrire ai professionisti, alle aziende ed agli operatori pubblici e privati elementi di conoscenza trasversale utili ad anticipare gli scenari del futuro, delle nuove professioni e delle tecnologie per la sostenibilità nel rispetto dell’ambiente. “Green Jobs”: questo il tema divenuto cruciale nel prossimo futuro.
Dopo esser stato tanto atteso ha avuto luogo il primo dei quattro appuntamenti di “Restart in Green Forum,” questa volta nel corso della Remtech Week.
Particolarmente interessante è stata l’apertura di Silvia Paparella, general manager di RemTech Expo, l’evento internazionale permanente dedicato alla tutela ed allo sviluppo sostenibile dei territori. Dopo aver salutato e ringraziato i responsabili scientifici dell’iniziativa – in particolare Massimiliano Cassinelli, direttore scientifico della rivista scientifica e digitale BitMAT e la presidente della Camera Forense Ambientale, avv.a Cinzia Pasquale – si è rammentato come, già durante il lockdown, sia stato avviato un percorso di webinar con l’obiettivo di orientare professionisti, imprenditori e la Pubblica Amministrazione circa i prossimi scenari futuri.
“Esperto dell’Ambiente” e “Job Matching Point”
Così – e non a caso – si è scelto di riaprire nuovamente questi incontri con il tema ritenuto cruciale per il futuro: quello dei Green Jobs e delle loro ripercussioni sull’ambiente in cui viviamo.
Non solo con il trasferimento di conoscenze trasversali da esperti e operatori nei vari settori. Bensì tramite la realizzazione di un nuovo progetto che partirà a gennaio 2021. Si tratta del master “Esperto dell’Ambiente”. A proposito di “Green Jobs” si caratterizzerà in particolare per la previsione di seminari applicativi nell’ambito del “Job Matching Point “, ove i partecipanti affronteranno – con aziende – eventi di grande rilievo nazionale ed internazionale, per i temi ambientali di maggiore interesse nel mondo del lavoro.
L’importanza del trasferimento e dell’assunzione di competenze trasversali, strategiche dal punto di vista ambientale, applicate tramite tecnologie sostenibili. “Dialoghi sulla sostenibilità”.
“Ai professionisti, alle aziende ed agli operatori pubblici e privati appare sempre più necessario capire quali saranno i lavori nell’ambito del Green” ha convenuto Massimiliano Cassinelli, direttore scientifico della rivista BitMAT.
Servono le competenze
“Costituisce senza dubbio una base importante un dialogo che serva a comprendere come ‘Sostenibilità” e “Green Economy” possano comunque trovare dei punti di incontro. Affinché ciò sia possibile servono competenze che possano essere sia giuridiche che tecniche. Strategiche anche dal punto di vista ambientale. Occorre individuare, infine, quali siano le tecnologie sostenibili ed applicabili nei nuovi scenari che si stanno delineando. Le competenze dei vari relatori sono trasversali e ognuno di loro è specializzato in un determinato ambito”.
Dal Restart in Green è nata così una pubblicazione ritrovabile sul sito di RemTech, della Camera Forense Ambientale e di BitMAT. Il titolo è “Dialoghi sulla sostenibilità”, proprio gli interventi degli interlocutori che hanno raccontato come affrontare le varie problematiche. Tematiche fondamentali per quel che ci aspetterà nel prossimo futuro e per prevedere quali saranno le prossime professioni, sempre più attente all’ambiente, in un nuovo scenario.
Alte le percentuali di richieste di “lavori verdi”
Particolarmente positivo e realista il quadro delineato dall’avv.a Cinzia Pasquale, Presidente della Camera Forense Ambientale. “I dati che emergono in ordine all’occupazione dei lavori verdi sono incoraggianti. In particolare, secondo un’inchiesta che risale a febbraio 2020 condotta da Unioncamere e da ANPAL 1.672.310 nuovi posti di lavoro sono determinati dalle professioni legate all’economia circolare. Nel 2019 il 78,8% delle imprese italiane ha richiesto competenze verdi. E non solo tra i laureati (83,1%). Interessante notare come alte siano le percentuali di richieste di lavori verdi anche da parte dei neodiplomati (78,1%) e delle persone che abbiano concluso appena la scuola dell’obbligo. L’attitudine al risparmio energetico e la sostenibilità ambientale sono le prime competenze ricercate dopo le soft skills”.
Particolarmente significativa anche una seconda inchiesta risalente ad Aprile – Maggio 2020 condotta da Legambiente. La stragrande maggioranza delle piccole e medie imprese italiane – quindi il tessuto vivo della nostra realtà – conferma come la crisi sanitaria, se costituisce un problema nel 42% dei casi tuttavia nel 61% dei casi darà l’opportunità di costruire un paradigma più sostenibile.
Si ritiene, in conclusione, di aderire alla considerazione del noto economista Lester Thurow, per il quale “Le persone qualificate rappresentano l’unico vantaggio competitivo sostenibile”. Ed è proprio la qualificazione di quanti operino nel settore ambientale la prospettiva a cui tendono gli appuntamenti di Restart in Green, la pubblicazione del volume “Dialoghi sulla sostenibilità” ed il nuovo Master in “Esperto dell’Ambiente”. Ciò in perfetto allineamento con il tema attuale e sempre più centrale dei “Green Jobs”.
a cura di Maria Chiara Di Carlo