“Resilienza, precisione, passione e innovazione: questi sono gli ingredienti che contraddistinguono una cultura aziendale basata sulla sicurezza”, afferma Luca Romano, Safety Manager di KONE Italy & Iberica.
Dalle “safety week” aziendali alla realtà virtuale in versione “danger detector”, fino ai robot usati come “risks tester”: in vista dell’ormai prossima Giornata Mondiale della Salute e della Sicurezza sul Lavoro, in programma domenica 28 aprile, emergono soluzioni sempre più sorprendenti da parte degli esperti del settore in un periodo storico fatto, purtroppo, di record negativi e dati preoccupanti. Solo in Italia, infatti, si contano già 119 incidenti mortali sul posto di lavoro nei primi due mesi dell’anno corrente.
“State of Employee Safety Report”: la sicurezza prima di tutto
La sicurezza non è un gioco e per nessuna ragione bisogna abbassare la guardia sul lavoro. Dovrebbe trattarsi di un concetto ormai consolidato, ma ora più che mai sembra necessario rimettere la “sicurezza” al primo posto in qualsiasi settore.
Secondo “State of Employee Safety Report”, a livello globale, il 97% dei lavoratori considera la sicurezza una priorità. Questa esigenza nasce come conseguenza di una serie d’incidenti e fatti tragici che ogni anno, stando a quanto indicato dall’International Labour Organization, portano a quasi 3 milioni di morti sul lavoro a causa d’infortuni o malattie correlate (+ 5% rispetto al 2015). Sulla medesima scia, Euronews ha diffuso recentemente un altro approfondimento, secondo cui nel Vecchio Continente la Francia detiene il record negativo con il maggior numero di morti sul posto di lavoro, ovvero circa 2 ogni giorno.
E in Italia?
Il trend si conferma preoccupante, come dimostrano i dati Inail: 119 incidenti mortali solo nei primi due mesi dell’anno corrente (+19 rispetto al 2023).
Alla luce di questi numeri, è possibile invertire la rotta e salvaguardare così la sicurezza e la salute dei singoli professionisti? La risposta è sì e il cambiamento può essere innescato dalle aziende globali che, attraverso iniziative mirate, sono in grado di promuovere al loro interno una “safety culture” forte e distintiva.
La Safety Week di Kone
Tra le iniziative emerge KONE, multinazionale leader nel settore degli ascensori e delle scale mobili, che dal 2012 celebra la cosiddetta “Safety Week”, ricorrenza che quest’anno cade dal 13 al 17 maggio. Durante questa settimana l’intero team viene coinvolto in numerose attività, come corsi di formazione, test per gestire emergenze di varia natura ed eventi per sensibilizzare clienti e utenti. “Realizzando soluzioni che hanno il compito di creare la migliore esperienza di People Flow®, ovvero consentire ai flussi di persone di spostarsi da un piano all’altro all’interno e tra gli edifici in modo sicuro e senza attese, abbiamo l’obbligo di prestare la massima attenzione ad ogni minimo dettaglio – afferma Luca Romano, Safety Manager di KONE Italy & Iberica – Ciò significa, in primis, mettere i nostri professionisti nelle migliori condizioni lavorative possibili. Ad esempio, grazie alla partnership con Hilti – azienda specializzata in soluzioni per l’edilizia – abbiamo implementato la piattaforma cordless Nuron per cantieri più sicuri, efficienti, produttivi e tecnologicamente all’avanguardia. Ma non ci limitiamo alla «Safety Week», poiché l’obiettivo di zero infortuni che abbiamo in KONE è raggiungibile solo se ciascuno di noi riuscirà quotidianamente a dare il proprio contributo, con un forte senso di responsabilità”.
Supporti in ambito lavorativo per giungere al “zero rischi”
Fanno seguito alle parole di Luca Romano ulteriori consigli, per lo più tecnologici, grazie ai quali è possibile incrementare la sicurezza all’interno dei singoli posti di lavoro.
- Spunti interessanti giungono dal portale ReadWrite che mette in risalto la realtà virtuale in qualità di “danger detector”: grazie ad essa è possibile scansionare vari ambienti a cadenza variabile per individuare pericoli o rischi per la forza lavoro e apportare modifiche o ammodernamenti mirati ed efficaci.
- Ma non è tutto perché oggi esistono anche robot d’ultima generazione che fungono da “risks tester”, ossia in grado di provare determinati macchinari o strumenti e verificarne la pericolosità in modo da tutelare nel migliore dei modi i lavoratori.
- All’interno di questo scenario in grande evoluzione non poteva mancare l’intelligenza artificiale: secondo Linkedin, infatti, sensori dotati di AI vengono applicati in appositi reparti e uffici per segnalare gli incidenti e identificarne le cause. In questo modo è possibile intervenire, risolvendo il problema e salvaguardando la salute delle persone.
- Per concludere, il British Safety Council definisce nel dettaglio i cosiddetti “wearable devices”, ovvero dispositivi che, una volta posti sulle divise dei dipendenti, possono tracciare i loro movimenti, mettere in risalto i potenziali pericoli in base all’attività svolta e, in seguito, inviare dei feedback accurati ai responsabili di reparto, che saranno chiamati a valutare ed eventualmente a modificare i carichi di lavoro oppure l’organizzazione logistica di alcuni processi operativi.
Ecco quindi i 5 consigli degli esperti
I consigli per promuovere la sicurezza sul posto di lavoro nel corso dell’anno corrente:
- Promuovere la cultura della sicurezza all’interno delle aziende, organizzando eventi o iniziative ad hoc che possano coinvolgere l’intero team operativo;
- Scansionare, a cadenze variabili, le diverse aree che compongono la struttura dell’impresa, utilizzando la realtà virtuale come “danger detector” innovativa;
- Adottare dei robot d’ultima generazione che, in qualità di “risks tester”, valutino l’efficienza e la pericolosità dei singoli strumenti e macchinari;
- Applicare sensori dotati d’intelligenza artificiale in ogni reparto e zona della propria industria con l’obiettivo di segnalare, in maniera tempestiva, eventuali imprevisti e incidenti;
- Garantire a ogni lavoratore l’equipaggiamento necessario, che comprende anche i cosiddetti “wearable devices”, fondamentali per monitorare i movimenti e, di conseguenza, anche i rischi ad essi connessi.