Secondo l’ultimo report di F-Secure, The State of the Station. A report on attackers in the energy industry, l’industria dell’energia è oggi sempre più soggetta ad attacchi di sabotaggio e spionaggio. Mentre gli autori delle minacce sono dotati di tecnologie avanzate, le aziende stanno utilizzando sistemi e tecnologie obsolete per risparmiare soldi, mostrando un atteggiamento miope e una scarsa prioritarizzazione e consapevolezza della security.
Gli attori malintenzionati stanno prendendo di mira siti di infrastrutture critiche nazionali (CNI, Critical National Infrastructure) e centri di distribuzione di energia in modo esponenziale. Sistemi interconnessi nell’industria dell’energia accrescono le vulnerabilità, e spesso gli attacchi informatici non vengono rilevati per parecchio tempo.
“Il sabotaggio e lo spionaggio contro organizzazioni CNI sono aumentati negli anni e non penso che abbiamo già visto tutto,” spiega Sami Ruohonen, Labs Threat Researcher della multinazionale finlandese di cyber security F-Secure.
I sistemi di controllo industriale (Industrial Control Systems, ICS) vengono sempre più connessi a Internet, e un numero considerevole di sistemi CNI in uso oggi sono stati installati e costruiti prima che la connettività a Internet 24/7/365 fosse la norma e prima dell’avvento di Stuxnet. Molti componenti di Operational Technology (OT) hanno funzionalità integrate di gestione remota, ma sono parzialmente o totalmente privi di protocolli di sicurezza come l’autenticazione.
Inoltre, la sicurezza informatica non rappresentava una minaccia realistica quando questi sistemi venivano prodotti e protocolli e sistemi legacy non hanno mai avuto i controlli di sicurezza integrati che oggi diamo per scontati. La transizione di questi sistemi su Internet li ha aperti alla possibilità di attacchi da una miriade di angolazioni.
“L’infrastruttura critica a causa della sua natura è un bersaglio interessante per uno stato straniero anche in tempo di pace,” sottolinea Ruohonen.
Il report di F-Secure mostra che:
- Una varietà di avversari diversi, ciascuno con le proprie motivazioni e tecniche, tentano costantemente di compromettere le organizzazioni che gestiscono infrastrutture critiche
- Gli attaccanti hanno molto più tempo a disposizione rispetto ai loro bersagli e impiegheranno anche mesi per pianificare il loro attacco
- Le persone sono l’anello più debole negli ambiti produttivi, e i dipendenti dell’azienda sono apparentemente i bersagli dei criminali
- Gli attaccanti continuano ad avere successo principalmente a causa della mancanza di pratiche mature di cyber security da parte delle organizzazioni
- I gruppi di Advanced Persistent Threat (APT) sponsorizzati dagli Stati sono implacabili e continuano a cercare punti di accesso nelle reti dei CNI e opportunità di spionaggio per esercitare una leva politica
- Si distinguono nove diversi attaccanti/malware/tecniche che colpiscono l’industria dell’energia, con lo spear phishing che risulta la tecnica iniziale di attacco più comune alla catena di approvvigionamento
- Mantenere una piccola superficie di attacco nel settore energetico – anche se spesso è il miglior modo per mitigare il rischio di un attacco informatico – non è semplicemente possibile.
Poiché le violazioni di dati sono una certezza, Ruohonen consiglia alle organizzazioni di rivedere la loro strategia di sicurezza informatica per implementare le ultime tecnologie disponibili, come le soluzioni di rilevamento e risposta per gli endpoint (EDR).
“EDR è un metodo veloce per aumentare considerevolmente le capacità di rilevamento sia delle minacce avanzate che degli attacchi mirati che potrebbero superare le soluzioni tradizionali di protezione degli endpoint,” spiega Ruohonen. “Soluzioni gestite di EDR possono fornire funzionalità 24/7 di monitoraggio, invio di alert e risposta. Ciò significa che i team IT delle organizzazioni possono operare durante le ore lavorative per rivedere i rilevamenti emersi, mentre un team di risorse specializzate di cyber security si occupa di tutto il resto.”