Si è svolto a Piacenza Expo l’evento Macchine Protette che ha portato all’attenzione della platea di aziende e professionisti gli sviluppi sul tema, già al centro dell’edizione 2023 di Macchine Protette. Organizzata e promossa da Digital Industries World, l’Associazione che si occupa di promuovere la transizione digitale all’interno delle fabbriche italiane, la mostra-convegno ha riunito esperti provenienti dal mondo delle aziende OEM e degli end user, dalla sfera accademica e da quella giuridica, per confrontarsi su tutte le declinazioni della cybersecurity: tecniche, normative e di scenario, sempre nel segno della regola “100% divulgazione”. Il tutto a partire da un concetto primario: quello della safety industriale. D’altronde, l’ecosistema che si è venuto a creare negli ultimi anni grazie all’interconnessione delle linee industriali ha portato il concetto di sicurezza ad un nuovo livello, dove per garantire la safety non è più possibile fare a meno della cybersicurezza. Una serie di accorgimenti tecnici e buoni investimenti sulla sicurezza possono evitare grosse problematiche produttive e seri danni economici; per le grandi aziende e le PMI dotarsi di software antihacker è già una priorità, tanto più con l’entrata in vigore della direttiva NIS2, che interesserà tra le 50mila e le 80mila aziende italiane.
La cybersicurezza con qualche incognita in meno grazie a “Macchine protette”
Il convegno si è quindi aperto con l’intervista curata da Douglas Sivieri di ITCore al Generale Paolo Poletti sullo scenario internazionale e geopolitico del rischio informatico.
Successivamente lo stesso Generale ha dialogato con Lorenzo Zamburru, Consigliere dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, sul ruolo dell’Agenzia nella cybersecurity industriale, tra strategie, supporto e normative cruciali.
Ne è seguito il focus normativo e giuridico con Claudio Gabriele e Maria Sole Lora, avvocati dello Studio Associato Oddo Lora Gabriele, che hanno affrontato il tema delle responsabilità per l’OEM, l’approvazione della NIS2 e una serie di best practice per la sicurezza aziendale interna. Di normative si è parlato anche nel panel successivo, in particolare del regolamento macchine e compliance globale con l’approfondimento di Manuel Dìez di TÜV Rheinland Group.
Voce poi alle aziende con l’intervento di Glauco Benini del Gruppo Feralpi e di Maciej Goraj di Siemens sulla sicurezza fisica e digitale delle nuove fabbriche 4.0.
Di grande interesse poi la tavola rotonda “Cybersecurity 360°: roadmap e strategie per navigare l’interconnessione industriale” con gli abilitatori dell’evento. Sono intervenuti Mattia Curatitoli di 40Factory, Eleonora Magni di H-ON, Daniele De Marchi di Siemens e Andrea Olivetti di ITCore.
Infine il convegno si è concluso con la presentazione della guida “Macchine protette: non c’è più safety senza cybersecurity”: un volume appena editato da Digital Industries World, scritto da Kim Crawley, ricercatrice esperta di cybersicurezza, Andrea Gozzi, segretario generale di Digital Industries World ed esperto di innovazione digitale, e altri contributori dell’Associazione, tra cui Federico Milan, leader del gruppo di lavoro Tecnologia dell’associazione, che ha presentato il libro alla platea. La guida intende essere un punto di partenza utile per esplorare il tema della sicurezza industriale, rivolta sia ai produttori di beni strumentali che agli utenti finali.
Testimonianze degli esperti
“Abbiamo riproposto questo evento – ha dichiarato Andrea Gozzi, Segretario Generale di Digital Industries World – a due anni dalla prima edizione perché l’anno scorso non erano emerse grosse novità su questo tema e abbiamo preferito concentrarci su Intelligenza Artificiale e Digital Twin, al centro dei nostri eventi Macchine-X del 2024. Ora, con l’entrata in vigore della NIS2, le minacce sempre più subdole e frequenti per i macchinari e gli scenari geopolitici più intricati, crediamo che la cybersicurezza debba essere in cima all’agenda di chi guida le fabbriche intelligenti”.
“La cybersicurezza è un fattore abilitante delle nuove tecnologie – ha affermato il Generale Paolo Poletti -. È necessario trasformare i dati normativi in requisiti tecnici attuabili e aiutare le imprese in questo percorso. Eventi come quello di oggi servono a trasmettere messaggi importanti sull’urgenza che le aziende si dotino di strumenti adeguati per la cybersicurezza”.
“I cyber criminali – ha aggiunto Lorenzo Zamburru dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale – attaccano l’azienda nel cyberspazio in modo più facile rispetto alle intrusioni fisiche. Le macchine industriali invece hanno confini fisici e logici esposti agli attacchi cyber. Le aziende, quindi non possono più fare a meno di prestare massima attenzione alla supply chain, alle certificazioni, alla valutazione del rischio, alla progettazione, alla compartimentazione e anche all’identificazione di un responsabile della sicurezza cibernetica”.
L’evento Macchine Protette 2025 è stato curato da H-ON, ITCore e Siemens, con la partecipazione di UCIMU – SISTEMI PER PRODURRE (Associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione), Lamiera, UCIMA (Unione Costruttori Italiani Macchine Automatiche per il Confezionamento e l’Imballaggio) e IPACK IMA, con il supporto di 40Factory e il patrocinio di Anipla.