Tradizionalmente siamo stati abituati a considerare i Dcs come le soluzioni in grado di integrare le funzionalità di un Plc e di un sistema Scada. Il tutto per ottenere un sistema dotato di una notevole capacità elaborativa, anche se a fronte di una limitata flessibilità. Da qui la scelta, quasi scontata, di utilizzare i Dcs nella gestione dei processi industriali e i Plc per il controllo delle macchine.
Ma ormai gli stereotipi cui eravamo abituati stanno scomparendo e, con l’ingresso delle tecnologie Ict in ambito produttivo, le aziende chiedono sempre maggiore flessibilità, senza che questa vada a scapito delle prestazioni e dell’affidabilità.
Un equilibrio difficile da ottenere, ma che B&R ha raggiunto con Aprol, un Dcs aperto e scalabile. Due caratteristiche che, tradizionalmente, non appartengono a questa categoria di prodotti. I progettisti della multinazionale austriaca, invece, anche stavolta hanno voluto stravolgere le “regole” esistenti, portando in Italia una soluzione che vanta già oltre 4000 installazioni in tutto il mondo.
Flessibilità per tutti
Una scelta che ha sorpreso molti, in quanto B&R è uno dei marchi più apprezzati e seguiti dai costruttori di macchine, come testimonia il recente Innovation Day 4,0 organizzato a Parma. Ma il General Manager Luca Galluzzi, al momento del lancio, ha sottolineano come il confine tra primario e secondario si vada sempre più assottigliando, soprattutto in una fase economica in cui le aziende italiane, anche di piccole e medie dimensioni, sono sempre più chiamate a competere su scenari internazionali. Lo stesso Galluzzi ha così sintetizzato la proposta dell’azienda: “Aprol più che in Dcs è un modo nuovo e innovativo di fare controllo di processo, settando nuovi paradigmi rispetto alle soluzioni monolitiche oggi sul mercato. E arriva a proporre la fabbrica intelligente nell’industria di processo”.
Per raggiungere un simile risultato, i progettisti di Aprol hanno adottato una filosofia nuova: “non serve essere grandi colossi industriali per ottimizzare la produzione e beneficiare di una migliore marginalità: gli strumenti che consentono di avere grandi benefici sono alla portata anche delle piccole aziende”.
Proprio la scalabilità e la modularità di Aprol, basato su hardware standard, permette di adottare i moduli base per l’automazione di piccoli impianti, per una parte di un impianto più grande o, semplicemente, per sviluppare alcune funzioni, come l’analisi dei consumi energetici. In seguito, e sviluppando gli investimenti in funzione delle effettive esigenze, sarà possibile estendere il sistema di controllo per abbracciare tutta la fabbrica o l’impianto. Il tutto operando in modo organico, riutilizzando infatti la parte già sviluppata, semplicemente aggiungendo nuovi moduli, arrivando a scalare da qualche decina di variabili fino a 500mila tag. Il tutto mantenendo lo stesso sistema, con il medesimo ambiente di sviluppo e impiegando sempre hardware di controllo standard B&R, già largamente diffuso in Italia e nel mondo, con evidenti vantaggi in termini di reperibilità e prezzo.
In pratica, ha sintetizzato Galluzzi, “chi vende una macchina, fornisce al cliente anche una porta d’ingresso per collegare anche macchine nuove o già presenti in fabbrica. Il tutto in modo progressivo, arrivando a collegare tutte le utenze. Una possibilità resa concreta dall’apertura di Aprol a sistemi di elaborazione e misura forniti da altre piattaforme”.
Tutto questo grazie a una piattaforma Dcs flessibile e aperta, ingegnerizzata per il controllo degli ambiti industriali più svariati: automazione di impianto, di fabbrica, delle infrastrutture e di controllo di processo. All’interno di un unico ambiente di sviluppo integrato, Aprol veicola inoltre funzioni evolute, che spaziano dall’Energy Monitoring, al Condition Monitoring, al controllo di processo avanzato, all’acquisizione e analisi dei dati di processo, sino a funzionalità di Business Intelligence.
Ognuno di questi strumenti, infatti, è volto a una gestione intelligente degli impianti.
I clienti non saranno mai soli
Per supportare un cambiamento tanto radicale, B&R ha ovviamente investito anche sul supporto diretto ai propri clienti, che sarà fornito dai cinque uffici locali attivi in Italia. Ma saranno soprattutto i System Integrator a svolgere un ruolo determinante. Alcuni tecnici di queste aziende, che già lavoravano con la multinazionale austriaca, hanno seguito un percorso di formazione che li ha portati a far parte di un team di professionisti qualificati per migliorare il servizio e il supporto.