L’Italia delle piccole province, l’Italia delle periferie, dei bar e delle feste di paese conserva nel suo profondo, nell’humus di ogni terra, una viscerale passione per i giochi di carte. Passatempo collettivo, rito della domenica, momento di aggregazione e divertimento per nuove e vecchie generazioni. Occasione per raccontare e raccontarsi, ricordare il passato, le origini e le tradizioni tenendo fra le mani tessere stropicciate di Modiano o Dal Negro. É l’Italia che si diverte. Che siano francesi o napoletane, non c’è città o piccolo borgo che non abbia il suo. A volte basta poco, pochissimo perché cambi nome e regole nel giro di pochi chilometri. L’Italia dei comuni.
Scopa, scopone, briscola, tressette, bestia, settemmezzo e assopigliatutto. Nomi tipicamente italiani di giochi con le carte napoletane. Poker, texas hold’em, burraco, scala 40, peppa, cirulla e telesina sono quelli d’importazione con le carte francesi. Quelli delle feste, con il tavolo sotto i gomiti, a due passi dall’albero. Ormai una certezza anche tra i passatempi di internet, a pagamento o semplicemente in modalità demo. Un universo che cambia giorno dopo giorno grazie alle nuove leve di marketing, alle innovazioni del settore tech e alla cybersecurity per gli account dei giochi online.
Le innovazioni del ramo digital, l’Intelligenza Artificiale (AI) e l’accessibilità tramite smartphone alle piattaforme di gambling stanno modificando radicalmente le modalità di gioco e le abitudini degli utenti online. L’approccio sta diventando “onlife” e sempre più integrato: il canale terrestre si unisce ancor di più e ancor meglio con quello digitale per cui ogni azione effettuata nelle sale gioco terrestri riverbera negli account digitali dei giocatori. Un qualcosa che si applica anche ai giochi di carte, come quelli disponibili su casino.superscommesse.it, piattaforma che consente di notare l’applicazione delle nuove tecnologie all’ambito dell’intrattenimento, mettendo a disposizione anche guide e informazioni dettagliate sul tema. Connessioni ultraveloci facilitano l’accesso in mobilità da qualunque device e in ogni luogo. Il gioco, grazie alla tecnologia è diventato onnipresente, fruibile e immediato. E, come detto, i giochi tradizionali evolvono in digitale.
Ecco allora che quelli di carte piú diffusi in Italia amplificano ancor meglio la loro portata. Carte napoletane o francesi, non importa. Scopa, scopone, briscola, tressette, bestia, settemmezzo e assopigliatutto: tra spade, coppe, bastoni e denari. E ancora: poker, texas hold’em, blackjack, burraco, scala 40, peppa, cirulla e telesina con i semi di cuori, quadri, fiori e picche. Perché questi, in fondo, sono i più diffusi in Italia. La scopa si mescola alla tradizione napoletana e marinaresca del 1400. Così come lo scopone, che veniva giocato nelle bische dei porti tra partenopei e mercanti di tutto il mondo: soprattutto spagnoli, quelli che con la primiera e lo scarabuciòn iniziavano a introdurre in Italia la prima forma embrionale di poker.
Il poker, addirittura risalente all’impero persiano con il nome di As Nas, arriva in Europa con le crociate. In Italia sperimenta modifiche su modifiche fino a quando non compare, nel XV secolo, un passatempo simile conosciuto come Brelan, di stampo francese, quasi completamente uguale al poker che conosciamo ancora oggi. Anche il blackjack nasce in Francia con il vingt-et-un dedicato al fante nero, si diffonde in America del nord nel 1800 e poi ritorna in Europa dove riscuote successo nel Bel paese. Destino analogo in termini di gloria anche per la Scala 40 che stavolta affonda le radici ad est, prima di diventare un cult nel nostro paese: il gioco sembra sia stato importato dall’Ungheria nel primissimo dopoguerra diventando uno dei passatempi preferiti degli italiani. Genesi sudamericana, invece, quella del Burraco, che soprattutto negli ultimi tempi continua a mietere incredibile successo in termini di popolarità tra gli italiani con tornei online giornalieri, settimanali e mensili. Un punto di riferimento per tutti? La FIBUR: Federazione Italiana Burraco.