Come pervenire ad una salute circolare con modalità lavorative sicure? Interrogativo affatto nuovo a cui ha cercato di rispondere, nel corso del Forum ReStart in Green, Fabrizio Pregliasco, virologo e docente dell’Università Statale di Milano. ”Necessaria una costante connessione dei medici del lavoro con il territorio e il servizio sanitario regionale. Per individuare precocemente i casi sospetti. In modo da spegnere focolai, per evitare diventino una seconda ondata”. Concorde Cinzia Pasquale, presidente e avvocata CFA. “Vi è una evidente inversione di tendenza. La medicina del lavoro deve essere presente e non lontana decine di chilometri. Appare importante puntare su una medicina territoriale”.
Protocolli per la sicurezza
Parlando di salute circolare, il virologo nonché docente ha anche sottolineato come “protocolli per la sicurezza del lavoro e anti-contagio, saranno sempre più importanti perché condivisi da tutti coloro che sono inseriti nel processo produttivo. Il datore di lavoro, sulla base dell’organizzazione d’impresa, potrà lavorare su un protocollo anti-contagio modellato sulle caratteristiche del luogo di lavoro e del sistema delle attività produttive. Circa il trasporto si potrebbe dimezzare la capienza di un mezzo pubblico, con la necessità di controllare il flusso più facilmente per un viaggio senza varie fermate. Saranno privilegiate le autovetture a circolazione alterna per evitare aumento di traffico automobilistico. Uno stile di vita più slow. Quello del ‘milanese imbruttito’ avrà difficoltà a continuare. L’e-commerce sarà cruciale per le attività che soffrono”. Approvazione da Silvia Paparella (REMTECH) per la quale Ferrara – città delle biciclette – potrebbe essere un esempio di mancata compressione della mobilità, coniugando il distanziamento sociale con la mancata emissione di inquinamento atmosferico.
Cosa succede nelle discariche?
Giuseppe Vadalà, Commissario Straordinario per la Bonifica delle discariche abusive è titolare di un ufficio che si può sintetizzare con l’espressione ‘ risanamento del luogo di lavoro tramite pubblici e privati capitali’. “C’è la necessità di sfruttare le reti locali per intervenire in maniera efficace, efficiente e celere. I piani di governance sono attuati da professionisti, imprenditori, persone. Occorre irrobustire le competenze tecnico giuridiche di quanti operino nel settore ambientale, semplificando processi ridondanti”. L’uomo torna dunque al centro dell’attenzione utilizzando tecniche e tecnologie per il risanamento del territorio.
Attenzione alla Privacy
Patrizia Tullini – Docente di Diritto del Lavoro e Relazioni Industriali Università di Bologna puntualizza: “Una necessaria raccolta di dati va conciliata con il diritto alla riservatezza dei lavoratori. Non è ammessa una raccolta in modo massiccio e generalizzato. Compete, inoltre, ad operatori sanitari e medici tenuti al segreto professionale, non a chiunque. NO al ‘fai da te’ e all’acquisizione di info extra a quelle necessarie. Il Comitato europeo per la protezione dei dati afferma che il Regolamento europeo (Ue) non ostacola l’adozione delle misure sanitarie per il contenimento di una pandemia, vi sono motivi di interesse pubblico: rilevante fondamento di liceità. Tuttavia la Presidente della Corte Costituzionale (Marta Cartabia) ha recentemente specificato che se esiste una normativa emergenziale, non bisogna dimenticare che vi sono dei principi di riferimento”. Anche la salute circolare, così come l’emergenza, non può prescindere dalle norme in vigore.
Quali responsabilità per il datori di lavoro?
In questa direzione è invocata da più parti una responsabilità in senso lato e non oggettiva del datore di lavoro. Ciò è stato ribadito nella seconda parte del Webinar, coordinata da Massimiliano Cassinelli, direttore editoriale e scientifico di BitMAT.
Matteo Altemura, Responsabile Settore Industria, Ambiente Spa specifica ancor più le cinque difficoltà che incontra un datore di lavoro e quanto inizi ad essere intesa in senso lato non già la responsabilità ma l’estensione della sfera di applicazione che la determina.
“1) Il Covid è considerato infortunio sul lavoro e non come malattia. 2) Il rischio di assembramento nei luoghi di lavoro è assai più elevato. 3) Norme regionali vanno in contrasto con quelle nazionali: va seguita la misura che vada verso la tutela maggiore del lavoratore e del datore di lavoro. 4) Tra gli obblighi del datore di lavoro vi è l’uso corretto dei dispositivi. E l’uso delle mascherine può indurre a situazioni di rischio. L’uso dei guanti spesso è meno efficace di una minuziosa pulizia delle mani e dà un senso di falsa protezione 5) Autovetture, abitacoli possono essere un luogo di lavoro pericoloso per la presenza di virus legati al sistema di areazione o di condizionamento dell’auto. Nell’ottica di implementare le misure anti-contagio bisogna considerare le attrezzature con uso promiscuo da parte dei lavoratori.
Per Francesco Violo, segretario generale Consiglio Nazionale dei Geologi il contributo dei geologi deve poter contare da un lato su una ricerca tecnologica avanzata e dall’altro sulla conoscenza delle matrici ambientali. Una progettazione di qualità fa sì che si possano realizzare le opere velocemente e in sicurezza.
Buone pratiche da imitare
Del recupero di rifiuti tecnologici dall’ambiente si occupa Francesco Cornaggia, Responsabile Produzione (Seval) attività resa più ardua dai dispositivi unibody da cui il cittadino non può rimuovere la batteria. Si spera che i produttori facciano un passo in avanti da questo punto di vista. La pila è costituita da zinco, manganese ma anche da mercurio. La dispersione porta accumulo nel terreno e nella falda, entrando così nell’animale e nel vegetale. Diventando un problema per l’uomo che si nutrirà di carni o di vegetali. Le pile al mercurio hanno un contenuto così rilevante da non rendere potabile 30 milioni di litri di acqua. Numeri che fanno davvero paura.
L’acqua, l’oro blu. Di cui si è occupato il Comune di Marsicovetere con Patrizia Bruno, Assessore politiche sociali, all’interno di un progetto “Case nell’acqua” di innovazione della tradizione. L’acqua della rete locale sgorga dalle piccole fontanelle di paese. Con una app i giovani possono percorrere i sentieri del Parco dell’Appennino Lucano e Lagonegrese seguendo il volo del capovaccaio, uccello in cerca del clima migliore in un mondo oramai sensibile ai cambiamenti climatici.
“Appassionarsi al viaggio lento, al rispetto della natura, al valore del tempo può essere l’insegnamento di una pandemia. Questa suggerisce un cambiamento dello stile di vita, un’educazione Green di cui si trasmettano i principi. Una sostenibilità ambientale che dalla sfera personale ed individuale possa essere traslata ai massimi sistemi come quelli a livello economico e giuridico”.
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a cura di Maria Chiara Di Carlo