Il mancato pagamento di un debito, come per esempio la rata di un mutuo o di un prestito personale, è un evento che non deve mai essere sottovalutato perché va a minare l’affidabilità di un soggetto per quanto riguarda la sua capacità di onorare puntualmente i debiti che contrae.
Le cose sono ancora più complicate se il mancato pagamento riguarda particolari titoli di credito quali cambiali, assegni o vaglia cambiari poiché il debitore può subire il cosiddetto protesto, un atto formale che comporta l’iscrizione nel Registro Informatico dei Protesti (RIP).
Si tratta di situazioni che comportano la riduzione di quello che tecnicamente viene definito credit score, un indice di cui tengono conto gli istituti di credito al momento di concedere un prestito personale, un mutuo o l’apertura di un conto corrente.
Nella pratica, se si è segnalati al CRIF (Centrale Rischi di Intermediazione Finanziaria) come “cattivi pagatori” o si risulta “protestati” è molto difficile che una banca conceda l’apertura di un conto corrente. In questi casi si può sicuramente prendere in considerazione la possibilità dell’apertura conto corrente a protestati, uno strumento finanziario che può aiutare una persona o un’azienda a superare un momento di criticità finanziaria. Scopriamo come funziona.
Cattivi pagatori e protestati: è possibile aprire un conto corrente?
Da un punto di vista teorico, l’apertura di un conto corrente se si è cattivi pagatori o protestati è tecnicamente possibile; non esiste infatti alcuna legge che lo impedisca. Nella pratica, le cose sono però diverse perché difficilmente le banche danno questa possibilità.
Una possibile soluzione è rappresentata dal conto corrente per protestati, un prodotto finanziario appositamente dedicato a chi è stato segnalato come cattivo pagatore oppure è iscritto nel RIP.
Questo particolare prodotto bancario è un conto di moneta elettronica in cui, in seguito al versamento di fondi, viene memorizzato un valore monetario corrispondente. Il titolare ha quindi un credito nei confronti dell’istituto che ha concesso l’apertura del conto.
Da un punto di vista operativo il conto corrente per protestati permette al titolare di svolgere quasi tutte le transazioni tipiche dei tradizionali conti correnti (effettuare e ricevere bonifici, pagare le utenze domestiche, bollettini postali, modelli F24, effettuare versamenti ecc.); vi sono però dei distinguo importanti di cui tenere conto.
Non è per esempio possibile “andare in rosso” come nel caso di conti correnti che prevedono un fido (il cosiddetto “scoperto di conto”); il conto corrente per protestati può operare infatti soltanto su base attiva, non è cioè possibile richiedere un fido. Non è inoltre concessa l’emissione di assegni bancari.
Nonostante queste limitazioni, il conto corrente per cattivi pagatori o protestati può risultare di grande aiuto per chi cerca di risollevarsi da una situazione finanziaria difficile.
Apertura del conto corrente per protestati
L’apertura del conto corrente in questione può essere richiesta a società specializzate nei servizi dedicati a cattivi pagatori e protestati che operano tramite banche che contemplano questo particolare prodotto.
L’apertura può essere fatta tramite una procedura online che non richiede molto tempo; saranno però indispensabili un colloquio preliminare e la presentazione di vari documenti.
L’apertura del conto è certa?
È opportuno precisare che l’apertura del conto non va data per scontata; l’ultima decisione non spetta alla società che offre il servizio, bensì alla banca che emette il conto che peraltro non deve rendere conto delle motivazioni di un eventuale diniego. Di solito il rifiuto è legato a motivazioni di notevole gravità; ne sono esempi classici le condanne per reati gravi quali la bancarotta fraudolenta, l’usura, la truffa ecc.