Datalogic – all’interno di un complesso progetto di trasformazione digitale che ha coinvolto sistemi, processi e persone ha scelto di avvalersi dei servizi di Boomi, leader nell’integration platform as-a-service (iPaaS).
Datalogic è un’azienda fondata nel 1972 con sede a Bologna e specializzata nella progettazione e produzione di lettori di codici a barre, mobile computer, sensori per la rilevazione, misurazione e sicurezza, RFID, sistemi di visione e marcatura laser. Con 2.800 dipendenti nel mondo, possiede 7 centri di sviluppo negli Stati Uniti, EMEA e Asia.
La vicinanza e risposta tempestiva alle esigenze dei clienti, unitamente a continua innovazione tecnologica sono parte del DNA di Datalogic da oltre 40 anni. Per questo l’azienda ha scelto di ridisegnare profondamente la propria roadmap e strategia di transizione tecnologica, a partire da una analisi approfondita delle proprie necessità, non solo dal punto di vista dei sistemi informativi, ma dei processi interni, con particolare attenzione alla gestione dei dati dei clienti e l’automazione degli ordini.
Con il supporto di CWS Digital Solutions, system integrator e partner che offre percorsi di Digital Transformation che integrano in modo trasversale le specifiche expertise dei Competence Center, Datalogic ha scelto l’iPaaS di Boomi quale base per la modernizzazione di tutte le sue integrazioni.
“La velocità oggi è un elemento imprescindibile per il business, e questo rendeva per noi fondamentale svecchiare rapidamente tutti i nostri sistemi enterprise e integrati”, spiega Matteo Zambelli, ICT Digital and Innovation Manager di Datalogic. “In Boomi abbiamo trovato un valido alleato, grazie a una piattaforma as a Service molto flessibile che mette a disposizione soluzioni che rispondono alla maggior parte dei nostri bisogni e garantiscono la velocità della quale avevamo bisogno”.
Uno dei primi obiettivi che l’azienda si era posta nel suo processo di trasformazione dei sistemi IT e di data management era la possibilità di integrare più facilmente e rapidamente i partner EDI grazie alla transizione da soluzioni on-premise a soluzioni cloud, passando dalle tradizionali EDI alle EDI as a service.
Boomi funge da middleware dei sistemi utilizzati internamente all’azienda e grazie al modulo di API management consente di esporre i dati sia provenienti da sistemi on premise (SAP) sia cloud (CRM, Salesforce, Ariba). In questo modo rende possibile integrare i dati nelle piattaforme di riferimento e avere i dati aggiornati tempo reale.
Nell’ambito del progetto, oltre alla componente iPaaS di integrazione è stata utilizzata anche la funzionalità EDI as a service, che consente di automatizzare i processi di scambio di dati con clienti e fornitori (ordine, fatture, bolle).
“Con Boomi siamo riusciti ad abbattere i tempi di implementazione sui progetti EDI”, aggiunge Matteo Zambelli. “La piattaforma ha soddisfatto tutte le nostre aspettative, e non solo. Nell’ultimo anno abbiamo connesso molti clienti al nostro sistema EDI e abbiamo in roadmap di connetterne molti altri ancora”.
Un ulteriore aspetto preso in esame da Datalogic nel suo progetto di modernizzazione è stato come effettuare più velocemente la delivery delle applicazioni. Anche in questo caso Boomi, come motore di low-coding affidabile, ha permesso al cliente di raggiungere questo obiettivo.
Infine, Datalogic ha apprezzato anche il modello di licensing estremamente graduale e modulabile di Boomi che, cucito in base alle esigenze specifiche del cliente e all’insegna dell’approccio “pay per use”, rende il costo della soluzione sempre compatibile con lo sviluppo del business dell’azienda, e proporzionale al crescere del progetto.
“Boomi ci ha permesso di realizzare un sistema iperconnesso e di portare avanti una trasformazione profonda, che ci consente oggi di avere processi di scambio di dati estremamente fluidi e fare dialogare tra loro applicazioni cloud e on premises con qualsiasi oggetto”, conclude Matteo Zambelli. “Si tratta di un percorso di cambiamento consistente, che non ha riguardato solo l’infrastruttura di Datalogic ma anche le persone, e proprio per nascondere la complessità del sistema abbiamo voluto creare un layer di applicazioni web che sfruttando il motore di integrazione di Boomi fosse in grado di far dialogare tutto con i sistemi legacy complessi, nascondendo agli utenti del business tale complessità e offrendo loro la velocità e l’agilità che avevano bisogno”.