L’Italia rafforza il legame con la Germania. Nell’ambito del progetto “Sistemi multilivello delle fonti e tutela della proprietà industriale in ambito europeo” dell’Università di Trieste è stato pubblicato il volume “Das italienische Gesetzbuch für das gewerbliche Eigentum. Codice della Proprietà Industriale Italiano”, curato dal professore Angelo Venchiarutti con la collaborazione dello studio GLP, per gli editori Giappichelli e Nomos. Un testo in tedesco e in italiano, unico nel suo genere, che non solamente raffronta i due sistemi giuridici per evidenziarne somiglianze, differenze e peculiarità, ma vuole essere un utile strumento per avvicinare ulteriormente i due Paesi in un ambito strategico per lo sviluppo e la crescita.
“L’Italia ha delle strettissime relazioni economiche con la Germania. Insistere sul tema della proprietà intellettuale è creare un volano per la crescita”, premette Davide Petraz, Managing Partner di GLP, studio che da 50 anni opera nel campo della tutela della proprietà intellettuale a livello internazionale (ha sedi a Udine, Milano, Perugia, San Marino e Zurigo). “La collaborazione con l’Università di Trieste ci ha portato a sviluppare quest’opera che va in una duplice direzione: da una parte la condivisione delle informazioni, dall’altra fornire uno strumento completo agli operatori del settore”.
La scelta della Germania non è stata casuale. Con oltre 112 miliardi di euro di interscambio commerciale (Istat 2016), la Germania è il primo partner commerciale per l’Italia. Inoltre ha molto da insegnare all’Italia: è il primo Paese in Europa – e il quinto a livello mondiale – per deposito dei brevetti. Ben 67mila quelli depositati nel 2015; a fronte di un’Italia ferma sotto quota 10mila (fonte WIPO). “Le relazioni economiche che coinvolgono i due Paesi riguardano prevalentemente i settori della meccanica e dell’elettromeccanica. Sono settori ad alto valore aggiunto e ad elevata innovazione, dove la proprietà intellettuale riveste un ruolo fondamentale”, aggiunge Petraz. “Siamo fermamente convinti che la proprietà intellettuale rappresenti uno strumento fondamentale per la crescita e lo sviluppo di un sistema economico prima, e di un sistema Paese poi”.
Nella convinzione che in questo campo sia necessario un cambio culturale, “redigiamo e mettiamo gratuitamente a disposizione pubblicazioni specifiche, organizziamo e promuoviamo eventi, corsi e seminari al fine di trasmettere l’importanza di spostare l’attenzione sul piano intellettuale del lavoro industriale”. Continua: “Questa pubblicazione vuole favorire un’attualizzazione e un’armonizzazione delle legislazioni dei Paesi dell’Unione Europea, in particolare di Italia e Germania, storicamente interdipendenti per molti fattori. Infatti, attraverso un diretto parallelismo bilingue è possibile far emergere in maniera più chiara e diretta le somiglianze, le differenze e le peculiarità che ci sono fra il sistema giuridico italiano e quello tedesco, al fine di arricchirli entrambi, dove possibile, con nuovi spunti”.
La traduzione del Codice della Proprietà Industriale è stata effettuata dal Matthias Probst, con il coordinamento di Lorenza Rega e la revisione di Michael Lehamn del Max Planck Institute für Innovation und Wettbewerb di Monaco.