Internet è senza alcun dubbio la fonte di intrattenimento più grande mai esistita al mondo. Secondo recenti statistiche, infatti, in questo anno gli individui connessi alla rete nel mondo sono 4,388 miliardi: ciò vuol dire che il 57% della popolazione mondiale ha accesso a internet. Rispetto all’anno precedente ciò vuol dire che più di 365 milioni di persone sono diventate utenti della rete, con una crescita su base annua del 9,1%.Una cifra, quella degli utenti di internet, che soltanto cinque anni fa non raggiungeva neanche i 2,5 miliardi di persone (2,485 mld per l’esattezza), e che oggi vede gli Emirati Arabi Uniti guidare la classifica dei Paesi con il più alto tasso di penetrazione di internet tra la popolazione nazionale (ben il 98%), seguiti dalla Danimarca (98%) e, a pari merito, da Svezia, Germania e Olanda (96%).
Inoltre i dispositivi mobile (in particolare gli smartphone) stanno per superare i device fissi/portatili in termini di tempo speso su di essi per accedere alla rete. A inizio 2019, infatti, il tempo speso su internet, in media, da dispositivi mobile, nel mondo, è pari a 3 ore e 14 minuti, mentre il tempo speso su internet, in media, da computer è pari a 3 ore e 28 minuti. Se il dato relativo agli smartphone mostra una crescita del 4,3% rispetto allo scorso anno, quello relativo ai computer mostra una decrescita del 6,7%, come potete vedere più nel dettaglio nell’immagine sottostante.
Gli utenti trascorrono on line, in media, 6 ore e 42 minuti. Ovviamente tra i vari Paesi ci sono delle differenze piuttosto evidenti: nelle Filippine, per esempio, si registra un valore ben superiore alla media (10 ore e 2 minuti), così come in Brasile (9 ore e 29 minuti) e in Thailandia (9 ore e 11 minuti). I valori più bassi, invece, sono quelli fatti registrare dagli utenti francesi (4 ore e 38 minuti), tedeschi (4 ore e 37 minuti) e giapponesi (3 ore e 45 minuti). Numeri davvero impressionanti che ci fanno capire l’importanza e la portata del fenomeno chiamato internet.
L’intrattenimento è online
L’intrattenimento è dunque online. Sono sempre più gli utenti che si affidano alla rete per giocare, quelli che cercano di capire come si gioca a blackjack e quelli che si divertono con i vari giochi disponibili in rete. Quelli che giocano ai vari giochi di carte sono davvero tanti, visto che il settore è arrivato a riguardare circa 3,7 milioni di giocatori della rete per un totale di 8,2 milioni di account registrati. Una cifra che non è ancora del tutto completa perché a questa vanno aggiunti tantissimi altri conti cosiddetti dormienti, ovvero riferiti a giocatori che non effettuano una giocata da almeno sei mesi.
Del dato di sopra invece, il 25% dei giocatori punta almeno una volta al mese; il 29% ha effettuato almeno una giocata negli ultimi cinque mesi. Se si vanno a rapportare questi numeri al complesso del paese esce fuori che gli italiani, nel 2019, hanno speso circa 1,37 miliardi di euro, pari a 120 euro a testa per una crescita dell’8% rispetto al precedente anno 2016. Un affare anche per le casse dello Stato che nel 2017 hanno visto entrare circa 318 milioni di euro, il 29% in più del 2018.
Le serie tv
Altro grande fattore di successo riguarda le serie tv online. Il modo in cui gli italiani guardano la televisione è notevolmente cambiato e, al contrario di quanto si potrebbe pensare, non è un cambiamento che riguarda solo i giovani. Secondo un’indagine di Toluna, infatti, nove italiani su dieci guardano film, serie TV online e programmi televisivi online. Più nel dettaglio, oltre la metà dei 18-34enni guarda ogni giorno contenuti televisivi online e quasi un over 55 su due dice di approfittare delle opportunità che vengono dalla TV on demand più volte durante la stessa settimana. Seguendo questo trend in Italia la tv via web dovrebbe superare il digitale terrestre nel 2021 mentre negli Stati Uniti – dove l’intrattenimento via streaming è nato – la spesa pro-capite annua è passata dai 130 dollari del 2017 ai 170 dollari del 2019.
Alla Mint di Intuit, app americana che permette di gestire fra le altre cose tutti i propri abbonamenti, si sono spinti oltre nell’elaborare i dati: se si includono le sottoscrizioni ai servizi cloud e a quelli musicali come Spotify, si arriva a 640 dollari l’anno contro i 598 di tre anni fa. Cifra sensibilmente più bassa di quel che si spendeva prima per la tv via cavo: 1200 dollari. Ma il settore si affolla sempre più: soprattutto da quando è arrivato Disney. Un problema per tutti, da Netflix a Sky, che ora faticheranno a convincere i genitori a mantenere i loro abbonamenti quando la multinazionale di Topolino ha per loro un’offerta a miglior prezzo.