Il servizio di produzione digitale Protolabs, ha da poco ultimato un sondaggio sulla robotica destinata alla produzione: quasi un terzo (32%) degli intervistati ritiene che nei prossimi anni il maggiore impatto deriverà dalla robotica morbida e dall’utilizzo di nuovi materiali. Più di un quarto (28%) ritiene invece che la catena di fornitura dei materiali sarà il principale ostacolo all’adozione estensiva dei robot nella produzione assieme alla mancanza di competenze tecniche specifiche (27%).
International Federation of Robotics, stima che nel solo 2022 sono state installate nel mondo
531.000 robot, di cui 84.000 nelle sole fabbriche europee: un incremento poderoso se paragonato
alle 159.000 unità installate un decennio fa. Protolabs ha pertanto chiesto ai principali operatori
europei operanti nel settore della robotica e dell’automazione di esprimere la loro opinione su come
si svilupperà la robotica nel futuro, visto l’indiscusso potenziale. Il rapporto accreditato CPD 2023 The Robotics Manufacturing Status Report, sottolinea quanto la nuova tecnologia dei materiali sia fondamentale per il futuro. In particolare, la cosiddetta robotica morbida avrà tassi di crescita annui del 35,1% tra il 2022 e il 2027, con benefici in molti settori, tra cui la biomedicina, l’alimentare e l’agricoltura.
La robotica avanza verso applicazioni nuove
Disponibile già da ora anche in italiano, il documento analizza inoltre il modo in cui i nuovi hardware e
software saranno in grado di risolvere compiti in ambienti ostili e non controllati, mentre un intero
capitolo è dedicato all’uso crescente della produzione robotizzata nell’Industria 4.0, con esempi
concreti di come la robotica sia sempre più protagonista del modo di assemblare oggetti, produrre
componenti, assistere nelle mansioni ripetitive o intervenire in ambienti ostili. Risulta dunque chiaro quanto l’innovazione e lo sviluppo dei prodotti siano fondamentali per esplorare nuove applicazioni. Gli intervistati hanno sottolineato l’importanza di due fattori: la sostenibilità e la velocità. L’indagine esplora entrambe le aree in modo approfondito, concentrandosi sull’analisi del ciclo di vita e sul ruolo della fabbricazione digitale per sviluppare e testare più rapidamente nuove parti con nuovi materiali.
“Man mano che la robotica si sposta verso applicazioni nuove e più impegnative” – commenta Matteo Carola, Country Manager per l’Italia di Protolabs – l’innovazione e lo sviluppo dei prodotti diventano più difficili. L’utilizzo di nuovi materiali e tecnologie richiede diverse iterazioni per il collaudo e il perfezionamento; ne consegue che il ciclo di sviluppo deve essere veloce. La fabbricazione digitale che utilizza la stampa 3D, la lavorazione CNC e lo stampaggio a iniezione si avvale di dati che aiutano a fare le giuste scelte di progettazione e produzione per prototipare e testare ancora più rapidamente, comprimendo il time to market dei nuovi prodotti. Questo, unito al numero di nuovi materiali disponibili per la produzione, sta aiutando la robotica a entrare in applicazioni prima sconosciute. Sotto la nostra guida i robot stanno diventando sempre più autosufficienti, svolgendo molti dei compiti che per noi non sono interessanti o che possono risultare pericolosi”.
Nella sua indagine Protolabs ha permesso di sondare i principali mercati di riferimento, ottenendo informazioni rese disponibili a tutti.