La trasformazione digitale è un argomento così esteso e dirompente da rendere comprensibile il motivo per cui molti produttori si mostrino riluttanti ad affacciarsi a questo mondo, figuriamoci poi a immergervisi completamente. Nonostante tutta questa incertezza, alcuni utilizzatori finali come Kraft Heinz e AB-InBev stanno sperimentando la trasformazione digitale e iniziando a sfruttarne le potenzialità.
Lo ha ribadito Jim Montague per conto di Rockwell Automation in occasione dell’Industry Forum Food & Beverage dedicato ai beni di largo consumo (CPG), l’evento che si è svolto a Houston, in Texas, nell’ambito della recente edizione di Automation Fair 2021.
In questa occasione, Charles Tisdell, global director of automation and connected IIoT presso AB-InBev, produttore di birra a livello globale, ha illustrato come gli attuali sforzi di digitalizzazione potrebbero essere ripagati da misurabili vantaggi in termini di sostenibilità.
«La sostenibilità – ha, infatti, spiegato Tisdell – è un dono che continuerà a dare i suoi frutti e la trasformazione digitale ci permetterà di realizzarli».
A sua volta, secondo Scott Ingles, responsabile delle OT e dell’automazione a livello internazionale in Kraft Heinz e co-responsabile di 40 stabilimenti a livello mondiale: «Siamo all’inizio del nostro percorso di trasformazione digitale che sta avvenendo su due fronti con diversi punti di partenza. Negli Stati Uniti, la nostra azienda e la piattaforma sono abbastanza mature da permetterci già di procedere alla raccolta di dati, benché dobbiamo ancora decidere come la trasformazione digitale può analizzarli meglio, automatizzarli e fornirli agli utilizzatori adeguati affinché possano prendere le migliori decisioni. Invece, a livello internazionale la nostra azienda non è ancora abbastanza matura, e quindi dobbiamo sviluppare maggiormente l’infrastruttura della trasformazione digitale e trovare la giusta base per raccogliere dati da asset cruciali per poi analizzarli».
Ancora secondo Tisdell: «La trasformazione digitale riguarda anche la trasformazione delle persone e l’identificazione delle carenze da colmare in ambito dati e prestazioni delle macchine. Abbiamo 256 stabilimenti in sei zone continentali, quindi dobbiamo anche pensare a una trasformazione digitale che dall’America del Nord possa essere estesa ad altri luoghi nel mondo».
Ingles e Tisdell hanno guidato la discussione del gruppo di esperti nell’Industry Forum Food & Beverage dedicata ai beni di largo consumo (CPG) durante la prima giornata di Automation Fair 2021 che si è recentemente tenuta a Houston. Hanno partecipato anche Colin Speakman, global director prodotti di consumo presso Kalypso, un’azienda di Rockwell Automation e il moderatore Steve Deitzer, vice president enterprise accounts CPG presso Rockwell Automation.
Trasformazione digitale: come percorrere il sentiero digitale
Tisdell ha affermato che AB-InBev si sta avvicinando al mondo della trasformazione digitale con una prospettiva rovesciata, cercando di implementarla negli ambiti principali e assicurando vantaggi rapidi che possano essere trasferiti ad aree più ampie ed estese. «Stiamo cercando casi d’uso che siano in grado di aumentare la resa delle nostre materie prime, mentre altri dovrebbero incrementare l’efficienza delle macchine, ridurre i downtime o fornirci algoritmi migliori per ottimizzare il rendimento dei generatori – ha dichiarato Tisdell –. Oltre allo sviluppo di strategie migliori e più ampie, vorremmo che questi processi di trasformazione vedessero anche le persone in prima linea».
Ingles ha aggiunto che Kraft Heinz sta prendendo in esame la trasformazione digitale dal punto di vista dei propri pilastri organizzativi di qualità, sicurezza e produzione, e valutando come la trasformazione digitale può supportare i propri obiettivi tradizionali. «Ci stiamo chiedendo cosa dobbiamo fare e cosa vogliamo fare? Stiamo anche individuando le carenze di informazioni tra i produttori di dati e i consumatori di dati e cerchiamo di capire come colmarle – ha aggiunto Ingles –. Il nostro principale driver rimane come offrire i prodotti migliori ai costi minori e nel modo più veloce possibile. Sicuramente molte più persone sono rimaste in casa a causa della pandemia e questo ha accelerato il nostro cammino verso la trasformazione digitale, spinti dalla necessità di fornire prodotti in modo ancora più rapido».
Dai concetti ai casi e alle persone
Ingles e Tisdell hanno preso coscienza del fatto che i loro colleghi e le aziende stanno facendo di tutto per far sì che la trasformazione digitale superi la fase di proof of concept (PoC) per passare a vere e proprie applicazioni, anche se all’inizio si tratterà solo di piccoli casi e di coinvolgimenti ridotti.
Come dichiarato da Tisdell: «Ad esempio, quando lavoriamo con un fornitore, partiamo tenendo a mente gli obiettivi finali della trasformazione digitale in modo da poter sviluppare casi fino a quei livelli. Non esiste un unico gruppo che funge da traino alla trasformazione digitale poiché si tratta di un fenomeno presente ovunque. Alcune delle nostre organizzazioni sono entusiaste all’idea della trasformazione digitale e stiamo lavorando con le loro aree funzionali per capire come possono utilizzarla per far fronte alle loro sfide individuali. AB-InBev utilizza una moltitudine di capability model nell’ambito del suo sistema di gestione globale, pertanto, con i nostri colleghi stiamo esaminando questi modelli e cercando di capire come la trasformazione digitale può risolverli. A livello locale, chiunque può utilizzare la trasformazione digitale, e gli altri possono poi decidere se le azioni che sono state portate avanti sono funzionali anche ai loro capability model e ai loro driver. Ciò può partire da una idea, un modello, un KPI che la trasformazione digitale converte poi in best practice che possono essere applicate in ciascuno dei nostri stabilimenti».
Ingles ha affermato: «Non stiamo parlando solo di una trasformazione digitale per migliorare le macchine o la gestione dell’energia. Vogliamo che anche il nostro personale e i leader vengano pienamente coinvolti in questo processo poiché è da lì che deve partire lo slancio. E non ci riferiamo solo a un cambiamento della nostra cultura ma anche dei nostri modelli di spese in conto capitale. Kraft Heinz ha comitati direttivi per ogni organizzazione che deve decidere come usare la trasformazione digitale e trarne vantaggio».
Ingles ha dichiarato che Kraft Heinz ha già implementato gateway Ethernet in diverse applicazioni di processo per spianare la strada alle future iniziative di digital transformation. «Negli Stati Uniti abbiamo molteplici sorgenti di dati e database e quindi molte informazioni tradizionali. Tuttavia, questa è solo la punta dell’iceberg della trasformazione digitale che stiamo cercando di sinergizzare – ha dichiarato Ingles –. Abbiamo bisogno di una infrastruttura più estesa per usare meglio i dati. Comunque, sappiamo anche che i nostri gruppi di tecnologia dell’informazione (Information technology, IT) e di tecnologia operativa (Operations technology, OT) usano modelli diversi e quindi si devono ritrovare in uno stesso ambiente digitale e condividere e usare i reciprocamente i loro dati. Questo significa abbattere barriere che sono state erette per anni».
Allo stesso modo, Tisdell ha affermato che AB-InBev sta integrando i propri sforzi in ambito di trasformazione digitale con il controllo avanzato di processo (APC) già attivo. «Siamo consapevoli del fatto che OT e IT devono convergere, ma per farlo avremo bisogno di un livello adeguato di sicurezza informatica. Abbiamo già segmentato le nostre reti ma sarà necessaria una maggiore virtualizzazione e, in tal senso, l’IT può aiutare la parte OT. Fortunatamente, le nostre organizzazioni IT e OT hanno una buona relazione quindi siamo sicuri di poter continuare a implementare misure adeguate di sicurezza informatica che permetteranno ad ogni parte di condividere i propri dati».
Tisdell e Ingles hanno aggiunto che la trasformazione digitale permetterà loro anche di raggiungere obiettivi di sostenibilità a lungo ricercati e di trarne profitto. «Kraft Heinz ha appena annunciato la sua nuova iniziativa di sostenibilità – ha dichiarato Ingles –. Stiamo tracciando più da vicino il nostro utilizzo dell’energia e l’impronta di carbonio e cercando di portare gradualmente questa capacità alle attività al margine, non solo a livello di sito ma anche a quello delle macchine».
Infine, Tisdell ha concluso: «La sostenibilità sarà un dono che continuerà a dare i suoi frutti e la trasformazione digitale ci permetterà di raggiungerla. Stiamo connettendo tutto il nostro apparato energetico e avremo una soluzione SCADA che ci permetterà di visualizzarlo tutto. Questo dono è la ragione sulla quale dobbiamo costruire lo slancio per la trasformazione digitale».