Gli hacker creano da sempre un clima di paura e di fascino. Un po’ perché nelle serie tv o nei film, spesso, indossano gli abiti del cittadino modello che vuole scongiurare un qualche complotto governativo e salva la popolazione grazie alle sue conoscenze informatiche.
Ecco, come spesso accade, questa è solo fantasia. È pur vero che esiste una tipologia di hacker che praticano il cosiddetto White Hat, ovvero un’intrusione a fin di bene, per testare la sicurezza di un sistema mentre è in funzione. Spesso si usa il White Hat anche per verificare che non vi siano intrusioni durante le sessioni online dei giochi. Giocare a Book of Dead sarà sicuro, anche grazie agli hacker buoni!
Il recente attacco all’Agenzia delle Entrate
Recentemente vi è stato un tentativo di attacco nei confronti del sito dell’Agenzia delle Entrate. Certo, il primo pensiero di molti debitori sarà stato speranzoso del fatto che qualche hacker potesse cancellare le loro cartelle esattoriali, ma molto probabilmente non erano queste le vere intenzioni.
Anche se il sistema sembra aver retto all’attacco, bisogna comunque cercare sempre dei nuovi metodi di difesa, dato che dall’altra parte si è comunque parecchio aggiornati. Un furto di dati dai server dell’Agenzia delle Entrate potrebbe far sì che qualche malavitoso possa contattare delle aziende in difficoltà e ricattarle, offrendo di acquistare sottoprezzo una determinata proprietà. Questa è un’azione non solo illegale ma anche piuttosto spregevole in termini morali.
Quali sono gli obiettivi sensibili
Tra gli obiettivi sensibili ad un attacco da parte degli hacker, soprattutto quelli che agiscono in Russia, ci sono: la Banca d’Italia, gli aeroporti e i database delle aziende sanitarie. I danni che potrebbero essere generati dai furti di dati privati sono enormi. Spesso, i pirati informatici, tentano il furto di questi dati solo per scopi economici, ovvero richiedono un vero e proprio riscatto in Bitcoin o altre criptovalute.
Le criptovalute non sono tracciabili e proprio per questo rischiano di farla franca e di vendere comunque i dati ad aziende che hanno interessi poco puliti, ottenendo quindi un doppio profitto. Il gruppo attualmente più famoso è denominato Killnet/Legion che parrebbe essere intenzionato a creare panico e confusione nel nostro Paese, solo perché abbiamo appoggiato l’Ucraina durante quest’ultima fase della guerra. Parrebbe che dietro questo gruppo di giovani vi sia un vero e proprio sostegno da parte del Governo russo.
Come proteggersi nel proprio piccolo
Anche se non disponiamo delle strutture più complesse che i grandi enti statali possono mettere in campo, c’è comunque modo di proteggere i nostri dati, almeno in parte. Come prima cosa è necessario avere sempre attivo un buon antivirus che possa bloccare un certo tipo di minacce informatiche.
In secondo luogo, vi consigliamo vivamente di connettervi il meno possibile da reti Wi-Fi aperte al pubblico, in modo da limitare la condivisione dei vostri dati personali. Terza cosa, che sembrerà banale ma ancora molte persone ci cascano, non aprite mai le e-mail con allegati da parte di persone che non conoscete. Spesso sono virus o piccoli programmi che potrebbero fare danni seri.