In tema di “Machine as a Service” Schneider Electric ha recentemente presentato una nuova proposta per il mondo delle imprese e dei costruttori di macchine, basata sulla tecnologia della blockchain, elaborata insieme a ICQ e Pomiager.
In occasione dell’evento FARETE organizzato da Confindustria Emilia presso il polo fieristico di Bologna è, infatti, stato presentato un business case che applica la blockchain in una soluzione capace di abilitare pienamente la trasformazione operativa e di business che può venire dal Machine as a Service, trasformando il paradigma di vendita dei macchinari e dei loro componenti.
Nel modello tradizionale il costruttore di macchine produce e vende una macchina con il classico “pacchetto” di garanzia, associato a un contratto di manutenzione verso l’utente finale; questi acquista la macchina con un investimento di costo fisso al quale poi si può aggiungere, nel tempo, il costo per l’introduzione di aggiornamenti, nuovi componenti, ulteriori manutenzioni.
Il Machine as a Service ripensa questo rapporto in maniera da trasformare, con il supporto di nuove tecnologie digitali, il prodotto in servizio a beneficio del cliente finale, che si assicura l’utilizzo di una macchina con determinati valori di efficienza, prestazioni e sostenibilità. Il cliente finale si ritrova quindi a non pagare più un costo fisso per acquistare la macchina ma a pagare una sorta di canone, dipendente dalle prestazioni della macchina stessa e pattuito con il suo costruttore; l’OEM riesce invece ad ottenere entrate ricorrenti e non più una tantum, al momento della vendita.
Come sottolineato in una nota ufficiale da Marco Gamba, Industry Innovation & Communication Leader, Schneider Electric: «Questo progetto è un ulteriore tassello nella proposta che stiamo sviluppando per consentire ai costruttori di macchine con cui lavoriamo di adottare efficacemente i modelli di servitizzazione, abilitati dalle tecnologie digitali. L’introduzione della blockchain fornisce uno strumento per validare in modo incontrovertibile i dati che oggi possiamo rilevare dalle macchine: ad esempio le performance, tempi e modi di utilizzo, pezzi prodotti, consumi, indicatori di sostenibilità. In questo modo, i dati sono utilizzabili nel quadro di nuovi modelli contrattuali verso il cliente finale. È un elemento fondamentale per realizzare in concreto i concetti del “Machine as a Service” affiancando all’innovazione dei modelli di servizio basata sui dati, che si esprime ad esempio offrendo servizi digitali sul ciclo di vita della macchina legati alla manutenzione, ottimizzazione, gestione del parco installato – anche una effettiva trasformazione del modello economico del business».
La soluzione sviluppata da IQC e Pomiager con Schneider Electric permette la registrazione in blockchain dei dati ricavati dalle macchine coinvolte nel processo produttivo. I dati raccolti vengono registrati in maniera immutabile e resi leggibili, da parte del costruttore della macchina e dell’End User, attraverso una web application. L’applicazione permette la creazione di utenze per tutte le figure interessate dall’arco di vita di una macchina.
Costruttori di macchine, utenti finali, distributori della macchina, operatori: tutti hanno accesso alla creazione e consultazione di smart contract, a report sui contratti di noleggio ed alle informazioni su efficienza e produttività delle macchine; è possibile anche introdurre algoritmi di calcolo del canone di noleggio pay for use in base all’effettivo utilizzo dei consumabili (ad esempio il film usato per il confezionamento).
L’intervento, che ha visto anche anche il contributo dell’Osservatorio Blockchain del Politecnico di Milano, ha tracciato lo stato dell’arte in tema di smart contract, blockchain, NFT, stablecoin e loro applicazioni alla filiera produttiva, oltre a presentare il business case nato dalla collaborazione.