La digitalizzazione e l’applicazione di tecnologie avanzate stanno trasformando il sistema energetico italiano. Erminio Polito, direttore Energy&Utilities, Telco&Media di Minsait in Italia, nell’articolo che condividiamo di seguito, delinea le aree su cui è importante focalizzare l’innovazione nei prossimi anni sfruttando il potenziale degli strumenti digitali a disposizione.
Sistema energetico italiano: i tre ambiti dove focalizzare l’innovazione
La digitalizzazione e l’applicazione di tecnologie avanzate stanno trasformando tre aspetti centrali del sistema energetico italiano: la fornitura di servizi ai clienti; la gestione delle infrastrutture per la distribuzione di energia consentendo la transizione verso un modello energetico più sostenibile; l’implementazione di “disruptive innovation” che possono modificare completamente l’arena competitiva e le logiche alla base dei modelli di business.
In primis, c’è un chiaro margine di miglioramento nell’offerta di servizi e nell’interazione con i clienti. Un recente studio che Minsait ha condotto con gli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano mostra che solo il 28% delle aziende del sistema energetico ha stabilito una relazione continua e duratura con i propri clienti. Le aziende non hanno ancora una visione univoca e coerente dei propri clienti, punto di partenza essenziale per un’offerta e un servizio personalizzato che risponda alle aspettative dei consumatori di oggi.
Le tecnologie su cui investire
Per quanto riguarda il secondo aspetto – la gestione delle infrastrutture – diversi player, anche se con un grado di maturità abbastanza disomogeneo, stanno lavorando sulle smart grid, reti intelligenti dotate di tecnologie che consentono la gestione in tempo reale di un’infrastruttura energetica diventata sempre più complessa viste anche la nuova modalità di produzione (ad esempio nuovi sistemi di microgenerazione e generazione distribuita) che stanno trasformando e dando maggiore forza al ruolo degli utenti che da semplici consumatori si sono trasformati in produttori.
La digitalizzazione è sempre di più un driver fondamentale per l’efficientamento delle operations e l’ottimizzazione delle infrastrutture, abilitando o migliorando i sistemi di gestione e bilanciamento della domanda e dell’offerta, oppure “stimolando” l’uso dell’energia da parte dei consumatori in base alle esigenze del sistema energetico, impostando, ad esempio, tariffe dinamiche in tempo reale che possono variare in base all’offerta.
Attraverso le tecnologie digitali si stanno implementando e saranno sempre più diffuse soluzioni di digital twin, rappresentazioni digitali di un sistema energetico che sono utilizzate, ad esempio, per monitorare in tempo reale le prestazioni, permettendo di individuare e risolvere preventivamente eventuali problemi oppure di simulare utilizzi e scenari di carico in maniera preventiva.
Infine, le “disruptive innovation”. L’innovazione è oggi una delle parole chiave per lo sviluppo delle aziende e del sistema Paese ed è un fattore distintivo per competere sul mercato e costruire servizi di valore nel lungo periodo. Per questo motivo è necessario lavorare in maniera preventiva su “disruptive innovation” come Intelligenza Artificiale o Quantum Computing con cui ottenere soluzioni sempre più efficienti per la gestione intelligente delle infrastrutture oppure per ottimizzare o migliorare notevolmente i tempi di elaborazione e gli algoritmi attualmente utilizzati per operare nel trading di energia.
Conclusioni
Queste sono le aree su cui dovremo focalizzare l’innovazione nei prossimi anni sfruttando il potenziale degli strumenti digitali a nostra disposizione.
Sebbene il settore presenti un buon livello complessivo di digitalizzazione (con campioni nazionali molto avanzati a livello internazionale), c’è ancora molta strada da fare se vogliamo costruire un sistema energetico veramente digitale e soprattutto moderno e sostenibile.
di Erminio Polito, Direttore Energy&Utilities, Telco&Media di Minsait in Italia